domenica 9 dicembre 2007

Anemia

Anemia: [dal greco anaimia, comp. di an priv. e aima, sangue]. Malattia del sangue (emopatia) caratterizzata da diminuzione del numero di globuli rossi (oligo-citoemìa) o dell'emoglobina (oligo-cromoemia). Le diverse forme esistenti di anemia si prestano a vari criteri di classificazione. Relativamente alla causa che le ha prodotte, si dicono secondarie quelle anemia che dipendono da cause conosciute (tumore, emorragia, malaria, gravidanza, intossicazioni, ecc.) e che sono pertanto un sintomo della malattia fondamentale che le ha causate; primarie od essenziali sono invece le anemia di cui non è nota la causa.

Relativamente al valore globulare (che esprime la quantità di emoglobina contenuta in ogni globulo rosso), le anemia si suddividono in ipocromiche, normocromiche ed ipercromiche secondo che il valore globulare stesso risulti inferiore, pari o superiore ad 1. I sintomi più generali e comuni dell'anemia sono: la sudorazione abbondante, la spossatezza, il pallore. La cura è diversa secondo le cause: nelle forme di anemia secondaria si dovrà combattere la causa principale. Negli altri casi il più delle volte si dovrà ricorrere ad una buona nutrizione, alla vita all'aperto, ed a ricostituenti a base di arsenico, ferro, estratti epatici, ecc.

L'anemia perniciosa è una grave forma di anemia ipercromica (che presenta, cioè, una colorazione dei globuli rossi superiore a quella normale) dovuta ad alterazione degli organi ematopoietici (midollo, milza, ecc.) come conseguenza della mancanza, nell'organismo ammalato, di una sostanza (principio intrinseco di Castle) secreta dalle ghiandole dello stomaco e del duodeno. Si cura con estratti di fegato animale e con la vitamina B12.

L'anemia infantile, dovuta a privazioni, rachitismo, scrofola, oppure a disturbi digestivi, si cura con trattamento ferruginoso ed alimentazione adeguata (purè di lenticchie, tuorli di uovo, ecc.).