sabato 14 giugno 2008

Il coraggio non è incoscienza

Che cos'è il coraggio?
Certamente il coraggio non è incoscienza, (che può anche essere frutto di distrazione) o distrazione (che può derivare appunto dall'incoscienza) e neppure è noncuranza di leggi e di regolamenti sottovalutati, proprio perché non si conoscono i rischi dai quali essi ci proteggono. Coraggio non è sinonimo di dabbenaggine, ingenuità, sfacciataggine, esibizione, rischio finalizzato allo stesso rischio in sé e per sé.

Il coraggio è piuttosto la capacità di rischiare, in prima persona, anche la vita per difendere e valorizzare beni umani e sociali giudicati superiori a se stessi. La stessa azione, quindi, può essere coraggiosa, avventata, incosciente, a seconda dell'obiettivo che ci si propone. Soprattutto possiamo parlare di coraggio, quando l'azione è sorretta e motivata da forza d'animo, da onestà, da desideri sani di convivenza e di amore per l'umanità.

La paura del mare

Giocare con l'acqua è di solito uno dei divertimenti preferiti dai bambini. Ciò nonostante, alcuni hanno un vero e proprio terrore del mare, che spesso tanto più aumenta quanto maggiori sono i tentativi degli adulti di convincerli a fare il bagno. Secondo gli psicologi, questo è anche un ottimo test per valutare l'atteggiamento del piccolo verso l'ambiente: il bambino sereno, disponibile a nuove esperienze è attratto dal mare, che ne stimolerà l'innata curiosità.

Al contrario, la paura del mare si . accompagna solitamente con una concezione minacciosa e terrificante del mondo esterno; oppure, cosa meno drammatica ma più frequente, con precedenti esperienze negative quali un bagnetto troppo freddo o l'arrivo di una onda con conseguente caduta e 'bevuta' In tutti i casi, , comunque, è molto importante mportante l'atteggiamento di chi circonda il piccolo.

Diviene infatti indispensabile riuscire a infondergli tranquillità e sicurezza; e per farlo non si devono utilizzare metodi coercitivi, ma vincere gradatamente le resistenze che il bambino oppone. è utile ad esempio dimostrargli che l'acqua non fa male, riempiendone un canotto e facendogli fare il bagno .

giovedì 5 giugno 2008

Vita Intrauterina - cellule riproduzione

L'unione di due gameti, cioè di due cellule destinate alla riproduzione perché adatte a fondersi nel processo di fecondazione, rappresenta il primo attimo di vita del microcosmo umano: è una cellula (l'uovo) fecondata, nella quale si accumulano le sostanze necessarie per lo sviluppo dell'embrione. In essa vive il divenire dell'uomo, potenzialmente esistono e si svilupperanno un poco per volta le sue caratteristiche morfologiche, le sue attitudini psichiche e mentali, il suo futuro. Nell'attimo del concepimento si attua il primo «gioco» di unione-separazione: l'amplesso dell'uomo e della donna permette la fusione della cellula maschile con quella femminile: da questa intima unione si forma, differenziandosi, la cellula iniziale di un nuovo essere vivente, l'uomo.
È questo il risultato unico e imprevedibile di migliaia di miliardi di possibili combinazioni cromosomiche. Si calcola infatti che la cellula iniziale contenga 14.380 geni portatori dei caratteri ereditari .

Picofisiologia - mondo fisiologico e quello psichico

La psicologia non è che una lente, attraverso la quale tutto questo mondo interno appare chiaro, sia nella sua struttura costituzionale, sia nella sua funzionalità dinamica. Ma nel microcosmo tutto è coordinato e nulla è separato: neppure i sistemi fisiologici e quelli mentali. Noi siamo stati costretti a vederli separatamente per poterne analizzare — sia pure a volo d'uccello — ogni singola parte. Ora, però, lo vogliamo osservare nel suo insieme; usiamo quindi la lente della psicofisiologia.
Ci rendiamo ormai immediatamente conto che il mondo fisiologico e quello psichico non sono che due parti di un unico universo. E sono in strettissima relazione fra loro. Vediamo così che elementi affettivi ed emotivi, hanno immediata rispondenza nel corpo: a seconda delle loro modulazioni (gioia-dolore; ansia-calma; paura-serenità; terrore-allegria; spavento- sorpresa; depressione-euforia) la partecipazione somatica è intensa sia all'esterno che all'interno, tanto che le reazioni interessano tutte le zone fisiologiche: sono circolatorie, respiratorie, cardiache, pressorie; reazioni della muscolatura liscia, degli sfinteri, della cistifellea, della vescica; avvengono modificazioni della secrezione (ipersecrezione salivare, gastrica, urinaria, tiroidea), del metabolismo, della distribuzione sanguigna, e così via. Anche esternamente osserviamo che il corpo trema, suda freddo, ha caldo improvviso, impallidisce, arrossisce; le pulsazioni del cuore in un solo attimo cambiano ritmo; le scariche di adrenalina possono diventare violente; la pressione può salire o scendere improvvisamente; la respirazione farsi affannosa o calmarsi.
Questo, in una sintesi molto breve e schematica, è il nostro microcosmo.
Ci accingiamo ora ad osservare la sua evoluzione attraverso le tappe più importanti del suo essere al mondo.

Cervello sensazioni sia fisiche che psichiche

Il cervello può essere paragonato ad una perfettissimi centrale elettronica molto sofisticata, alla quale giungono tutte le stimolazioni dell'ambiente esterno e dalla quale partono, elaborate velocissimamente, risposte corrispondenti a sensazioni sia fisiche che psichiche. Alle sensazioni affettive, alle emozioni, ai sentimenti corrispondono reazioni fisiche di tutti i tipi: circolatorie, vascolari, respiratorie, cardiache, secretorie, sia interne che esterne.

Madre e bambino movimenti espressivi del viso e del corpo

A movimenti espressivi del viso e del corpo, qualunque possa esserne stata l'origine, hanno in se stessi grande importanza per il nostro benessere. Essi costituiscono i primi mezzi di comunicazione fra madre e bambino. Sorridendo la madre approva il figlio e lo incoraggia; aggrottando le ciglia gli comunica la sua disapprovazione. I movimenti espressivi conferiscono vivacità ed energia alle parole che pronunciamo; rivelano le intenzioni e i pensieri degli altri più veracemente delle parole, che possono essere false.... Tutte queste conseguenze derivano in parte dallo stretto rapporto che esiste fra quasi tutte le emozioni e la loro manifestazione interiore».

Charles Darwin (1872)