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sabato 12 aprile 2008

Ascite peritonite tubercolare e carcinosi peritonale

Cosa si intende per ascite?
Per ascite si intende una raccolta di liquido sieroso nella cavità addominale. La raccolta può raggiungere ingenti proporzioni sino a 9-10 litri di liquido. Il liquido può avere i caratteri sia del trasudato sia dell'essudato in dipendenza della causa che ha provocato ascite.

Quali sono le cause più frequenti di ascite essudativa?
Abbiamo già visto che una delle cause frequenti di ascite essudativa è rappresentata dalla peritonite tubercolare. Altra causa è la carcinosi peritonale. Questa forma, molto raramente primitiva, è più spesso dovuta a disseminazione di metastasi provenienti da neoplasia maligna di visceri peritonali.

Quali sono le cause più frequenti di ascite trasudatila?
La causa è in ultima analisi da attribuire all'ipertensione portale, aumento di pressione del sangue venoso portale (la vena porta è un vaso a grossa portata che drena il sangue refluo da gran parte dell'intestino, raggiungendo il fegato). La causa più comune di ipertensione portale l'ostacolo intraepatico alla circolazion portale che si osserva nella cirrosi epa tica atrofica, stadio finale di ogni cirrosi epatica.

Come si evidenzia?
All'esame diretto è possibile evidenziare uno stato di ascite solo se il liquido ha superato i 1000-2000 centimetri cubi In questo caso si nota una tumefazioni dell'addome, che appare proteso in avanti. La cicatrice ombelicale appare estro flessa. Appaiono sulla parete addominali circoli venosi ben evidenti, quali tentati vi di scarico, dovuti alla compressioni da parte del liquido ascitico sulla veni cava inferiore.

Come si fa la diagnosi?
L'esame clinico permette di mettere in evidenza la pressione di liquido libero in addome con manovre semplici sia di palpazione che di percussione. Per determinare la natura del liquido e identificare la causa del versamento è indispensabile una paracentesi, cioè il prelievo diretto di una certa quantità di liquido per puntura dell'addome.

sabato 5 aprile 2008

Malattie polmone terapia chirurgica

Quali sono le malattie del polmone che possono beneficiare della terapia chirurgica?
Tra le principali indicazioni all'intervento si deve annoverare il cancro del polmone, purché esso non abbia dato metastasi in altri settori dell'organismo e purché venga diagnosticato in tempo, vale a dire non ancora esteso ampiamente al polmone e alle vie bronchiali. Infatti dal punto di vista terapeutico il problema del cancro è esclusivamente un problema di diagnosi tempestiva: solo in tale circostanza l'asportazione del tumore o dell'organo ammalato garantisce la guarigione o, meglio, la sopravvivenza del paziente per un periodo discretamente lungo (viene calcolata una durata media della vita di 5 anni dopo intervento di exeresi per ecoplasia polmonare). Anche nel caso di tumori benigni l'intervento di exeresi trova il suo campo di applicazione: in questi casi anzi l'intervento porta alla guarigione del paziente.