giovedì 9 ottobre 2008

ATEROSCLEROSI, alterazione parete arteriosa

ATEROSCLEROSI, alterazione della superficie interna della parete arteriosa che diventa irregolare per la presenza, qua e là, di accumuli di grassi misti a prodotti del sangue: sono i cosiddetti ateromi, o placche ateromatose (dal greco athéra, che significa « poltiglia », per il fatto che le placche contengono un materiale molle, poltaceo). Gli ateromi, che costituiscono la lesione più importante e più tipica, dell'aterosclerosi, tendono col tempo ad indurirsi e ad accrescersi: la rapidità con cui s'instaurano e si sviluppano è in rapporto ad errori alimentari e inadeguata igiene di vita (attività fisica carente) che determinano eccessivo accumulo di grassi circolanti, con conseguente « insudiciamento » delle arterie.

Con il passare degli anni, l'aterosclerosi si associa e si confonde con l'arterioscleros, tanto che taluni studiosi le identificano, mentre altri preferiscono denominare la loro contemporanea presenza con l'espressione ateroarteriosclerosi. Ad un certo punto, infatti, rimane difficile distinguere fino a che punto un'arteria sia danneggiata dall'evolvere delle placche ateromatose o dall'invecchiamento naturale dei tessuti che ne costituiscono la parete. Sta di fatto che il punto di arrivo dell'acero-arteriosclerosi può essere sia l'ispessimento della parete arteriosa ed il suo restringimento, causa delle arteriopatie obliteranti, sia l'indebolimento della parete stessa, che può sfiancarsi per un certo tratto, dando così luogo ad un aneurisma.

La malattia aterosclerotica colpisce, nell'ordine di frequenza, le seguenti arterie: aorta, coronarie, arterie cerebrali, arterie femorali, arterie poplitee. L'insufficienza arteriosa si manifesta con sintomi diversi nei diversi organi o territori anatomici. L'aterosclerosi è resa più precoce e più grave dalla presenza o preesistenza del diabete, dell'ipertensione, di un elevato tasso di colesterolo in circolo. Ha un carattere sistemico, nel senso che interessa tutte le arterie dell'organismo, anche se può rendersi manifesta una localizzazione prima, oppure a preferenza, di altre. Gli uomini sono più colpiti delle donne e queste lo sono in genere dopo la menopausa.

ATELETTASIA, situazione patologica polmoni privi di aria

ATELETTASIA, situazione patologica che si riscontra quando zone di polmone, o anche tutto un polmone, per collasso o collabimento degli alveoli, risultano privi di aria. Da questa forma di atelettasia secondaria va distinta l'atelettasia , primitiva che si riscontra nei neonati che non hanno ancora compiuto alcun atto respiratorio: in questi casi l'assenza di aria negli alveoli dipende dal fatto che essi non ne hanno ricevuta. L'atelettasia è un sintomo e come tale può essere provocato da una grande varietà di malattie ( intasamento di rami bronchiali a causa di secrezioni infiammatorie, aspirazione di corpi estranei nei bronchi, loro occlusione ad opera di un tumore, ecc.). Le raccolte di liquidi nei cavi pleurici, operando una compressione sui polmoni, possono causare atelettasia. Nel 2-5 per cento dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici di una certa importanta si manifesta atelettasia, a distanza di 24-72 ore dalla operazione.

L'importanza dei sintomi dipende dalla sede dell'ostruzione bronchiale, dalla rapidità con la quale si è instaurata e dalla concomitanza di un processo infiammatorio. Nell'atelettasia post-operatoria la sintomatologia si presenta in maniera particolarmente acuta; in queste condizioni l'atelettasia dà luogo a grave difficoltà respiratoria (dispnea), a aumento delle pulsazioni cardiache (tachicardia), a dolore toracico e a febbre. L'esame radiografico del torace è molto importante ai fini diagnostici. La terapia e la prognosi dipendono dalla causa responsabile dell'atelettasia.

ATELESI, incapacità di coordinare attività psicologiche

ATELESI, incapacità di coordinare le diverse attività psicologiche in rapporto alla differenza dei fini a cui ciascuna di esse è diretta. Il fenomeno si verifica negli schizofrenici. In essi la dissociazione si può avere tra vita interiore e mondo esterno, tra contenuti di coscienza ed esperienze dell'Io e tra categorie ( tempo, spazio, realtà) interne ed esterne.

Disturbo del coordinamento dei movimenti ATASSIA

ATASSIA, disturbo del coordinamento dei movimenti dovuto ad alterazione della sensibilità delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni. Si distinguono una forma dinamica, o locomotoria, che si manifesta nel camminare (il soggetto solleva esageratamente la gamba, la lancia in avanti e batte a terra il calcagno, controllando il movimento con la vista) o nel compiere fini movimenti con le mani (il soggetto non sa infilare un ago, sciogliere un nodo o tracciare una linea con gli occhi chiusi); e una forma statica, caratterizzata dalla incapacità, ad occhi chiusi, di mantenere la posizione eretta (fenomeno di Romíerg). Atassia della marcia si ha nelle lesioni delle parti più antiche del cervelletto (nella sindrome archicerebellare e nella sindrome paleocerebellare), dovute a malformazioni congenite delle ossa craniche (latibasta), a mancanza congenita di qualche parte del cervelletto,

ATARASSIA, stato psicologico di benessere

ATARASSIA, stato psicologico di benessere nel quale manca qualsiasi forma di ansia. I farmaci capaci di conferire questo equilibrio affettivo e di togliere la tensione profonda, senza alterare la lucidità della coscienza, sono detti atarassici.

ASTROCITOMA, tumore del cervello, del cervelletto o del midollo spinale

ASTROCITOMA, tumore del cervello, del cervelletto o del midollo spinale, appartenente al gruppo dei gliomi e molto simile all'astroblastoma, in confronto al quale appare di andamento clinico meno maligno, con maggiori possibilità di sopravvivenza dopo l'intervento chirurgico di asportazione.