venerdì 11 aprile 2008

Agenti patogeni nel cavo peritoneale

Quali sono le vie di penetrazione degli agenti patogeni nel cavo peritoneale?
Le vie di penetrazione degli agenti patogeni sono costituite da ferite penetranti nell'addome, che producono contaminazione dall'esterno della cavità; rottura, traumatica o patologica, di visceri endo-peritoneali, con passaggio di contenuto infetto nel cavo peritoneale, ad esempio per perforazione di ulcera gastrica o bulbare, per perforazione della colecisti ecc.; diffusione dai visceri circostanti infetti, ad esempio da un flemmone appendicolare non perforato; trasporto ematico, per esempio durante batteriemie (infezioni batteriche nel sangue) iniziate in altra sede.

Plicature del peritoneo

Come si presenta il peritoneo anatomicamente?
Anatomicamente il peritoneo si presenta come una membrana esile, lucida, quasi trasparente, fragile e facilmente esposta a lesioni di vario tipo.

Com'è fatto il peritoneo?
Il peritoneo è composto da due foglietti, parietale e viscerale: il parietale riveste la parete addominale, mentre il viscerale ricopre tutti gli organi contenuti nell'addome; il loro punto d'incontro è rappresentato dalle « plicature ».

Perché si parla di plicature del peritoneo?
Le plicature peritoneali (meso, grande epiploon e piccolo epiploon gastroepatico) fissano i visceri alla parete posteriore e li collegano tra di loro; nelle plicature sono contenuti i vasi sanguigni, i nervi e le ghiandole linfatiche che derivano dai visceri.

Quante cavità esistono nel peritoneo?
Due sono le cavità peritoneali: grande cavità e piccola cavità, o retrocavità degli epiploon, collegate fra di loro attraverso il forame di Winslow.

Sintomi clinici di un cancro del fegato

Quali sono i sintomi clinici di un cancro del fegato?
L'esordio è in genere abbastanza subdolo. Compare in un paziente dimagrito una dolenzia sorda riferita al fegato. In genere il dolore non è molto forte. Frequentemente il paziente lamenta assenza di appetito, stitichezza, elimina molto gas. A volte l'esordio è rappresentato da un versamento ascitico. Il medico alla visita clinica trova in genere un fegato aumentato di volume, duro, con superficie irregolare. Con tali reperti saranno necessari ulteriori accertamenti.

Tumori del fegato e contraccettivi orali

Esiste qualche rapporto tra tumori del fegato e contraccettivi orali?
Già da qualche anno è stata segnalata una correlazione tra i tumori del fegato e l'assunzione di contraccettivi orali (estroprogestinici). Nella grande maggioranza dei casi si tratta in genere di tumori benigni (adenomi o iperplasie nodulari focali) e solo l'8 per cento circa di tali casi è rappresentato da tumori maligni (carcinomi epatocellulari). Allo stato attuale delle conoscenze, tuttavia, non si può affermare con sicurezza l'esistenza di tale correlazione, e la causa dei tumori del fegato deve ancora essere stabilita con certezza. È infatti molto probabile che un ruolo determinante nell'insorgenza del tumore epatico, correlato all'assunzione di contraccettivi orali, vada attribuito a fattori genetici e ambientali.

Quali sono le età e il sesso più colpiti?
I maschi vengono colpiti con una frequenza maggiore (rapporto di 4-6 : 1 rispetto alle donne), mentre per quanto riguarda l'età nessun periodo della vita è risparmiato, anche se vi è una modesta maggiore frequenza intorno ai 40 anni.

Cirrosi e cancro del fegato

Che rapporti esistono tra la cirrosi e il cancro del fegato?
Tra queste due malattie esiste una stretta relazione: infatti il cancro del fegato si sviluppa frequentemente in un cirrotico. La frequenza di questa trasformazione è variabile, ma si aggira intorno al 20 per cento delle cirrosi.

Esistono tipi di cirrosi che più frequentemente si trasformano in cancro?
La risposta è affermativa. C'è infatti un tipo particolare di cirrosi, quella emocromatosica, che in un caso su cinque subisce una trasformazione neoplastica. Inoltre, la cirrosi che consegue a forme virali ha più probabilità di degenerare rispetto a una forma alcoolica.

Cirrosi emocromatosica

Che cos'è la cirrosi emocromatosica?
Come la cirrosi nel morbo di Wilson, anche la cirrosi emocromatosica è determinata dall'accumulo di un metallo, il ferro. Si tratta di una malattia spesso ereditaria, che più frequentemente si manifesta tra i 40 e i 60 anni di età nel sesso maschile. L'accumulo di ferro nell'organismo nel corso di tale affezione è notevole; il contenuto totale di ferro sale infatti dai normali 3-4 grammi fino a 60.