lunedì 12 gennaio 2009

NARCOLESSIA

NARCOLESSIA, termine neurologico con il quale si descrive una aumentata tendenza ad addormentarsi, dovuta (sembra) ad una inibizione attiva, probabilmente di origine epilettica, di alcuni centri nervosi situati nel tronco dell'encefalo e nell'ipotalamo, che normalmente esercitano una funzione di eccitazione (vigilanza) sulla corteccia cerebrale. Nei malati di narcolessia, durante le brevi crisi di sonno (non diverse da quelle del sonno normale), si ha un rilasciamento muscolare ed un blocco della parola dovuti all'azione attiva inibitoria di un'altra parte del sistema nervoso centrale, la formazione reticolare discendente. Durante i pochi minuti della crisi narcolettica il soggetto non può essere risvegliato nemmeno da forti stimoli. Al termine di essa non ricorda ciò che è accaduto. La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di Efedrina o di Simpamina.