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giovedì 9 ottobre 2008

ATELETTASIA, situazione patologica polmoni privi di aria

ATELETTASIA, situazione patologica che si riscontra quando zone di polmone, o anche tutto un polmone, per collasso o collabimento degli alveoli, risultano privi di aria. Da questa forma di atelettasia secondaria va distinta l'atelettasia , primitiva che si riscontra nei neonati che non hanno ancora compiuto alcun atto respiratorio: in questi casi l'assenza di aria negli alveoli dipende dal fatto che essi non ne hanno ricevuta. L'atelettasia è un sintomo e come tale può essere provocato da una grande varietà di malattie ( intasamento di rami bronchiali a causa di secrezioni infiammatorie, aspirazione di corpi estranei nei bronchi, loro occlusione ad opera di un tumore, ecc.). Le raccolte di liquidi nei cavi pleurici, operando una compressione sui polmoni, possono causare atelettasia. Nel 2-5 per cento dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici di una certa importanta si manifesta atelettasia, a distanza di 24-72 ore dalla operazione.

L'importanza dei sintomi dipende dalla sede dell'ostruzione bronchiale, dalla rapidità con la quale si è instaurata e dalla concomitanza di un processo infiammatorio. Nell'atelettasia post-operatoria la sintomatologia si presenta in maniera particolarmente acuta; in queste condizioni l'atelettasia dà luogo a grave difficoltà respiratoria (dispnea), a aumento delle pulsazioni cardiache (tachicardia), a dolore toracico e a febbre. L'esame radiografico del torace è molto importante ai fini diagnostici. La terapia e la prognosi dipendono dalla causa responsabile dell'atelettasia.

sabato 5 aprile 2008

Intervento chirurgico e infezione polmonare

Un intervento chirurgico può favorire la comparsa di un'infezione polmonare?
La comparsa di malattie broncopolmonari dopo un intervento chirurgico è dovuta all'azione dell'anestetico, che riduce le difese respiratorie, e a quella dei sedativi che fanno diminuire i movimenti del diaframma e limitano la tosse.

Cosa si intende per polmonite?
La polmonite è una malattia infettiva dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'infiammazione, in genere acuta, del tessuto polmonare.

C'è differenza fra polmonite e broncopolmonite?
Certamente. La differenza consiste nel fatto che nella broncopolmonite il danno si verifica anzitutto nei bronchi più piccoli e in seguito l'infiammazione si estende ai polmoni, mentre nella polmonite il danno interessa esclusivamente il tessuto polmonare.

Quali sono le cause che determinano la polmonite?
La maggior parte delle polmoniti sono dovute ad agenti infettivi, anche se si possono avere forme morbose di questo tipo, provocate da sostanze inalanti chimiche o allergiche.

I polmoni e la loro funzione

Cosa sono i polmoni e qual è la loro funzione?
I polmoni costituiscono il vero organo della funzione respiratoria; è noto che nessuna cellula degli organismi superiori può vivere senza ossigeno, né può fare a meno di trattenere quel sottoprodotto universale dell'ossidazione metabolica che è l'anidride carbonica, per cui lo scambio gassoso respiratorio risulta essere una condizione essenziale di vita per le cellule di qualsiasi animale. La respirazione è garantita dai movimenti ritmici della gabbia toracica, che consentono il continuo rinnovamento dell'aria entro i polmoni e pertanto il continuo scambio di gas tra il sangue e l'aria contenuta negli alveoli polmonari.

Quali sono i caratteri generali dei polmoni?
I polmoni, in numero di due, destro e sinistro, collocati nella cavità toracica, sono rivestiti dai foglietti pleurici; hanno una consistenza spugnosa, elastica, e una forma pressoché conica, con la base posta in basso e l'apice in alto. Il loro colore, grigio-biancastro nel bambino, diviene grigio-ardesiaco nel soggetto anziano per il continuo deposito di pigmenti inalati con l'aria inspirata.

Quali sono le caratteristiche dell'aria inspirata nei polmoni?
È necessario che la composizione chimica dell'aria inspirata resti il più possibile costante, contenga cioè convenienti percentuali di ossigeno, di anidride carbonica, di azoto e di vapore d'acqua; abbia una temperatura costante; sia, inoltre, depurata da tutte quelle componenti accidentali che possono trovarsi nell'aria atmosferica e che costituiscono i cosiddetti inquinanti particellari, quali polveri, pollini, batteri, funghi, spore ecc.

Esiste nell'apparato polmonare un sistema di depurazione capace di rimuove qualsiasi componente inquinante?
Sì. In condizioni normali i batteri presenti nell'aria non riescono a raggiunge gli spazi alveolari polmonari, che risultano pertanto asettici (privi cioè di pari celle batteriche). La natura, con i suoi mezzi di termostabilizzazione, umidificazione, depurazione delle polveri, presenti negli animali, ha anticipato i sistemi depurazione e condizionamento dell'ar creati dall'uomo.

Quali sono le strutture che depurano vie aeree respiratorie?
I peli, nella parte anteriore del naso, mucosa vascolare, l'epitelio ricco di ciglia, il muco e l'eliminazione delle particelle patogene attraverso i linfatici cooperano tutti insieme a fornire un'importante difesa contro gli elementi nocivi presenti nell'aria. Le condizioni climatico possono ostacolare la funzione respiratoria favorire l'insorgenza delle malattie broncopolmonari È difficile stabilire quali siano le condzioni climatiche ideali per un individuo. È tuttavia abbastanza intuitivo che ci si senta meglio vivendo in ambienti caldi anziché in quelli freddi. Risulta dimostrato che i climi migliori per l'attività psicologica e fisica sono quelli temperati con una temperatura variabile tra i 4 i 21 gradi. Di conseguenza, quando il fattore termico (variazioni improvvise di temperatura, raffreddamento rapido ( corpo ecc.) si associa all'abuso del fumo di sigaretta e a un alto grado di inquinamento atmosferico, l'influenza negativa sulle condizioni di salute tende a aumentare ed è ancora più favorita all' insorgenza di affezioni respiratorie.

venerdì 4 aprile 2008

Dispnea e affanno

Cos'è la dispnea, che comunemente viene chiamata affanno?
La dispnea è il disturbo più comune per il quale si richiede l'aiuto del medico. Prima di tutto è importante riconoscere che cosa la dispnea non è. Non è tachipnea, che significa respiro rapido, né iperpnea, cioè respirazione più frequente e profonda in proporzione all'aumento del metabolismo. La dispnea è un fenomeno soggettivo, che si riferisce alla consapevolezza della necessità di aumentare lo sforzo respiratorio; si verifica quando il bisogno di ossigeno è superiore alla capacità dei polmoni di fornirlo, cosicché la respirazione è difficile, laboriosa e scomoda.

Che significato ha l'affanno nelle malattie polmonari?
La dispnea (affanno) è sempre espressione di una grave compromissione della funzione respiratoria e deve in ogni caso allarmare chi ne sia affetto, infatti l'affanno è il sintomo che denuncia un'insufficienza più o meno grave del respiro.

Enfisema polmonare cure cause e sintomi

L'enfisema polmonare è un'alterazione anatomica e funzionale dei polmoni che sconvolge la normale struttura di tali organi rendendola inadatta alla respirazione e all'ossigenazione del sangue. In pratica, le pareti degli alveoli polmonari, le « cellette » nelle quali avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue, sono distrutte dalla malattia che ostruisce i bronchi più piccoli; nei polmoni si formano invece delle bolle d'aria che non si svuotano più.

Si può guarire dall'enfisema polmonare?
L'enfisema polmonare è un'alterazione anatomica e funzionale da considerarsi irreversibile. Pur tuttavia in molti casi l'enfisema polmonare, purtroppo inguaribile, può essere entro certi limiti compensato e grazie a tale compenso raolti portatori di enfisema polmonare riescono a sopravvivere.

Quali sono le cause dell'enfisema polmonare?
Le cause dell'enfisema polmonare sono in pratica tutti i fattori eziologici della bronchite cronica: fumo, freddo umido, lavoro in luoghi polverosi, inquinamento atmosferico (smog)

Quali sono i sintomi dell'enfisema polmonare?
La sintomatologia dell'enfisema polmonare è rappresentata da dispnea (affanno) prevalentemente espiratoria, cioè si verifica quando l'aria viene espulsa, da tosse spesso di tipo accessionale e seca talvolta da espettorazione mucosa o micropurulenta e da colorito cianotico de volto e delle mucose.

mercoledì 2 aprile 2008

Enfisema polmonare alveoli polmonari

L'enfisema polmonare consiste in una abnorme dilatazione degli alveoli polmonari che, avendo perso la loro elasticità, stentano ad espandersi nel ricevere ossigeno e quindi a restringersi per cedere C02. Il residuo di aria che ristagna sfianca gli alveoli, facendo aumentare di volume i polmoni che si indeboliscono e non svolgono più il loro compito. I sintomi principali sono la tosse e l'affanno, le cause, spesso, sono bronchiti, polmoniti o influenze trascurate o malattie asmatiche. Esiste comunque una predisposizione costituzionale. L'enfisema polmonare è una malattia grave in quanto i danni che i polmoni vengono a subire sono irreversibili.

Polmonite e Pleurite

Un tempo non molto lontano di polmonite si moriva, soprattutto se questa malattia colpiva in età ancora infantile, o nella vecchiaia. Con la scoperta degli antibiotici questo pericolo è scomparso. Resta comunque pur sempre il fatto che questo tipo di malattie è grave: se trascurate, possono creare complicazioni. La polmonite consiste nell'infiammazione di una zona del polmone, senza interessamento notevole dei bronchi. Spesso ad essere interessato al processo infiammatorio è tutto un lobo del polmone o anche più e può colpire un solo polmone o entrambi. I sintomi sono brividi di freddo, febbre elevata, malessere generale, dolore forte, a punta, nella regione del torace corrispondente al focolaio infiammatorio. Si aggiungono a questi sintomi difficoltà di respiro ed espettorato sanguigno. La polmonite da virus è divenuta oggi la forma più comune di polmonite e colpisce di preferenza soggetti in età giovane o al di sopra dei 50 anni. Conseguenza spesso di polmoniti gravi è l'infiammazione della pleura, la sottilissima membrana che avvolge i polmoni.



La pleurite che ne deriva può essere di due tipi: pleurite primitiva e pleurite secondaria quando è una complicazione di altre malattie.

A parte questa suddivisione di cause, la pleurite si suddivide in essudativa, secca, purulenta, secondo il tipo di infiammazione sopravvenuta. La pleurite essudativa è l'infiammazione della pleura accompagnata da eccesso di liquido. I sintomi sono affanno febbre, dolore toracico, tosse secca. La pleurite secca, invece, è la mancanza di liquido tra il polmone e la pellicina che lo riveste. Ne deriva una infiammazione della pleura con dolore in corrispondenza alla zona toracica relativa La pleurite purulenta presenta tracce di pus nell'essudato. Lo stato del malato in questo caso, è particolarmente tormentato: da una profonda prostrazione passa ad agitazione e ansietà; è particolarmente ossessionato dalla sete e presenta la lingua asciutta e arrossata.

martedì 1 aprile 2008

Disturbi stenosi mitralica

La dispnea da sforzo è uno dei sintomi più precoci; frequente è anche la dispnea notturna, favorita dalla posizione di riposo assunta dal soggetto, che porta a una rapida ridistribuzione del sangue dalla periferia ai polmoni, con un aumento della pressione in questa zona. Col tempo il soggetto tenterà di dormire assumendo una posizione semi-seduta; altri disturbi riguardano le turbe del ritmo, quali flutter e fibrillazione atriali, tachicardia sinusale o con un significato compensatorio. Altri sintomi sono rappresentati da facile esauribilità e da ipotensione arteriosa, legate alla ridotta quota di sangue che viene espulsa dal ventricolo sinistro durante la sua contrazione.



Quando è indicata la terapia chirurgica?

La terapia chirurgica è indicata nei pazienti in cui sono presenti i sintomi, anche per sforzi moderati, e in quelli che presentano i segni della stenosi anche a riposo, che sono cioè in classe funzionale, terza o quarta. L'intervento chirurgico, effettuato a cuore chiuso o a cuore aperto, tende a correggere le alterazioni (apertura delle commissure fuse tra loro) e viene fatto dopo l'esecuzione di esami idonei a mettere in evidenza la gravità dell'alterazione (esame radiografico e cateterismo delle cavità cardiache). L'infezione reumatica in corso rappresenta una controindicazione all'intervento.

In che cosa consiste la terapia chirurgica della stenosi mitralica?

La terapia chirurgica della stenosi mitralica consiste in un intervento che viene definito di commissurolisi o commissuro-tomia, o di sostituzione della valvola. La commissurolisi o commissurotomia consiste in una dilatazione dell'anello valvolare stenotico. Questo tipo d'intervento si può fare a cuore aperto o a cuore chiuso; è indicato nella stenosi mitralica pura, cioè non accompagnata da alterazioni di altro genere a carico della valvola mitralica o di altre valvole cardiache. La sostituzione valvolare che consiste nel sostituire la valvola alterata mitralica e stenotica con una protesi artificiale, per esempio la valvola a palla di Starr-Edwards, o con una protesi biologica, mediante innesto di valvole aortiche di maiale o umane, viene impiegata in stenosi gravi con valvola calcificata o in presenza di altri difetti a carico della valvola stessa, ad esempio insufficienza della mitrale, coesistente con stenosi della stessa.