sabato 12 settembre 2009

Aborto

Interruzione della gravidanza prima del 180° giorno di amenorrea. Si distinguono un aborto spontaneo e un aborto provocato. L’aborto spontaneo può essere causato da malformazioni dell’utero, fibromi, alterazioni dell’endometrio, oppure da malattie della madre, come infezioni (per esempio, rosolia, toxoplasmosi), diabete, malattie dell’apparato urinario e respiratorio, intossicazioni, carenze alimentari, traumi fisici e psichici. Una causa importante di aborto sono le alterazioni del prodotto del concepimento, sia su base ereditaria sia acquisite (danni da radiazioni, da infezioni, da sostanze tossiche). L’aborto si manifesta clinicamente con metrorragia e dolori addominali. A seconda dell’evoluzione del quadro clinico si distingue la minaccia d’aborto, in cui con il riposo assoluto e l’assunzione di farmaci spasmolitici si può proseguire la gravidanza, da altre situazioni in cui ciò non è possibile. L’aborto completo è caratterizzato dall’espulsione spontanea del feto e degli annessi; generalmente, però, il materiale ovulare è espulso solo parzialmente (aborto incompleto) ed è necessario intervenire per svuotare la cavità uterina, al fine di prevenire infezioni e arrestare l’emorragia. Esiste inoltre la possibilità che la morte dell’embrione non sia seguita dalla sua espulsione; questa situazione (aborto interno) viene diagnosticata attraverso il mancato aumento di volume dell’utero, l’assenza di attività cardiaca fetale per mezzo dell’ecografia e la negativizzazione del test di gravidanza; in questo caso si interviene chirurgicamente o farmacologicamente per ottenere lo svuotamento della cavità uterina. Se una donna ha avuto più di tre aborti consecutivi si parla di aborto abituale: non sempre si riesce a identificarne le cause; può essere dovuto a malformazioni dell’embrione di natura ereditaria o infettiva, o ad anomalie dell’utero, tra le quali l’insufficienza cervico-segmentaria.
L’aborto provocato
Può essere praticato solo nelle strutture ospedaliere pubbliche come interruzione volontaria di gravidanza, richiesta dalla donna secondo le condizioni previste dalla legge, prima del 90° giorno di gestazione; oppure come aborto terapeutico, ammesso dalla legge anche dopo il 90° giorno di gestazione quando la prosecuzione della gravidanza comporti un grave pericolo per la vita della donna o quando siano state accertate rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che determinino un grave pericolo per la salute fisica e psichica della donna (per le disposizioni di legge sull’aborto provocato si veda il paragrafo l’interruzione di gravidanza). L’aborto provocato secondo altre procedure è illegale e spesso, per le precarie condizioni di clandestinità in cui è eseguito, comporta gravi rischi per la salute (perforazione dell’utero, infezioni).

Ablefarìa

Malattia congenita consistente nella mancanza della fessura palpebrale, associata ad altre anomalie oculari. Si produce per infezioni contratte durante il corso della gravidanza. Può essere anche determinata da anomalie genetiche e presentarsi in associazione ad altri difetti di sviluppo.

Abitùdine

In psichiatria, condizione indotta dalla ripetuta e protratta assunzione di un farmaco o di una droga, per il piacere o il benessere che essi determinano; ne consegue la tendenza a continuare nell’assunzione, mentre manca o è assai limitata l’assuefazione. L’abitùdine non comporta dipendenza fisica né sindrome d’astinenza; modesta è la dipendenza psichica (si veda anch: tossicodipendenza).

Nervo abducente

Sesto paio di nervi cranici con funzione oculomotoria. Si origina dal ponte di Varolio, raggiunge la cavità orbitaria e innerva il muscolo retto laterale dell’occhio, consentendo di ruotare il globo oculare verso l’esterno. La paralisi del nervo abducente (detto anche nervo oculomotore esterno) provoca strabismo convergente.

Abbronzatura

pigmentazione bruna assunta dalla cute in seguito a prolungata esposizione ai raggi solari. Quando la superficie cutanea viene esposta all’azione del sole, i raggi a breve lunghezza d’onda, o raggi ultravioletti (UV), provocano una reazione fotochimica che fa aumentare la produzione di melanina (pigmento di colore bruno-nero) nei melanociti, che si trovano nello strato cutaneo basale. I melanociti, a loro volta, diffondono nelle cellule dell’epidermide i granuli di melanina, determinando l’intensità della colorazione bronzea in funzione della durata dell’esposizione alla radiazione. Alcune sostanze chimiche, come gli psoraleni, rendono la pelle sensibile anche alle radiazioni di lunghezza d’onda maggiore di quelle ultraviolette, provocando esse pure il fenomeno dell’abbronzatura (abbronzatura artificiale).

Prodotti cosmetici abbronzanti

Prodotti cosmetici che favoriscono l’abbronzatura. Contengono sostanze (dette filtri solari) che selezionano i raggi ultravioletti (UV) lasciando passare solo quelli di tipo A, non ustionanti. Gli oli, fra cui l’estratto oleoso di mallo di noce è il più usato, sono poco filtranti e quindi devono essere associati ad altre sostanze, particolarmente da chi ha la pelle chiara e sensibile. Meglio usare un abbronzante con fattore di protezione elevato nei primi giorni di esposizione.

Malattie: Sindrome di Abbandono

Sindrome determinata da abbandono reale o da carenze affettive. Le conseguenze psicologiche sono più o meno rilevanti secondo l’età del soggetto. I bambini che soffrono di tale sindrome possono presentare ritardi psicomotori, facilità ad ammalarsi, abulia, periodiche crisi di ansia, gelosia e aggressività. Le cause determinanti sono la morte di uno dei genitori, litigi familiari, mancanza di cure, freddezza della madre, nascita di un fratello. Nell’adulto la sindrome di abbandono si manifesta con stati di depressione grave che possono portare al suicidio, oppure con stati di aggressività accompagnati da collera, talora sino al delirio. Possono soffrire di tale sindrome gli anziani abbandonati a se stessi, le ragazze-madri, le persone tradite nei loro affetti. In tutti i casi è indicata una psicoterapia.

Malattie: abasìa

Disturbo di origine nervosa che consiste nell’impossibilità di camminare; spesso si associa all’incapacità di mantenere la stazione eretta. Può essere permanente (da cause organiche cerebrali, vedi ictus) o transitoria (sintomo nevrotico, vedi nevrosi).

Malattie: abbagliamento

Disturbo transitorio della vista che si verifica passando bruscamente dall’oscurità ad ambienti più luminosi (abbagliamento fisiologico) o per cause patologiche (carenze vitaminiche, paralisi della pupilla).

Autopsia e biopsia

L'Autopsia è una indagine post-mortem, cioè eseguita sul cadavere. Il fine dell'autopsia è di chiarire la causa di morte ovvero la comprensione del decorso di una malattia. Contrariamente alla credenza generale, l'autopsia è un'attività ormai relativamente poco frequente nella routine anatomopatologica ed è usata specialmente dopo la morte per omicidio o morti non spiegate.

La Biopsia è un atto medico che consiste in un prelievo di tessuti da un paziente in cui si sospetta una malattia. Il fine della biopsia è la diagnosi anatomopatologica, fondamentale per le eventuali successive terapie mediche o chirurgiche. La diagnosi viene posta mediante osservazione al microscopio di sottili sezioni di tessuto prelevate tramite appositi strumenti.

Patologia molecolare

La patologia molecolare consiste nell'applicazione a fini diagnostici di tecniche di biologia molecolare. Le tecniche di patologia molecolare sono spesso caratterizzate da una altissima sensibilità e specificità, ma sono frequentemente complesse e costose. Esempi di patologia molecolare sono l'evidenziazione del DNA del micobatterio tubercolare (TBC) o del virus del papilloma umano (HPV) in biopsie o citologie. L'analisi molecolare di alcuni tumori (ad es. linfomi) può permettere un più facile riconoscimento e caratterizzazione della neoplasia.

Citologia

La citologia è lo studio morfologico di cellule isolate prelevate da organi solidi o cavi mediante tecniche di agoaspirazione, lavaggio, spazzolamento o per esfoliazione. La citologia può essere di tipo diagnostico, se si sospetta già una malattia (ad es.citologia della tiroide, linfonodo, mammella, fegato, polmone, urina) o di screening, se viene eseguita su persone apparentemente sane al fine di prevenire la possibile comparsa di una malattia (es. pap test). Il vantaggio principale della citologia rispetto alla biopsia è la minore invasività e quindi la migliore tollerabilità per il paziente. La citologia presenta tuttavia solitamente una minore sensibilità e specificità diagnostica della biopsia.

Anatomia patologica

L'anatomia patologica è una branca specialistica della medicina che studia le malattie umane mediante esame macroscopico degli organi o microscopico dei tessuti e delle cellule. Suo fondatore è generalmente considerato, in età moderna, il medico forlivese Giovan Battista Morgagni.

In ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo diagnosi su tessuti o cellule prelevate da pazienti in cui si sospetta una malattia. L'indagine anatomopatologica permette di distinguere tra tessuti normali, infiammazione, tumori benigni e maligni ed altre condizioni patologiche. Praticamente ogni organo o tessuto umano che sia stato prelevato durante un intervento chirurgico viene sottoposto ad indagine anatomopatologica.

Le attività principali del medico anatomopatologo sono:

* 1 Autopsia
* 2 Biopsia
* 3 Esame intraoperatorio
* 4 Citologia
* 5 Patologia molecolare
* 6 Voci correlate

Farmaci - associazione di sostanze con proprietà curative

Un farmaco è una sostanza o un'associazione di sostanze con proprietà curative o profilattiche delle malattie; può essere utilizzato o somministrato allo scopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, esercitando un'azione farmacologica, immunologica o metabolica, ovvero di stabilire una diagnosi medica.

Poiché l'assunzione di farmaci senza la necessaria competenza può portare svariati effetti collaterali fino al decesso (non a caso la parola farmaco deriva dal greco pharmakon, veleno), è istituito uno speciale regime di vendita che varia da nazione a nazione. Con poche eccezioni (farmaci da banco, gli OTC, vendibili anche in altri esercizi commerciali), i farmaci possono essere dispensati nelle farmacie dal farmacista e solo presentando la relativa prescrizione scritta di un medico abilitato alla professione. Certe particolari classi di farmaci, come gli stupefacenti e i loro derivati, sono soggetti a restrizioni ancora più strette (ricetta ministeriale a ricalco, RMR).

In generale, i farmaci vanno conservati al buio in luogo fresco e asciutto, fuori dalla portata dei bambini. Si conservano di solito per un periodo di tempo che va da 2 a 5 anni. Lo smaltimento dei farmaci deve essere effettuato presso gli appositi contenitori presenti nelle farmacie, perché le sostanze presenti in essi, se trattate negli impianti di smaltimento tradizionali insieme con gli altri rifiuti, possono dare origine a tossicità.

venerdì 11 settembre 2009

Discipline chirurgiche

* Cardiochirurgia, il medico specializzato in tale disciplina si chiama cardiochirurgo, ed effettua operazioni sul cuore.
* Chirurgia dell'apparato digerente, svolge la sua azione chirurgica sullo stomaco, l' intestino tenue e crasso, il colon e il retto.
* Chirurgia generale, la principale specialità chirurgica, che si occupa in particolare (ma non esclusivamente) di interventi in area addominale.
* Chirurgia maxillo-facciale, si occupa delle lesioni congenite o traumatiche del volto.
* Chirurgia odontostomatologica, lo specialista è un medico dentista e il suo sito di operazione è la bocca.
* Chirurgia pediatrica, focalizzata sui pazienti di età pediatrica.
* Chirurgia plastica, che cura le lesioni del derma e le alterazioni anatomiche (comprese le ustioni). Effettua anche interventi a scopo estetico.
* Chirurgia toracica, che si occupa di interventi nel distretto toracico (esofago, polmoni,trachea e diaframma)
* Chirurgia vascolare, che si occupa dell'intervento sui grossi vasi ed il sistema circolatorio.
* Ginecologia e Ostetricia, il cui medico specializzato si chiama ginecologo e si occupa della cura delle patologie dell'apparato riproduttivo in pazienti di sesso femminile, anche intervenendo chirurgicamente.
* Neurochirurgia, il medico specializzato in tale disciplina si chiama neurochirurgo, e si occupa dell'intervento clinico per via chirurgica a livello di sistema nervoso centrale o periferico.
* Oculistica, lo specialista si chiama oculista od oftalmologo; si occupa delle patologie dell'occhio e delle sue strutture.
* Ortognatodonzia, trattasi di ortopedia del distretto facciale
* Ortopedia e Traumatologia, lo specialista è l'ortopedico-traumatologo, che si occupa della gestione clinica dei traumi fisici, con particolare riferimento al sistema locomotore (scheletrico, tendineo, muscolare).
* Otorinolaringoiatria, si occupa delle patologie interessanti le orecchie, le vie uditive, il naso e le prime vie respiratorie (faringe e laringe).
* Urologia, il medico specialista si chiama urologo, e si occupa del sistema uropoietico e delle patologie riguardanti l'apparato uro-genitale.