Che cos'è il coraggio?
Certamente il coraggio non è incoscienza, (che può anche essere frutto di distrazione) o distrazione (che può derivare appunto dall'incoscienza) e neppure è noncuranza di leggi e di regolamenti sottovalutati, proprio perché non si conoscono i rischi dai quali essi ci proteggono. Coraggio non è sinonimo di dabbenaggine, ingenuità, sfacciataggine, esibizione, rischio finalizzato allo stesso rischio in sé e per sé.
Il coraggio è piuttosto la capacità di rischiare, in prima persona, anche la vita per difendere e valorizzare beni umani e sociali giudicati superiori a se stessi. La stessa azione, quindi, può essere coraggiosa, avventata, incosciente, a seconda dell'obiettivo che ci si propone. Soprattutto possiamo parlare di coraggio, quando l'azione è sorretta e motivata da forza d'animo, da onestà, da desideri sani di convivenza e di amore per l'umanità.
sabato 14 giugno 2008
La paura del mare
Giocare con l'acqua è di solito uno dei divertimenti preferiti dai bambini. Ciò nonostante, alcuni hanno un vero e proprio terrore del mare, che spesso tanto più aumenta quanto maggiori sono i tentativi degli adulti di convincerli a fare il bagno. Secondo gli psicologi, questo è anche un ottimo test per valutare l'atteggiamento del piccolo verso l'ambiente: il bambino sereno, disponibile a nuove esperienze è attratto dal mare, che ne stimolerà l'innata curiosità.
Al contrario, la paura del mare si . accompagna solitamente con una concezione minacciosa e terrificante del mondo esterno; oppure, cosa meno drammatica ma più frequente, con precedenti esperienze negative quali un bagnetto troppo freddo o l'arrivo di una onda con conseguente caduta e 'bevuta' In tutti i casi, , comunque, è molto importante mportante l'atteggiamento di chi circonda il piccolo.
Diviene infatti indispensabile riuscire a infondergli tranquillità e sicurezza; e per farlo non si devono utilizzare metodi coercitivi, ma vincere gradatamente le resistenze che il bambino oppone. è utile ad esempio dimostrargli che l'acqua non fa male, riempiendone un canotto e facendogli fare il bagno .
Al contrario, la paura del mare si . accompagna solitamente con una concezione minacciosa e terrificante del mondo esterno; oppure, cosa meno drammatica ma più frequente, con precedenti esperienze negative quali un bagnetto troppo freddo o l'arrivo di una onda con conseguente caduta e 'bevuta' In tutti i casi, , comunque, è molto importante mportante l'atteggiamento di chi circonda il piccolo.
Diviene infatti indispensabile riuscire a infondergli tranquillità e sicurezza; e per farlo non si devono utilizzare metodi coercitivi, ma vincere gradatamente le resistenze che il bambino oppone. è utile ad esempio dimostrargli che l'acqua non fa male, riempiendone un canotto e facendogli fare il bagno .
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paura del mare
giovedì 5 giugno 2008
Vita Intrauterina - cellule riproduzione
L'unione di due gameti, cioè di due cellule destinate alla riproduzione perché adatte a fondersi nel processo di fecondazione, rappresenta il primo attimo di vita del microcosmo umano: è una cellula (l'uovo) fecondata, nella quale si accumulano le sostanze necessarie per lo sviluppo dell'embrione. In essa vive il divenire dell'uomo, potenzialmente esistono e si svilupperanno un poco per volta le sue caratteristiche morfologiche, le sue attitudini psichiche e mentali, il suo futuro. Nell'attimo del concepimento si attua il primo «gioco» di unione-separazione: l'amplesso dell'uomo e della donna permette la fusione della cellula maschile con quella femminile: da questa intima unione si forma, differenziandosi, la cellula iniziale di un nuovo essere vivente, l'uomo.
È questo il risultato unico e imprevedibile di migliaia di miliardi di possibili combinazioni cromosomiche. Si calcola infatti che la cellula iniziale contenga 14.380 geni portatori dei caratteri ereditari .
È questo il risultato unico e imprevedibile di migliaia di miliardi di possibili combinazioni cromosomiche. Si calcola infatti che la cellula iniziale contenga 14.380 geni portatori dei caratteri ereditari .
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Vita Intrauterina
Picofisiologia - mondo fisiologico e quello psichico
La psicologia non è che una lente, attraverso la quale tutto questo mondo interno appare chiaro, sia nella sua struttura costituzionale, sia nella sua funzionalità dinamica. Ma nel microcosmo tutto è coordinato e nulla è separato: neppure i sistemi fisiologici e quelli mentali. Noi siamo stati costretti a vederli separatamente per poterne analizzare — sia pure a volo d'uccello — ogni singola parte. Ora, però, lo vogliamo osservare nel suo insieme; usiamo quindi la lente della psicofisiologia.
Ci rendiamo ormai immediatamente conto che il mondo fisiologico e quello psichico non sono che due parti di un unico universo. E sono in strettissima relazione fra loro. Vediamo così che elementi affettivi ed emotivi, hanno immediata rispondenza nel corpo: a seconda delle loro modulazioni (gioia-dolore; ansia-calma; paura-serenità; terrore-allegria; spavento- sorpresa; depressione-euforia) la partecipazione somatica è intensa sia all'esterno che all'interno, tanto che le reazioni interessano tutte le zone fisiologiche: sono circolatorie, respiratorie, cardiache, pressorie; reazioni della muscolatura liscia, degli sfinteri, della cistifellea, della vescica; avvengono modificazioni della secrezione (ipersecrezione salivare, gastrica, urinaria, tiroidea), del metabolismo, della distribuzione sanguigna, e così via. Anche esternamente osserviamo che il corpo trema, suda freddo, ha caldo improvviso, impallidisce, arrossisce; le pulsazioni del cuore in un solo attimo cambiano ritmo; le scariche di adrenalina possono diventare violente; la pressione può salire o scendere improvvisamente; la respirazione farsi affannosa o calmarsi.
Questo, in una sintesi molto breve e schematica, è il nostro microcosmo.
Ci accingiamo ora ad osservare la sua evoluzione attraverso le tappe più importanti del suo essere al mondo.
Ci rendiamo ormai immediatamente conto che il mondo fisiologico e quello psichico non sono che due parti di un unico universo. E sono in strettissima relazione fra loro. Vediamo così che elementi affettivi ed emotivi, hanno immediata rispondenza nel corpo: a seconda delle loro modulazioni (gioia-dolore; ansia-calma; paura-serenità; terrore-allegria; spavento- sorpresa; depressione-euforia) la partecipazione somatica è intensa sia all'esterno che all'interno, tanto che le reazioni interessano tutte le zone fisiologiche: sono circolatorie, respiratorie, cardiache, pressorie; reazioni della muscolatura liscia, degli sfinteri, della cistifellea, della vescica; avvengono modificazioni della secrezione (ipersecrezione salivare, gastrica, urinaria, tiroidea), del metabolismo, della distribuzione sanguigna, e così via. Anche esternamente osserviamo che il corpo trema, suda freddo, ha caldo improvviso, impallidisce, arrossisce; le pulsazioni del cuore in un solo attimo cambiano ritmo; le scariche di adrenalina possono diventare violente; la pressione può salire o scendere improvvisamente; la respirazione farsi affannosa o calmarsi.
Questo, in una sintesi molto breve e schematica, è il nostro microcosmo.
Ci accingiamo ora ad osservare la sua evoluzione attraverso le tappe più importanti del suo essere al mondo.
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Picofisiologia
Cervello sensazioni sia fisiche che psichiche
Il cervello può essere paragonato ad una perfettissimi centrale elettronica molto sofisticata, alla quale giungono tutte le stimolazioni dell'ambiente esterno e dalla quale partono, elaborate velocissimamente, risposte corrispondenti a sensazioni sia fisiche che psichiche. Alle sensazioni affettive, alle emozioni, ai sentimenti corrispondono reazioni fisiche di tutti i tipi: circolatorie, vascolari, respiratorie, cardiache, secretorie, sia interne che esterne.
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Cervello
Madre e bambino movimenti espressivi del viso e del corpo
A movimenti espressivi del viso e del corpo, qualunque possa esserne stata l'origine, hanno in se stessi grande importanza per il nostro benessere. Essi costituiscono i primi mezzi di comunicazione fra madre e bambino. Sorridendo la madre approva il figlio e lo incoraggia; aggrottando le ciglia gli comunica la sua disapprovazione. I movimenti espressivi conferiscono vivacità ed energia alle parole che pronunciamo; rivelano le intenzioni e i pensieri degli altri più veracemente delle parole, che possono essere false.... Tutte queste conseguenze derivano in parte dallo stretto rapporto che esiste fra quasi tutte le emozioni e la loro manifestazione interiore».
Charles Darwin (1872)
Charles Darwin (1872)
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Madre e bambino
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