L' intossicazione da analgesici, ha come sintomo sudorazione profusa, vomito, vertigini, agitazioni, convulsioni, oppure sonnolenza e coma. I principali analgesici sono: l'aspirina, la fenacetina, il fenazone, l'aminofenazone o piramidone, il fenilbutazone, ecc. Occorre la lavatura gastrica, ma in un primo momento si potrà cercare di ritardare l'assorbimento del prodotto ingerito dando da bere a piccoli sorsi latte, possibilmente tiepido.
come si previene. Attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte dal medico.
mercoledì 30 luglio 2008
Anale termine psicanalitico evoluzione biologica e psicologica
ANALE, termine psicanalitico che definisce un periodo dell'evoluzione biologica e psicologica che va dall'età di un anno a quella di tre. Durante questa fase la zona erogena è la mucosa dell'ano. Il bambino, per Freud, può emettere le feci o trattenerle. In tal modo assume verso l'ambiente familiare un atteggiamento di obbedienza e di dono, oppure di rifiuto e di testardaggine, ma anche soddisfa il proprio primordiale piacere, eccitando la superficie anale: in un primo tempo trattenendo il materiale fecale, successivamente, dai due anni in avanti, stimolandosi direttamente la mucosa con il dito. In questo periodo l'erotismo è diretto verso se stesso. La psicanalisi afferma che il controllo sintetico è il primo limite repressivo che l'ambiente sociale esercita sul bambino, impedendogli di trarre godimento dalla scarica delle feci.
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Amputazione congenita neonato arto amputato
L'Amputazione congenita e una malformazione congenita per cui il neonato nasce con un dito o un arto amputato. è più frequente nella razza nera; ne sarebbero responsabili delle briglie situate nell'interno della placenta capaci di modificare la normale moltiplicazione cellulare. Sono necessarie cure ortopediche attuabili dopo il periodo dello sviluppo.
Amplesso riservato - senza eiaculazione maschile
AMPLESSO RISERVATO, o coito riservato, amplesso che termina senza eiaculazione maschile, benché, durante il suo svolgimento, la donna abbia raggiunto uno o più orgasmi. Per quanto sia una tecnica discutibile e, se non altro, difficile da applicare, giacché l'uomo è più portato all'eiaculazione precoce, qualora venga applicato, al coito riservato va riconosciuto un merito incontestabile: esso insegna all'uomo a procurare uno o più orgasmi alla sua compagna, pur trattenendo la propria scarica spermatica. In altre parole il maschio si preoccupa in tal modo del piacere della compagna vincendo il proprio egoismo. È noto, infatti, come molti uomini non concepiscano neppure la possibilità di andare al di là del proprio piacere soggettivo e si accontentino di erezioni brevi, giusto il tempo di giungere al più presto all'eiaculazione. Tuttavia, l'amplesso riservato presenta due aspetti negativi: per l'uomo, la conservazione prolungata dell'erezione è, alla lunga, dannosa se non è seguita da un sollievo eiaculatorio e comporta: congestione del piccolo bacino e della regione perintonale con senso di pesantezza dolorosa durante la fase di ritorno del pene allo stato di flaccidità, ritorno che è, in genere, prolungato e laborioso; per la donna, l'assenza dell'orgasmo maschile è, alla lunga, frustrante giacché il
« dono spermatico » da parte dell'uomo è la migliore testimonianza del piacere che essa ha saputo procurargli.
« dono spermatico » da parte dell'uomo è la migliore testimonianza del piacere che essa ha saputo procurargli.
Amplesso interrotto
AMPLESSO INTERROTTO, o coito interrotto, atto sessuale incompleto, nel quale l'uomo ritrae il pene dalla vagina prima dell'eiaculazione, sia per motivi nevrotici o per prolungare la durata dell'amplesso, sia a fini anticoncezionali, per impedire cioè che lo sperma venga a contatto con l'ovulo e lo fecondi. Psicanalisti e neurologi convengono nello sconsigliarlo, considerandolo fonte di gravi turbe nervose. In effetti l'uomo spezza con tale pratica la sua tensione volontaria quando essa giunge all'acme, mentre la sua partner subisce nel contempo una grave frustrazione: l'impedimento cioè dell'orgasmo nel momento della massima eccitazione, senza possibilità di una necessaria distensione psicosomatica dopo la tensione del coito.
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Amniosite infezione della cavità amniotica
L' Amniosite e un'infezione della cavità amniotica (sacco ovulare in cui è contenuto il feto). Può verificarsi in varie epoche della gravidanza, ma è più frequente in travaglio di parto. Le cause sono più frequentemente batteriche (stafilococco albus, Escherichia Coli, streptococco, ecc.), anche se non mancano il bacillo di Koch, il treponema pallido, il candida ed il toxoplasma. La via di aggressione più frequente è quella ascendente, dalla vagina, in relazione ad una rottura delle membrane (sacco amnio-coriale), Ma può determinarsi anche per via ematogena o per via discendente, attraverso le tube. La sintomatologia è caratterizzata da scolo di liquido amniotico fetido, a volte cremoso, e da eventuale rialzo febbrile materno. Inoltre dai segni della sofferenza fetale (alterazioni del battito cardiaco ferale). Per i vari casi di ammonite a membrana integra, può suffragare l'esame amnioscopico.
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Amniosite
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