martedì 27 gennaio 2009

OBLITERAZIONE ARTERIOSA ACUTA

OBLITERAZIONE ARTERIOSA ACUTA, uno dei quadri più drammatici che è dato osservare nel campo delle malattie vascolari. Si determina allorché un ostacolo ferma d'un tratto il sangue arterioso ad un certo livello, all'intprno di un'arteria, impedendogli di proseguire. Si verifica più frequentemente agli arti inferiori e interessa in quasi la metà dei casi l'arteria femorale. Non sempre l'arteria è chiusa del tutto: gli effetti dell'occlusione si manifestano anche quando solo un terzo del lume del vaso è pervio. Le cause più frequenti sono l'embolia (distacco di un trombo formatosi nella cavità di un cuore malato più probabilmente nella metà sinistra del cuore con arresto di solito in corrispondenza di una biforcazione arteriosa, oltre la quale il trombo non può procedere) e la trombosi (rapida formazione di un trombo o coagulo in sede, dentro l'arteria, quando questa sia danneggiata al suo interno da preesistenti localizzazioni atero-arteriosclerotiche).

OBESITA' IDROSALINA

OBESITA' IDROSALINA, forma di obesità in cui si verifica ritenzione di acqua e di sali (sodio), dovuta ad alterazione dell'ipotalamo, con conseguente aumentata secrezione di ormone antidiuretico, e a disfunzione ipofisaria, con eccesso di secrezione di ACTH ( ormone adrenocorticotropo) e deficienza di secrezione di TSH (ormone tireotropo). La sintomatologia è accompagnata da frequenti edemi alle gambe che non scompaiono con il riposo, da scarsità di urina, da abituale cefalea, da alterazioni mestruali nelle donne, da deficiente produzione spermatica nell'uomo, da eccesso di fame e di sete e, frequentemente, da depressione psichica. La diagnosi differenziale con gli altri tipi di obesità si pone soprattutto in base alla determinazione del bilancio idrosalino; altri test, specie ormonologici, possono servire a differenziare l'obesità idrosalina da quella ipotalamica, dal morbo e dalla sindrome di Cushing, e dalla distrofia adiposo-genitale.

OBESITA', aumento massa adiposa dell'organismo

OBESITA', aumento del rapporto normale tra massa adiposa dell'organismo e massa muscolare (muscoli scheletrici). L'obesità non è indicata soltanto dall'aumento del peso corporeo rispetto alla norma: si può infatti verificare che persone molto muscolose abbiano un peso eccessivo rispetto alla norma pur senza aumento della massa adiposa, e persone muscolose abbiano un peso normale con relativo aumento della massa adiposa (è la cosiddetta non obese obesity, obesità non apparente). L'adipe nell'organismo umano costituisce circa il 20 per cento del peso corporeo, ed aumenta o diminuisce soprattutto nella sede di maggiore riserva che è costituita dal tessuto sottocutaneo; un aumento dell'adipe risulta generalmente evidente con l'aumentare del peso corporeo; alcune tabelle (basate su numerosissimi rilievi effettuati in particolare dalle compagnie di assicurazione) sono comunemente in grado di fornire i dati dell'eccesso di peso in rapporto al sesso dell'individuo, all'età e al tipo di costituzione (gracile, normale, robusta); una delle più note tabelle compilate su questa base viene qui riportata.

MALATTIA DI OBERDONFER tumori carcinoidi

MALATTIA DI OBERDONFER: o tumori carcinoidi, o argentaffinoma malattia rappresentata dalla comparsa di tumori del sistema cellulare eterocromaffine (cellule della mucosa gastrica, delle vie biliari e del pancreas che presentano specifiche ed analoghe attività ad assumere determinate colorazioni per gli esami istochimici in virtù della presenza di idrossitriptamina, o serotonina, sostanza ormonica che rappresenta il loro prodotto di secrezione). Per i loro caratteri di relativa benignità i tumori vengono definiti carcinoidi; di tutti i tumori carcinoidi circa 1'80 per cento sono rappresentati dai carcinoidi del tratto gastrointestinale. La sindrome da carcinoide è provocata da un eccesso di secrezione di idrossitriptamina, che provoca manifestazioni a carico dell'apparato respiratorio (crisi di respirazione frequente e di broncospasmo simili all'asma bronchiale), manifestazioni cutanee (vampate di calore, o flushs, che danno al paziente un aspetto rosso-cianotico), manifestazioni addominali (dolori, vomito, diarrea a scariche molto numerose), talora manifestazioni cardio-vascolari (miocardite, insufficienze valvolari).

SINDROME DI NOWICKI

SINDROME DI NOWICKI: sindrome caratterizzata da dolori di intensità variabile che colpiscono gli arti superiori e inferiori; si ha aggravamento per cambiamenti di temperatura, esposizione al freddo; non si accompagnano a questa sintomatologia fenomeni distrofici o ulcerazioni degli arti. La sintomatologia è determinata da un arteriospasmo cronico degli arti. Il decorso è lento con lunghe remissioni. Nella terapia vengono adoperati vasodilatatori; in rarissimi casi si procede alla surrenalectomia.

SINDROME DI NONNE

SINDROME DI NONNE: o idrocefalo benigno, sindrome a causa ignota, consistente in ipertensione endocranica, quasi esclusiva delle donne, soprattutto se obese e gravide, che si manifesta con la stessa sintomatologia di una sofferenza cerebrale dovuta alle forme espansive all'interno della scatola cranica (per cui viene abitualmente confusa con un tumore cerebrale). Benché la prognosi sia spontaneamente benigna e la sofferenza scompaia in qualche mese, è utile diminuire la pressione endocranica attraverso lo scarico ripetuto di piccole quantità di liquido cefalorachidiano, ottenuto attraverso la puntura lombare.

domenica 25 gennaio 2009

NODULO VOCALE neoformazione benigna

NODULO VOCALE, neoformazione benigna di limitate dimensioni, che ha sede sulla corda vocale, quasi sempre al punto di unione fra il terzo anteriore ed i due terzi posteriori di essa ed è spesso bilaterale; il nodulo è costituito da un ispessimento dell'epitelio di rivestimento della corda vocale su di un nucleo fibroso o pseudomixomatoso; la formazione del nodulo è facilitata dalla presenza di una ipotonia generalizzata dei muscoli adduttori e tensori della laringe, per cui le corde vocali assumono una concavità superiore dando luogo, durante la vibrazione delle corde stesse, ad un punto di attrito continuo; le alterazioni della dinamica muscolare laringea, sono legate all'abuso o al cattivo uso della voce e proporzionate all'intensità e alla durata nel tempo dello sforzo vocale.

NODULI CARTILAGINEI DI SCHMORL ernia del disco

NODULI CARTILAGINEI DI SCHMORL, ernia del disco cartilagineo interposto fra una vertebra e l'altra della colonna vertebrale nel corpo stesso della vertebra, che non va confusa con l'ernia del disco. In questo caso, infatti, l'ernia non avviene nello speco vertebrale, in modo da determinare una compressione del midollo spinale con le relative conseguenze, ma solo nella sostanza spongiosa del corpo. Questo fatto determina una riduzione di altezza del disco stesso, mentre nel tessuto del corpo si formano processi reattivi che turbano l'accrescimento vertebrale dando luogo a deformazioni a cuneo con conseguente curvatura della colonna a concavità anteriore.

NOCARDIOSI

NOCARDIOSI, malattia che dà sintomi molto simili all'actinomicosi e alla tubercolosi polmonare. Possono manifestarsi forme neurologiche, rappresentate da ascessi encefalici, da fenomeni emiplegici e da meningiti purulente. Responsabile della malattia è un fungo microscopico denominato Nocardia asteroides, che appare al microscopio come un micelio di aspetto polimorfo. La diagnosi è possibile solo con l'esame microscopico. La prognosi è molto riservata. Nella terapia si adoperano sulfamidici e antibiotici, spesso usati in associazione.

NISTAGMO DEI MINATORI

NISTAGMO DEI MINATORI, movimento oscillatorio involontario e ritmico dei globi oculari che può comparire, dopo lunga attività nel sottosuolo, in minatori addetti alle operazioni di estrazione. La causa del fenomeno è incerta: più che di un'affezione del centro oculomotore, esso potrebbe essere conseguenza dell'affaticamento della vista e della scarsità di stimoli luminosi del particolare ambiente di lavoro. Nei casi più gravi le oscillazioni possono raggiungere anche una frequenza di 300-400 al minuto. Il cambiamento di attività lavorativa porta alla guarigione (che in certi casi è lenta e richiede anche un paio di anni) senza lasciare postumi.

NISTAGMO

NISTAGMO, movimento simultaneo di tutti e due gli occhi (in direzione orizzontale, verticale, rotatoria o combinata), caratterizzato da uno spostamento lento e da un rapido ritorno nella posizione iniziale, che si ripete nel tempo, a scariche. Può essere considerato un fenomeno normale quando avviene invitando il soggetto a guardare all'estremo lato, ma generalmente indica una sofferenza del sistema nervoso e dell'apparato vestibolare dell'orecchio interno che governa l'equilibrio. Il nistagmo di origine vestibolare è orizzontale o rotatorio, mai verticale, si accompagna a vertigini e scompare rapidamente. Il nistagmo dovuto a sofferenza delle vie e dei centri nervosi può essere fortemente influenzato dalla posizione del capo. È dovuto ad una sofferenza causata da malattie infiammatorie, vascolari o tumorali a carico di quella parte di sistema nervoso centrale che prende il nome di ponte e di bulbo (dove il midollo spinale si addentra nella massa cerebrale).

MALATTIA DI NISHIMOTO

MALATTIA DI NISHIMOTO, o occlusione progressiva del circolo di Willis, malattia caratterizzata da un particolare aspetto dell'albero arteriolare, che si sostituisce alle arterie cerebrali non più sufficienti e che dà l'aspetto di lumo di sigaretta al quadro arteriografico (ottenuto iniettando nell'arteria carotide un liquido opaco ai raggi X e successivamente radiografando il percorso di tale liquido all'interno delle arterie cerebrali). La malattia, di origine sconosciuta, compare prevalentemente nelle donne giovani, senza che si possano evidenziare lesioni infiammatorie o sclerotiche. Si manifesta con improvvisi segni di deficit dell'attività nervosa centrale (paralisi, crisi epilettiche, ecc.) che scompaiono per ripresentarsi in momenti successivi, lasciando nel corso degli anni deterioramento intellettuale e difficoltà motorie. Nessuna terapia è efficace.

NINFOMANIA ipersessualità femminile

NINFOMANIA, forma esasperata di ipersessualità femminile: mentre quest'ultima, in genere di natura ormonico-nervosa, si può considerare come manifestazione relativamente normale, la ninfomania è una vera e propria malattia. Molto efficacemente è stata definita furore uterino. Si tratta di un'affezione psicosessuale che si riscontra in donne nevrotiche, affette da evidenti squilibri nervosi e psichici, spesso psichicamente poco evolute. La ninfomania non esprime affatto insaziabilità sessuale, ma insoddisfazione: la ninfomane cerca ripetutamente il contatto sessuale e cambia spessissimo il proprio compagno; questo comportamento non deriva però dal desiderio di provare nuove sensazioni sessuali, ma dal fatto che la paziente, sostanzialmente inappagata, va alla ricerca di un soddisfacimento, non soltanto sessuale ma anche psichico, che non riesce mai ad ottenere.

NICTURIA emissione di urina nelle ore notturne

NICTURIA: frequente emissione di urina nelle ore notturne. In condizioni fisiologiche la qualità di urine emesse nel corso della notte è inferiore a quella che si verifica di giorno. L'inversione del ritmo e della quantità di urine emesse costituisce il sintomo della nicturia, per il cui riconoscimento esatto occorre misurare la quantità di urine emesse durante le ore diurne e quelle notturne. La nicturia non deve essere confusa con la poliuria notturna (piccole quantità di urina emesse di frequente) da cui sono affetti i prostatici. La nicturia è un sintomo talvolta anticipatore di danni maggiori, da cui sono colpiti gli individui affetti da insufficienza circolatoria o da nefrosclerosi.

INTOSSICAZIONE DA NICOTINA

INTOSSICAZIONE DA NICOTINA, intossicazione che, nella forma acuta, può essere causata dal tabacco in soggetti alle prime esperienze fumatorie; si annuncia con sudore freddo, pallore, nausea, salivazione, sudorazione, vomito, diarrea, svenimento. Il trattamento è lo stesso dello svenimento. Assai più gravi, ma rari, sono gli avvelenamenti da nicotina pura, contenuta ad esempio in alcuni insetticidi: compaiono salivazione, vomito, diarrea, forte mal di capo, difficoltà di respiro, pallore, annebbiamento della coscienza, convulsioni, collasso. Se il contatto con la nicotina è avvenuto attraverso la pelle, bisogna effettuare un lavaggio accurato con spazzolino e sapone; se la sostanza è stata ingerita, occorre la lavanda gastrica seguita da un purgante salino, per esempio 15-30 g di sale inglese.

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA NICHEL

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA NICHEL: il nichel e i suoi composti, di largo uso nell'industria, possono essere causa di intossicazioni professionali; mentre il nichel non è particolarmente tossico (dando luogo essenzialmente a dermatiti allergiche pruriginose), assai nocivo è uno dei suoi composti, il nichel carbonile (o carbonile di nichel), tossico per il sistema nervoso. Esposti al rischio di intossicazione sono gli addetti all'estrazione del nichel ed al suo impiego come catalizzatore in processi chimici. L'intossicazione acuta da nichel carbonile (il cui assorbimento avviene per inalazione) è caratterizzata da sintomi a carico del sistema nervoso (inizialmente cefalea, vertigini, poi adinamia e perdita di coscienza) e da fenomeni irritativi dell'apparato respiratorio (dolori toracici, dispnea); nei casi più gravi possono comparire stati ansiosi, febbre, edema polmonare e collasso cardiocircolatorio con possibilità di morte. L'intossicazione cronica è dubbia: suoi sintomi sarebbero uno stato di malessere generale cui possono accompagnarsi dispnea, disturbi epatici, anemia.

NEVROSI INDUSTRIALI intossicazioni professionali

NEVROSI INDUSTRIALI, numerose intossicazioni professionali dovute a sostanze incluse nella tabella di legge delle tecnopatie provocano, oltre a sintomatologie, a lesioni interessanti i vari organi ed apparati, anche disturbi riguardanti la sfera psichica. Sono fra queste sostanze il solfuro di carbonio e il piombo, causa il primo di decadimento anche grave del potere intellettivo, e il secondo di forme di psicosi delirante. Eccitazione psicomotoria, stati deliranti e maniacali, allucinazioni, depressione, stati ipocondriaci possono poi essere conseguenza di intossicazione da arsenico, benzolo, bromuro di metile, idrogeno solforato, manganese, mercurio, ossido di carbonio, petrolio, trielina. Disturbi di minor importanza (stato di ebbrezza, turbe dell'umore e del comportamento, alterazioni del sonno, ecc.) possono infine essere provocati da numerose altre sostanze, tra le quali vanno ricordati gli alcooli, l'anidride carbonica, il cloruro di metile, gli esteri fosforici, il tetracloruro di carbonio.

NEVROSI, disturbo funzionale

NEVROSI, disturbo funzionale ( cioè non organico) del sistema nervoso centrale, che si manifesta sul piano della sofferenza psicologica e, talora, anche con dei sintomi di malessere fisico. La nevrosi insorge « per una situazione di conflitto, palese od occulto, con l'ambiente e con le finalità dell'individuo. t un disturbo che si radica in atteggiamenti affettivi ed emotivi e in strutture di personalità biologicamente precostituite, o .predisposte da errori educativi e si esprime con sintomi psicologici, comportamentali e vegetativi senza mai raggiungere i gradi dell'alienazione psicotica »

NEVRALGIA

NEVRALGIA, termine con il quale si indica una sensazione dolorosa dovuta alla sofferenza di un nervo e che riguarda un particolare territorio del corpo, quello, appunto, innervato da tale nervo. Si tratta di un dolore preceduto da fastidiose sensazioni (parestesia), come formicolii o senso di pressione continua, talora spontaneo, ma spesso accentuato da spostamenti o da altri sintomi (tosse, compressione intestinale durante l'evacuazione, ecc.). Il dolore è continuo o alternato ad intervalli di riposo. Durante tali intervalli il dolore è provocabile solo comprimendo manualmente il nervo in certi punti, solitamente dove esce da fori ossei o dove appoggia su un fondo rigido (punti di Valleix). La crisi dolorosa spontanea si può accompagnare a fenomeni di vasomotilità (arrossamento) o ad eruzioni.

NEVO, o neo

NEVO, o neo, termine che, in linea generale, designa neoformazioni cutanee (e più raramente mucose) di poco rilevate sulla superfice corporea e di colorito bruno o nero. Con un significato più restrittivo, vengono oggi invece designati come nevi solo quei tumori benigni della pelle o delle mucose che sono costituiti da una proliferazione di cellule pigmentate capaci di formare melanina (vedi melanoma). I nevi sono molto frequenti sulla pelle (si può dire che ognuno di noi ne ha parecchi), rari sulle mucose della bocca o sulle pseudomucose della vulva e dell'ano, non infrequenti sulle congiuntive; hanno l'aspetto di macchie brune o nere più o meno rilevate, in genere a contorni netti e a superficie leggermente irregolare. Insorgono per lo più in età giovanile o sono addirittura congeniti e non destano preoccupazioni finché non mostrano tendenza ad un accrescimento progressivo o ad ulcerazione, o finché non vengono lesi da un trauma unico o ripetuto, nel qual caso è possibile una loro evoluzione verso la forma maligna del melanoma e quindi debbono essere asportati chirurgicamente: l'intervento non è pericoloso se avviene a distanza dalla neoformazione, che deve essere tolta con un poco di tessuto sano circostante.

NEUROPATIA DIABETICA, sensazione nervosa, dolorosa

NEUROPATIA DIABETICA, sensazione nervosa, dolorosa, sofferta spesso dal diabetico, specialmente in corrispondenza degli arti inferiori. Tale sensazione ha qualità e intensità differenti (senso di pesantezza, formicolii, ingorghi, crampi del polpaccio, prurito, algie a localizzazione variabile) e si acaccentua dopo gli sforzi o semplicemente nel corso di una passeggiata. Altre volte i riflessi diventano torpidi fino alla scomparsa e si hanno zone di analgesia e di parestesia. Possono anche comparire dei fenomeni polinevritici e paralisi isolate del nervo crurale, del cubitale, del facciale, dello sciatico e dei nervi oculomotori. Non c'è parallelismo tra ipoglicemia e comparsa di tali disturbi, sicché i soggetti con iperglicemia modesta sono più colpiti rispetto a malati più gravi.

NEUROMA, tumore nervoso benigno

NEUROMA, tumore nervoso benigno, insorgente sul decorso di un nervo, per lo più in seguito ad un trauma chirurgico: da un nervo reciso dal bisturi può originare una masserella dura, rotondeggiante, dolente, che si deve asportare chirurgicamente e che ovviamente può recidivare se il secondo intervento non è stato condotto con minuziosa precisione. Neuroni insorgono soprattutto su nervi tagliati nel corso di una amputazione di arto (neuroni da amputazione) e talvolta in focolai di frattura ossea.

NEUROLATIRISMO

NEUROLATIRISMO, malattia in rapporto con il consumo di lathyrus, un genere di leguminose comprendente un centinaio di specie. Una di queste, la mullaghera, o fiorgalletto, è comune fra le messi; un'altra, la cicerchia, si coltiva come foraggio ma si trova anche spontanea nei campi e nei luoghi erbosi. I semi di questi vegetali contengono una sostanza velenosa, e precisamente un alcaloide, la latirina, che può passare nelle farine destinate all'alimentazione umana in seguito a imperfetta vagliatura dei cereali misti a lathyrus, producendo a lungo andare nei consumatori gravi sintomi di intossicazione, consistenti in disturbi digestivi e paralisi degli arti inferiori.

NEUROFIBROMA, tumore benigno

NEUROFIBROMA, tumore benigno dei nervi periferici, originato sia da cellule nervose che da elementi connettivali situati tra queste. Può essere unico, talvolta multiplo, talaltra diffuso tanto da costituire una vera e propria malattia, la neurofibromatosi di Recklinghausen, che ha andamento progressivamente aggravantesi perché in essa la proliferazione tumorale interessa anche il cervello ed è accompagnata da malformazioni. Il neurofibroma, unico o multiplo, può interessare qualsiasi parte del corpo, ma le aree più colpite sono la pelle, il sottocute e il mediastino; il tumore è per lo più di piccole e medie dimensioni, duro-elastico, mal delimitato, dolente alla pressione, e solitamente compare vicino ad un nervo, dal quale ha preso origine.

NEUROEPITELIOMA, raro tumore maligno

NEUROEPITELIOMA, raro tumore maligno del tessuto nervoso, formato da strutture nervose speciali, che hanno assunto aspetto epiteliale. Si ritrova nella zona centrale e basale del cervello, nella retina, nel naso, eccezionalmente in altre sedi quali il mediastino e gli arti. Il neuroepitelioma ha rapida crescita, invade i tessuti sani vicini, provoca notevole decadimento delle condizioni generali. Scarsa efficacia hanno le cure radiologiche e farmacologiche.

NEUROBLASTOMA tumore maligno

NEUROBLASTOMA, tumore maligno originato da cellule immature del sistema nervoso simpatico. Colpisce soprattutto l'età infantile (il 70 per cento dei casi si manifesta prima dei 4 anni), ma può comparire in tutte le età della vita, senza evidente predilezione di sesso; le sedi preferite sono rappresentate dagli spazi retroperitoneali, specialmente vicino ai surreni, dal mediastino, dal collo. Il neuroblastoma cresce in forma di noduli grigio-tosei molli, che aumentano rapidamente di volume, dando luogo a dolori, decadimento dello stato generale, compressione di organi vicini; nella sua evoluzione, il tumore può dare facilmente metastasi ad alcuni organi come le ghiandole linfatiche, il fegato e le ossa, ma vi sono casi, anche se molto rari, in cui il neuro-blastoma può guarire spontaneamente.

NEURITE RETROBULBARE infiammazione del nervo ottico

NEURITE RETROBULBARE, infiammazione del nervo ottico nella sua porzione retrostante il bulbo oculare. La causa più frequente è costituita da intossicazioni acute o croniche da alcool, tabacco, medicinali come il chinino, avvelenamenti professionali da piombo o da solfuro di carbonio, ovvero dal diabete, da malattie infettive (sifilide, difterite), dalla sclerosi a placche iniziale. Vi sono anche forme dovute a carenza alimentare, sia di vitamine del gruppo B, sia di proteine, e d'altronde si ritiene che l'effetto dell'alcool sul nervo ottico non sia diretto, ma indiretto, nel senso di un alterato ricambio delle vitamine del gruppo B. La malattia può manifestarsi in modo acuto o, più sovente, cronico, con graduale diminuzione dell'acutezza visiva (vista annebbiata), visione migliore di sera o con una scarsa illuminazione, difetto di visibilità dei colori, specialmente per il rosso ed il verde, riduzione concentrica e progressiva del campo visivo, che può condurre alla cecità.

MALATTIA DI NEUMANN

MALATTIA DI NEUMANN, malattia da causa sconosciuta, caratterizzata dalla comparsa di bolle a sede boccale, vaginale, ascellare, con produzione secondaria di microascessi e di proliferazioni vegetanti. La prognosi è infausta; nella terapia sono presi in considerazione i corticosteroidi.

SINDROME DI NETHERTON

SINDROME DI NETHERTON, sindrome che ha come sintomi: eritema (arrossamento) squamoso generalizzato, lichenificazione (cute ispessita, indurita, secca, con solchi evidenti) o ipercheratosi (aumento di proliferazione dello strato corneo) a carico dei popliti e dei gomiti, distrofia dei capelli, delle sopracciglia. La malattia, presente alla nascita o nel corso dei primi mesi di vita, tende alla remissione lenta o alla guarigione spontanea. Non esistono cure valide.

martedì 13 gennaio 2009

NEOPLASIE PROFESSIONALI

NEOPLASIE PROFESSIONALI, tra le sostanze di comune uso industriale, non poche sono quelle che hanno proprietà cancerogene. Sono tra queste taluni agenti fisici (sostanze radioattive, radiazioni ionizzanti, raggi ultravioletti) e numerose sostanze chimiche organiche ed inorganiche (amine aromatiche, coloranti azoici, idrocarburi aromatici, derivanti dalla lavorazione del catrame e dei petroli, cloruro di vinile, amianto, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nichel). Possono quindi essere esposti al rischio di neoplasie professionali, numerose categorie di lavoratori dell'industria meccanica e chimica che inalano o vengono a diretto contatto con polveri e vapori di sostanze oncogene. L'azione cancerogena dei vari agenti fisici e chimici non è, in genere, elettiva, non interessando per lo più un particolare organo od apparato, anche se le neoplasie professionali, nella gran parte dei casi (oltre i due terzi), interessano la cute, ed in misura minore l'apparato urinario e i polmoni.

MALATTIE NEONATALI malattie che colpiscono il neonato

MALATTIE NEONATALI, malattie che colpiscono il neonato nei primi giorni di vita. Bisogna premettere che i primi giorni di vita sono i più pericolosi dell'esistenza. L'asfissia respiratoria precoce può essere dovuta a immaturità dei centri nervosi, ad atelettasia polmonare (mancata espansione degli alveoli polmonari), a presenza di membrane ialine (fibrina che tappezza le zone di respirazione polmonare impedendo gli scambi respiratori), a malformazioni delle vie respiratorie, ad ernia diaframmatici (per cui una porzione di stomaco o di intestino entra nella cavità toracica attraverso un diaframma malformato), a mancato sviluppo delle cavità nasali oppure a cause indeterminate (che vengono sospettate per esclusione ossia quando le cause precedenti sono escluse). Il grave disturbo delle vie respiratorie determina respiro frequente o interciso, colorito bluastro-livido della pelle, palpitazioni cardiache, raffreddamento del corpo, asfissia, coma, morte. Alcune cure si possono effettuare a domicilio: stimolazione cutanea, iniezione antishock, aspirazione delle mucosità delle vie respiratorie e del contenuto gastrico che potrebbe riversarsi nell'albero respiratorio.

SEGNO DI NEGRO

SEGNO DI NEGRO, particolare fenomeno di interesse neurologico per il quale, quando si flette e si estende alternativamente il braccio sull'avambraccio del paziente, si ha l'impressione che il movimento avvenga a scatti, come se l'articolazione del gomito fosse costituita da una ruota dentata. Si tratta di una resistenza della muscolatura, che cede con difficoltà a cambiamenti di posizione. Questa è dovuta ad una sofferenza del sistema extrapiramidale, nella quale sono accentuati i riflessi di postura, che tendono a mantenere fissi gli arti per facilitare i movimenti volontari.

NEGATIVISMO MOTORIO

NEGATIVISMO MOTORIO, termine con il quale si indica il fenomeno neurologico spesso conseguente ad un'emorragia cerebrale, in base al quale l'arto non paralizzato oppone una profonda resistenza ai movimenti passivi impressi dall'esaminatore, mentre i movimenti spontanei sono normali. Il sintomo, che scompare quando il malato riprende coscienza, sembra dovuto alla compressione esercitata dalla parte lesa del cervello (edema) su quella sana. Dal negativismo motorio di origine neurologica, va distinto il negativismo di origine psichiatrica, che consiste in una opposizione, spesso non motivabile razionalmente, del malato a compiere le azioni che gli si richiedono (il soggetto ritira la mano quando gli si porge la propria per salutare; rifiuta di recarsi al gabinetto, per sporcarsi subito dopo, ecc.). Poiché il negativismo (quasi sempre schizofrenico) è un impedimento inconscio a passare dalla decisione all'azione, esso non deve essere ritenuto presente quando lo schizofrenico si oppone a causa di un ordine interno che gli deriva da una allucinazione o quando un nevrotico non compie una determinata azione a causa di una fobia, che gliela fa vivere come potenzialmente pericolosa per lui. Il negativismo motorio si attenua e scompare spontaneamente con la diminuzione dell'edema cerebrale; il negativismo psichiatrico può essere attenuato con la psicoterapia o con i neurolettici.

NEFROSI, o glomerulonefrosi

NEFROSI, o glomerulonefrosi, malattia consistente in un'alterazione degenerativa dei glomeruli renali. Può essere causata da una precedente glomerulonefrite, da avvelenamenti (mercurio, bismuto, antiparassitari); può insorgere durante la gravidanza, il diabete, le malattie infettive; molte volte, inoltre, la causa non è chiara e si ha allora la nefrosi idiopatica. Quest'ultima è una forma tipica dell'età infantile, che insorge di solito prima dei 5 anni, prevalentemente nei maschi. L'inizio è insidioso, il paziente si sente debole, si stanca facilmente, e ciò per un periodo di settimane o mesi. Poi compare l'edema, ossia il gonfiore, e questo è il carattere fondamentale della nefrosi. L'edema può avere inizio ai piedi, oppure al viso, e di solito si diffonde in modo da diventare molto esteso, generalizzato. È un edema particolarmente molle: premendo con un dito, rimane sulla pelle un'impronta che scompare lentamente.

NEFROSCLEROSI

NEFROSCLEROSI, comparsa di sintomatologia renale (proteinuria, microematuria, cilindruria) in un soggetto affetto da arteriosclerosi o da ipertensione arteriosa, o come esito di una nefrite cronica. Nei casi gravi si hanno aumento dell'azotemia e sintomi d'insufficienza renale. Le alterazioni indotte sul rene sono imputabili al diminuito apporto sanguigno per sclerosi delle piccole arterie renali.

NEFROPATIE VASCOLARI

NEFROPATIE VASCOLARI, nefropatie in cui l'offesa renale è subordinata ad alterazioni della circolazione arteriosa e venosa. L'infarto renale, dovuto a embolia o trombosi dell'arteria renale, ha una sintomatologia caratterizzata da dolori improvvisi alla regione lombare, febbre elevata, sensibile diminuzione della diuresi, comparsa di proteine e di sangue nelle urine, iperazotemia, squilibri della pressione sanguigna; nei casi gravi compaiono anuria, uremia, coma e morte. Ne sono responsabili le endocarditi batteriche, la stenosi mitralica, le nefroangioiti; l'individuazione di queste malattie facilita la diagnosi d'infarto renale.

NEFROPATIA GRAVIDICA

NEFROPATIA GRAVIDICA, malattia costituita da quelle alterazioni anatomo-funzionali del rene che si possono stabilire in conseguenza di una gravidanza. È spesso inclusa nel gruppo delle glomerulonefrosi, in quanto le alterazioni degenerative glomerulari sembrano essere le più caratteristiche, ma poiché ad esse si aggiungono spesso alterazioni vascolari ed interstiziali, anche notevoli da un punto di vista nosografico, è giusto considerarla a parte. È pacifico che la gravidanza, anche normale, provochi, sin dall'inizio, modificazioni della funzione del rene, imputabili al modificato equilibrio circolatorio e neuroendocrino. Negli ultimi mesi di gravidanza, in una certa percentuale di casi (5 per cento), si verificano alterazioni anatomiche e funzionali, che sono caratteristiche della gestazione, e che molti chiamano tossiemia gravidica o stato pre-eclamptico. Ovvio che su tali alterazioni si possano innestare alterazioni più precipuamente vascolari, o interstiziali, o glomerulari. Già nel corso della gravidanza normale, e precocemente, si osserva un notevole aumento del filtrato glomerulare e della portata plasmatici renale.

NEFROLITIASI, o calcolosi renale, o litiasi renale

NEFROLITIASI, o calcolosi renale, o litiasi renale, affezione morbosa molto frequente, caratterizzata dalla comparsa di calcoli, talvolta molto grave per le possibili ripercussioni sulle funzioni renali. I sintomi rivelatori sono i dolori d'intensità molto variabile ma spesso atroci, la comparsa di pus e di sangue nelle urine; tuttavia qualche volta, se le dimensioni del calcolo sono piccole, la canalizzazione dell'urina non è ostacolata e non si ha nessun sintomo. La colica renale, caratteristica di calcoli importanti con coesistente incuneazione nell'uretere, si manifesta con nausea, vomito, brividi, sudori profusi, albuminuria, cristalluria, ematuria microscopica e macroscopica; il sintomo più importante è il fortissimo dolore, che si irradia a cintura a punto di partenzadalla regione lombare e si diffonde verso l'inguine, i genitali e la radice delle cosce.

NEFROBLASTOMA, tumore maligno

NEFROBLASTOMA, tumore maligno, tipico della prima infanzia, di riscontro non eccezionale, che si manifesta con ingrossamento íntraddominale, disturbi urinarie decadimento delle condizioni generali. Si cura con combinazione di trattamenti chirurgici, radiologici e farmacologici, che consentono discrete sopravvivenza.

NEFRITE infiammazione dei reni

NEFRITE, o glomerulonefrite, infiammazione dei reni, e precisamente dei glomeruli renali. Per molto tempo si pensò che l'esposizione al freddo fosse la causa essenziale della nefrite: in realtà questo fattore climatico è importante, però solo come predisponente. La vera causa è un'infezione, che nella maggior parte dei casi ha, come porta d'ingresso, le tonsille. L'inizio della nefrite è infatti caratterizzato abitualmente da una tonsillite o da una faringite, prodotta dallo streptococco emolitico. Naturalmente soltanto alcune volte il mal di gola è seguito dalla nefrite, e non vi è neppure una corrispondenza fra gravità dell'infezione streptococcica e lesione dei reni: tonsilliti molto lievi possono presentare la complicazione renale, mentre tonsilliti violente e ascessi tonsillari possono rimanerne esenti. La nefrite è anche una classica complicazione della scarlattina (malattia dovuta appunto allo streptococco), ma non è detto che le scarlattine più gravi siano sempre seguite dall'infiammazione renale.

NECROSPERMIA, presenza nel liquido seminale (sperma) del maschio, di spermatozoi morti

NECROSPERMIA, presenza nel liquido seminale (sperma) del maschio, di spermatozoi morti (in piccola o grande quantità), e quindi inadatti alla loro specifica funzione fecondante: La necrospermia deve essere considerata non come una malattia a sè stante, ma come un sintomo di malattia del testicolo (lue, tubercolosi, tumori, ecc.). La cura è legata alla malattia responsabile di questa grave alterazione del liquido spermatico.

NECROSI OSSEA, processo necrotico

NECROSI OSSEA, processo necrotico che si produce in un determinato distretto osseo per insufficiente irrorazione sanguigna. Il processo può colpire qualsiasi segmento scheletrico e può verificarsi a qualsiasi età. Classico caso di necrosi è l'epifisite. Generalmente la necrosi ossea è asettica ma essa può venire infettata dai comuni germi piogeni e si trasforma allora in necrosi infiammatoria. Molto frequente è la forma post-traumatica, che interviene per una lesione vasale che, sopprimendo la circolazione in una determinata zona, determina la morte di quel distretto osseo. Questa evenienza si verifica non infrequentemente nelle fratture di collo di femore di tipo basicervicale, vale a dire subito sotto la testa femorale, la quale non ricevendo più l'alimentazione attraverso l'apporto del sangue che le proviene dall'alto, muore, diventando un corpo estraneo di cui si rende necessaria l'asportazione.

lunedì 12 gennaio 2009

NECROFILIA deviazione sessuale

NECROFILIA, deviazione sessuale consistente nell'attrazione verso cadaveri del sesso opposto; si accompagna spesso ad altre gravi manifestazioni patologiche. Secondo la psicanalisi, talvolta la necrofilia si manifesta esclusivamente in fantasie, suscettibili di essere sublimizzate: famoso l'esempio dello scrittore Edgar Allan Poe, maestro dell'orrido e del misterioso. Per quanto riguarda la genesi della necrofilia, si sostiene che la deviazione possa essere la conseguenza di impressioni traumatiche della prima infanzia, come ad esempio la vista del cadaverd di un genitore molto amato. Da altri si ritiene che il necrofilo (specie nei casi in cui violenta il cadavere di una persona da lui uccisa) cerchi di liberarsi, con impulsi distruttivi, da forze oscure, altrettanto distruttive, che minacciano la sua vita.

NECROBIOSI

NECROBIOSI, modificazione grave, abatterica, della struttura di un organo interno o di una sua parte per abolizione della circolazione. Il tessuto colpito subisce delle alterazioni regressive, viene escluso dalla funzione ed incapsulato e annientato dai tessuti vicini. Si può avere necrobiosi negli infarti cerebrali, splenici, renali, cardiaci, ecc.

NARCOLESSIA

NARCOLESSIA, termine neurologico con il quale si descrive una aumentata tendenza ad addormentarsi, dovuta (sembra) ad una inibizione attiva, probabilmente di origine epilettica, di alcuni centri nervosi situati nel tronco dell'encefalo e nell'ipotalamo, che normalmente esercitano una funzione di eccitazione (vigilanza) sulla corteccia cerebrale. Nei malati di narcolessia, durante le brevi crisi di sonno (non diverse da quelle del sonno normale), si ha un rilasciamento muscolare ed un blocco della parola dovuti all'azione attiva inibitoria di un'altra parte del sistema nervoso centrale, la formazione reticolare discendente. Durante i pochi minuti della crisi narcolettica il soggetto non può essere risvegliato nemmeno da forti stimoli. Al termine di essa non ricorda ciò che è accaduto. La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di Efedrina o di Simpamina.

NARCISISMO

NARCISISMO, forma di erotismo introverso che prende il nome dal personaggio mitologico Narciso, il govane bellissimo ma incapace di amare: Narciso s'innamorò della propria immagine riflessa in uno stagno e per averla voluta contemplare troppo da vicino, cadde in acqua e annegò. Freud definì il narcisismo « forma di identificazione e di investimento libidico dell'io ». La sindrome è caratterizzata dalla fatuità, dall'indifferenza e dalla mancanza di autocritica, che non può concludersi altrimenti che con l'ammirazione di se stessi, beata e ingiustificata, che sfiora a volte l'esibizionismo. In campo sessuale, questa perversione si complica con la scoperta del piacere solitario, poiché il malato fa della propria persona un oggetto erotico e nello stesso tempo un motivo di vanto. Il narcisismo morboso nel vero senso della parola è abbastanza raro. Le cure sono di tipo psicanalitico.

NANISMO PATOLOGICO

NANISMO PATOLOGICO, riduzione della statura rispetto alla media, prodotta da numerose cause patologiche. Queste possono essere in rapporto a malattie genetiche (progeria, disgenesia gonadica, sindrome di Turner), a malattie scheletriche congenite (acondroplasia, osteocondrodistrofia, gargoilismo, osteogentsi imperfetta) o acquisite (rachitismo, poliomielite, carie spinali), a disturbi di nutrizione (malassorbimento, mucopolisaccaridosi, diabete mellito, glicogenosi), a malattie di organi interni (renali, cardiache, cerebrali), a malattie endocrine (tiroide, ipofisi, surrenali, malattia di HandSchuller-Cristian). La constatazione di un nanismo, specie se disarmonico o accompagnato da alterazioni collaterali, impone una ricerca delle cause determinanti.

NANISMO ESSENZIALE

NANISMO ESSENZIALE, anomalia caratterizzata da nanismo puro scompagnato da disarmonia delle varie parti del corpo nonché da insufficienza sessuale e da disturbi intellettuali; in questa forma non si scopre nessuna causa patologica capace di giustificare il minore sviluppo staturale. Questo tipo di nanismo può essere congenito (l'altezza alla nascita si aggira dai 20 ai 40 centimetri invece dei 50 centimetri di media); l'accrescimento è lento con acquisizioni motorie, intellettuali e sessuali pari a quelle dei coetanei normali. In altri casi alla nascita l'altezza è normale e l'arresto staturale comincia tra il quinto ed il decimo anno di vita. Tali nati, divenuti adulti, sono ben proporzionati. La causa è spesso familiare. I nani sono generalmente predestinati a rimanere piccoli perché figli di antenati con uguali caratteristiche. Essi sono insensibili alle terapie.

NANISMO

NANISMO, termine generico che indica un'anomalia della crescita essenzialmente contrassegnata da importanti alterazioni minoratine dello sviluppo corporeo e, in certi limiti, anche dello sviluppo ponderale delle masse corporee rispetto alle medie statistiche normali per una determinata razza, età e sesso.

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA NAFTALINA

INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA NAFTALINA, la naftalina (o naftalene) è sostanza tossica, impiegata comunemente nell'industria per la preparazione di prodotti chimici (medicamenti, coloranti), di materie plastiche e di insetticidi. Può esser causa di intossicazione professionale in conseguenza di inalazione dei suoi vapori. La sintomatologia di tale affezione può essere inizialmente rappresentata da fenomeni poco caratteristici (cefalea, vertigini, nausea) per poi, nei casi più gravi, presentare alterazioni del sangue, con emolisi e quindi anemia dalla lenta risoluzione; nelle rare forme acute molto gravi può verificarsi anche morte per paralisi dei centri respiratori o del cuore. Possono inoltre aversi lesioni oculari, nonché irritazioni di pelle e mucose. La cura si avvale di farmaci atti a sostenere l'attività cardiaca e di vitamina C.

MYASI, affezione causata dalla mosca

MYASI, affezione causata dalla mosca. Le mosche depongono le loro uova su sostanze in decomposizione; qualche volta si depositano su tessuti cutanei suppuranti e determinano così la myasi. La grandezza delle larve che si depositano sui tessuti cutanei varia, secondo lo stato di sviluppo, da pochi millimetri a un centimetro e mezzo. La mosca comune delle abitazioni ed il moscone producono larve che si ritrovano su lesioni di continuo purulente ed invadono le cavità interne come il naso, i seni facciali, le congiuntive, i condotti uditivi e la faringe. Altre volte le larve, ingerite con formaggi avariati o altri alimenti mal conservati, giungono nello stomaco o nell'intestino dando luogo a disturbi viscerali e fenomeni infiammatori. Le larve, esaminate con una buona lente d'ingrandimento, sono piccole formazioni vermiformi segmentate in una diecina di metameri.

MUTISMO

MUTISMO, termine neuropsichiatrico che indica un blocco del linguaggio su base affettiva. Nell'isterico il mutismo può derivare da una paralisi psichica delle corde vocali; nel demente senile da una depressione. Quì il mutismo indica un atteggiamento di rifiuto.

MUTACISMO

MUTACISMO, termine psichiatrico con il quale si descrive il mutismo assoluto in cui può chiudersi lo schizofrenico, senza che, naturalmente, vi siano compromissioni a danno delle capacità implicate nel linguaggio. Il mutacismo è, infatti, indicativo di patologia del pensiero. Solitamente il malato mutacico non parla per periodi piuttosto lunghi. Talora non parla perché sente la proibizione allucinatoria di farlo. Più spesso non parla, perché gli schizofrenici « non hanno alcun bisogno di comunicare » (Bleuler).

TUMORI DEI MUSCOLI

TUMORI DEI MUSCOLI il nostro organismo è formato da due tipi di muscoli. L'uno, scheletrico, serve ai movimenti del corpo ed è chiamato muscolo striato perché al microscopio risulta formato da cellule munite di striature trasversali; da esso originano tumori chiamati rabdomiomi e rabdomiosarcomi (dal greco rabdos, bastoncino o stria). L'altro tipo di muscolo è proprio dei visceri ed è formato da cellule prive di strie e quindi definite lisce: da queste originano leiomiomi e leiomiosarcomi (dal greco leios, liscio). Mentre i primi tipi di tumori si ritrovano negli arti, nel tronco e nella faccia (oltre che nel cuore, altro organo a muscolatura striata), i secondo sono propri degli organi e delle strutture anatomiche in cui abbonda il muscolo liscio, cioè utero, stomaco, intestino e vasi sanguigni.

MALATTIA DI MUNCHEMEYER

MALATTIA DI MUNCHEMEYER o malattia degli uomini di pietra, o miosite ossificante progressiva, malattia caratterizzata da tumefazioni di grandezza variabile, che sono dislocate nel connettivo sottocutaneo, nei muscoli e nei tendini (dapprima molli, poi dure e alla fine ossificate), nonché da deformità, limitazione dei movimenti attivi e passivi, atteggiamenti permanenti anormali (torcicollo, arti flessi); come stato terminale l'individuo contrae una rigidità statuaria (uomo di pietra). L'eziologia è mal individuata; sono colpiti dalla malattia i bambini all'età dell'asilo. La prognosi è infausta per la funzione (gli atteggiamenti contratti sono permanenti). Non esistono cure; gli interventi chirurgici possono correggere parzialmente le deformità.

MUCOPOLISACCARIDOSI, varietà di complesse malattie

MUCOPOLISACCARIDOSI, varietà di complesse malattie, i cui sintomi sono riducibili all'associazione di gravi ritardi mentali, alterazioni ossee e cartilagenee, opacità della cornea. Sono malattie ereditarie, dovute a gravi modificazioni nel ricambio di sostanze a composizione chimica complessa denominate polisaccaridi, o più modernamente protoglicani (individuabili dall'esame delle urine). La prima e la seconda infanzia sono colpite e le varietà finora conosciute sono sei. Tra le più comuni forme sono il gargoilismo e la malattia di Morquio. La prognosi è molto riservata e la terapia deludente (sono state tentate trasfusioni ripetute a cicli distanziati).

MUCOCELE, affezione caratterizzata da ritenzione

MUCOCELE, affezione caratterizzata da ritenzione, a livello di una cavità sinusale, di un liquido mucoso il cui accumulo progressivo porta alla distensione e financo all'erosione della parete ossea del seno; la sede più frequente è il seno frontale, ma la malattia può comparire anche nell'etmoide e nel seno sfenoidale. Il liquido mucoso è il prodotto della secrezione della mucosa sinusale ed il suo accumulo è il risultato dell'ostruzione del canale naso-frontale; in certi casi la raccolta mucosa è delimitata da una membrana autonoma, come se rappresentasse la dilatazione cistica di una ghiandola mucosa; la sua origine può anche essere congenita, analogamente ad una cisti dentaria.

SINDROME DI MOURIQUAUND

SINDROME DI MOURIQUAUND: metereopatia di cui sono responsabili i venti caldi (in francese è detta vent du midi). Ne sono colpiti prevalentemente i lattanti senza che ne siano risparmiati i bambini, i ragazzi e gli adulti, nei quali i sintomi sono molto attenuati. E' una sindrome in cui compaiono insonnia, agitazione, grida notturne, temperatura elevata e diarrea leggera, grave o coleriforme; può seguire la morte, specie se il lattante è distrofico o portatore di malattie infettive. La cura è sintomatica (tonici, sedativi, dieta idrica seguita da ripresa alimentare, idratazione con ipodermoclisi, fleboclisi, plasma sanguigno).

TURBE DELLA MOTILITA' OCULARE

MOTILITA' OCULARE, TURBE DELLA, l'occhio è mosso nelle varie direzioni dello spazio da sei muscoli, a cui pervengono gli impulsi da parte del sistema nervoso centrale attraverso i nervi oculomotori. Quando l'equilibrio muscolare dei due occhi è perfetto, i due assi visuali sono diretti sullo stesso soggetto senza sforzo: questa condizione è l'ortoloria. Quando questa condizione è mantenuta con un certo sforzo si parla di eteroloria, che è la più semplice delle turbe della motilità oculare.

MOSAICISMO

MOSAICISMO, condizione per cui in un organismo le cellule sono derivate tutte da un singolo zigote (cellula che risulta dall'unione di due gameti) con modalità riportabili ad anomalie dei processi mitotici postzigotici.

COREA FIBRILLARE DI MORVAN

COREA FIBRILLARE DI MORVAN, malattia di interesse neurologico, rara, dovuta ad un virus neurotropo, che compare negli adolescenti, caratterizzata da mioclonie che colpiscono le natiche, estendendosi al tronco e a un braccio, ma risparmiando sempre il collo e il viso. Si hanno, inoltre, disturbi neurovegetativi, con dolori, eritemi, eruzioni, crisi di sudorazione, aumento della frequenza dei battiti cardiaci, aumento della pressione arteriosa, insonnia, agitazione ed ansia. L'evoluzione è molto lenta, ma tende alla guarigione. Nessuna terapia è efficace.

MORVA, malattia che attacca il cavallo

MORVA, malattia che attacca il cavallo e molto raramente l'uomo e si manifesta, dopo un periodo d'incubazione di tre-cinque giorni, in forma acuta: ascesso locale nel punto d'inoculazione, manifestazioni cutanee erisipeloidi, reazioni ghiandolari satelliti, brividi, febbre, dolori articolari e cefalici; seguono sintomi a carico delle mucose, come ulcerazioni e scolo purulento dal naso, voce rauca, bronchite e broncopolmonite; si ha infine morte in circa due settimane. La forma cronica presenta gli stessi sintomi della forma acuta, ma in maniera attenuata e lentamente progressiva. L'agente determinante è un piccolo batterio; la malleina, sostanza estratta dalle culture, serve a scopo diagnostico quando è adoperata in soluzioni diluitissime per via intradermica. La cura è diretta alla medicazione locale (apertura degli ascessi, esteriorizzazione delle fistole). Scarsi sono i vantaggi che derivano dagli antibiotici.

MORTE IMPROVVISA CARDIACA

MORTE IMPROVVISA CARDIACA, decesso che consegue ad improvviso arresto iperacuto dell'attività contrattile del cuore (asistolia acuta). Si verifica paralisi di tutte le funzioni vitali dell'organismo. Portano a morte improvvisa svariate condizioni morbose dell'apparato cardiocircolatorio: rottura improvvisa di una patologica abnorme dilatazione dell'aorta chiamata aneurisma dissecante; embolia acuta massiva dell'arteria polmonare; invasione di sangue nel sacco sieroso che avvolge il cuore (pericardio), la quale determina emopericardio; fibrillazione ventricolare; infarto miocardico iperacuto; rottura traumatica del cuore; blocco totale atrioventricolare, o sindrome di MorgagniAdams-Stokes; distacco di un tumore intracardiaco (ad esempio un mixoma) o di un lembo valvolare che embolizzi nelle cavità intracardiache. Nel termine stesso morte improvvisa è implicito un concetto di non reversibilità. Tuttavia in alcuni casi, come ad esempio nella fibrillazione ventricolare da blocco totale atrioventricolare, è a volte possibile opporsi anche ad una morte improvvisa. Ad esempio, con la cardioversione elettrica, cioè con una specie di elettroshock portato sul torace del malato con un apposito strumento chiamato defibrillatore elettrico.

MORTE IMPROVVISA

MORTE IMPROVVISA, decesso inatteso e inesplicabile di un lattante in buone condizioni generali. Più colpiti sono i maschietti tra due e quattro mesi, senza che sia risparmiato alcun ceto sociale. La morte avviene più spesso di notte e nei mesi invernali. Nel 90 per cento dei casi non si riscontrano lesioni che possano giustificare il decesso. In altri casi si riscontrano anomalie delle ghiandole endocrine, ristrettezza dell'aorta; si è pensato a virosi o ad aspirazione di piccole quantità di latte in un bambino sensibilizzato. La denunzia alle autorità giudiziarie è obbligatoria. Se si ha il sospetto che la morte sia avvenuta nel corso di malattia infettiva occorre denunzia all'Ufficio d'Igiene.

MORTE

MORTE, evento che può essere definito solo come cessazione della vita. Si tratta di un fenomeno dovuto a diverse cause che si manifestano con alcuni aspetti attivi, descritti come vita residua biologica, ed altri passivi, di degenerazione. Certi tessuti rimangono vivi per qualche tempo anche dopo la morte dell'intero organismo (muscoli, epitelii, globuli bianchi, spermatozoi); persino la digestione può continuare nello stomaco del cadavere. Ciò significa che occorre stabilire in modo convenzionale il momento nel quale l'organismo cessa di vivere indipendentemente dalla sorte di tutti i suoi tessuti. Gli studiosi concordano che ciò accade quando si ha il simultaneo arresto definitivo delle funzioni respiratoria, circolatoria e cerebrale.

Questo fatto ha importanza giuridica, in quanto con esso il soggetto non è più persona capace di diritti. I fenomeni di carattere negativo più evidenti sono l'assenza di coscienza, la mancanza di sensibilità e di mobilità, la scomparsa del tono muscolare. In un secondo tempo si ha un raffreddamento dell'organismo, un irrigidimento dei muscoli e l'apparizione di macchie livide nelle zone più basse, dove va a depositarsi il sangue. Il cadavere raggiunge la temperatura ambiente in circa 24 ore, purché la morte non sia dovuta a lesioni nervose, muscolari o infettive, capaci di provocare alte temperature. I soggetti grassi si raffreddano con maggior lentezza.

MORSO DI ANIMALI

MORSO DI ANIMALI, incidente che richiede che si lavi subito la ferita sotto l'acqua corrente d'un rubinetto per asportare la saliva dell'animale, poi si pulisca ancora laferita molto accuratamente con una compressa di garza sterile imbevuta con acqua e abbondante sapone, si risciacqui con acqua corrente e si copra la ferita con garza sterile. Bisogna consultare il medico, che curerà meglio la ferita e stabilirà le precauzioni da prendere per la profilassi del tetano, della rabbia e di altre infezioni. Un soccorso particolare richiede il morso delle vipere, le quali non aggrediscono, anzi fuggono l'uomo, ma quando siano disturbate scattano per morsicare e iniettano il veleno sotto la pelle. La morsicatura provoca una sensazione immediata di scossa elettrica, poi un dolore vivo e intenso che si diffonde a tutto l'arto; la parte circostante alla morsicatura (sulla pelle si vedono due piccole ferite simmetriche lasciate dai denti, distanti circa 1 cm, con chiazze emorragiche) diventa rossa e gonfia, inoltre si hanno vomito, diarrea, urina sanguigna.

SINDROME DI MORSIER

SINDROME DI MORSIER, condizione di displasia olfatto-genitale, rappresentata dalla associazione di due alterazioni congenite: mancato sviluppo dei lobi olfattivi cerebrali e assenza dello sviluppo delle gonadi alla pubertà. La sindrome è molto rara. La terapia non consente sostanziali correzioni.

SINDROME DI MORRIS o sindrome dei testicoli lemminilizzanti

SINDROME DI MORRIS: o sindrome dei testicoli lemminilizzanti, condizione di estremo pseudoermafroditismo maschile (vedi ermafroditismo vero e pseudoermalroditismo), in cui coesistono nello stesso individuo corpo e psiche tipicamente femminili e gonadi maschili (presenza di testicoli anziché di ovaie). La diagnosi si pone dopo lo sviluppo puberale, allorché i soggetti (donne fisicamente ben conformate, tanto che la sindrome viene anche definita sindrome delle donne belle) si rivolgono al medico perché non vedono comparire la prima mestruazione; la vagina è in genere piccola e presenta fondo cieco; rilevante è la mancanza di peli ascellari (la sindrome viene anche definita sindrome delle donne senza peli); frequentemente i testicoli simulano ernie inguinali, ma possono essere variamente indovati nella cavità addominale; l'esame dei testicoli, che talvolta vengono asportati per presunta ernia inguinale, mostra una degenerazione più o meno spiccata simile a quella dei testicoli trattenuti (vedi criptorcbidismi); la costituzione cromosomica è tipicamente maschile (XY), con cromatina nucleare di tipo maschile ; gli esami ormonali mostrano presenza di estrogeniurinari normali o di poco aumentati, con netta diminuzione dopo asportazione dei testicoli.

MALATTIA DI MORQUIO

MALATTIA DI MORQUIO: condizione morbosa caratterizzata da mucopolisaccaridosi (alterazione del metabolismo dei mucopolisaccaridi acidi) e da gravi malformazioni. La malattia si rivela di solito all'età di 1-2 anni. I sintomi sono rappresentati da ritardo dell'accrescimento sino all'arresto (l'altezza nell'adulto non supera in genere 1,20 m), da deformazione facciale, da anormalità dei denti (grigiastri e picchiettati), da brevità del tronco con deformazione del torace e dello sterno, da ginocchio valgo (a X), da piede piatto e da limitazione del movimento delle anche; è frequente inoltre un deficit visivo per opacità della cornea e un deficit auditivo per le lesioni dell'orecchio interno.