sabato 8 novembre 2008

Vertebre - Colonna vertebrale

Vertebra: Ciascuno degli elementi ossei che costituiscono la prima parte dello scheletro assile dei Vertebrati, detto colonna vertebrale per la loro disposizione. Nell'uomo assommano a 33-34 (7 cervicali, 12 toraciche o dorsali, 5 lombari, 5 sacrali, e 4-5 coccigee). Sono fondamentalmente costituite da un corpo schiacciato cilindrico, e da alcune lamine che, saldandosi tra loro sulla linea mediana, delimitano uno spazio in forma di anello, detto foro vertebrale. Apofisi trasverse, superiori e inferiori, incisure ed altre caratteristiche, permettono di distinguere tra di loro le vertebre, alcune delle quali presentano un aspetto del tutto particolare (la prima cervicale o atlante e la seconda cervicale o epistrofeo). La patologia delle vertebre comprende tutte le malattie delle ossa, con alcune caratteristiche malformazioni che portano a deformazioni specifiche della colonna vertebrale: vertebra a blocco, vertebra a cuneo, eccetera.

Cranio Scheletro della testa nell'uomo

Cranio: - Scheletro della testa nell'uomo e negli animali. Nell'uomo si divide in cranio propriamente detto e scheletro della faccia. Il primo è composto di due ossa parietali, due temporali, uno occipitale, uno frontale, oltre lo sfenoide e l'etmoide; ha forma ovoidale e si divide convenzionalmente in una volta regolarmente concava, ed una base che presenta le tre fosse craniche (anteriore, media e posteriore), con caratteristici fori e fessure per il passaggio di vasi e nervi.
Secondo i rapporti fra i diametri sagittale e trasversale, si distinguono forme peculiari del cranio nelle varie razze umane, come dolicocefali (allungati); brachicefali (tondeggianti), mesocefali (medi). Tra le anomalie del cranio, si nota la grossezza anormale (macrocefalia) o l'estrema piccolezza (microcefalia), la asimmetria (plagiocefalia), eccetera.
CRANIO, a) osso frontale; b) osso nasale; c) osso zigomatico; d) osso mascellare; e) mandibola; f) apofisi stiloioidea; g) condotto auditivo esterno; h) apofisi mastoidea; i) osso parietale; l) osso temporale; m) osso occipitale.

Craniectomia

Craniectomia: - Asportazione chirurgica di tratti più o meno ampi delle ossa craniche (detta anche cranioresezione). E' praticata per la cura delle lesioni del cranio e della massa cerebrale. Nelle lesioni cerebrali, la craniectomia è una operazione preliminare che permette di arrivare al cervello. A seconda che il tratto osseo venga asportato o solamente sollevato, si distingue una craniectomia definitiva ed una craniectomia temporanea.

Malattie professionali

Malattie professionali: - Sono cosi chiamate le malattie contratte dal prestatore d'opera durante l'attività di lavoro e a causa di essa. Tali processi morbosi possono avere forma acuta o cronica, possono presentare un decorso transitorio o determinare inabilità permanente, ma, in ogni caso, sono caratterizzati dalla gradualità con la quale si sviluppano, con l'esclusione, cioè, di ogni causa violenta. Le provvidenze legislative a favore dei colpiti da malattie professionali si riassumono nell'Assicurazione obbligatoria dei lavoratori, introdotta in Italia con il r.d. 13 maggio 1929 (n. 928) e 5 ottobre 1933, conglobati nel r.d. 17 agosto 1935 (n. 1765), che elencava in un'apposita tabella le lavorazioni soggette ad assicurazione.
malattie polmonari dipendenti da inalazione di polveri prodotte dai materiali in lavorazione; tra queste malattie professionali, dette anche pneumoconiosi, sono comprese: la silicosi, l' asbestosi, la siderosi, la bissinosi, Yantracosi, ecc.malattie da agenti fisici, imputabili, cioè, all'ambiente in cui il prestatore d'opera svolge il suo lavoro; sono comprese in questo gruppo le malattie dipendenti da sfavorevoli condizioni di temperatura, di umidità , di pressione atmosferica, ecc. malattie infettive e parassitarie, imputabili all'azione di microrganismi presenti nei materiali in lavorazione; E' il caso dell' anchilostomiasi, provocata da un parassita intestinale che si trova nel terriccio, del carbonchio, male di cui possono infettarsi i mandriani e i pastori, del mal rossino, che può colpire gli addetti alla lavorazione di carni suine o all'allevamento dei maiali, del tetano, ecc.malattie da agenti tossici, presenti in sostanze più comunemente e impropriamente dette chimiche; in questo gruppo sono comprese le numerose e diffuse forme di intossicazione. malattie della pelle causate da sostanze chimiche, quali il catrame, la paraffina, la trementina, il cloruro di sodio, ecc. Sono anche considerate malattie professionali quelle osteoarticolari e angioneurotiche originate da vibrazioni di utensili, la sordità da rumori, ecc.

Malattie condizione abnorme di un organismo vivente

Malattie: - Termine generico con il quale si indica ogni condizione abnorme di un organismo vivente, determinata da danni organici, locali o generali, e da disturbi funzionali; l'esito della malattia può consistere nella guarigione, nella morte, o nell'adattamento a nuove condizioni di vita. Il processo morboso si evolve, generalmente, attraverso una serie di manifestazioni dovute alle alterazioni prodotte direttamente o indirettamente dalle cause della malattia, ai fenomeni di reazione difensiva dei tessuti, ed ai processi riparativi e di adattamento.

Le malattie sono variamente classificate, secondo criteri etiologici (malattie infettive, malattie parassitarie, ecc ), oppure di sede (malattia degli occhi, malattie della pelle, ecc.) o da un punto di vista sociale (malattia professionali), legale, ecc. Si distinguono, inoltre, malattie endemiche ed malattie epidemiche acute e croniche, congenite e acquisite, ereditarie, ecc.

Anestesia generale o narcosi ed anestesia locale

Anestesia: - Pratica in uso nei diversi rami della chirurgia, dell'ostetricia, dell'oculistica, ecc., per rendere insensibile al dolore tutto o una determinata parte del corpo umano (anestesia generale o narcosi, ed anestesia locale). La prima idea dell'anestesia artificiale fu suggerita dalla scoperta delle proprietà anestetiche del protossido d'azoto fatta da Humphrey Davy nel 1798.

Il sistema di anestesia con impiego dell'etere si attribuisce all'americano Jackson, che avrebbe applicato il metodo nel 1846, ed al francese Mai-gaigne, il quale avrebbe incominciato ad usare l'etere nel 1847. Il cloroformio venne scoperto nel 1831 da Soubeiran, ma impiegato più tardi. Da anestesia si ha anestetico: sostanza avente la proprietà di estinguere totalmente, o di diminuire temporaneamente la sensibilità di una parte, o di tutto il corpo.

L'impiego degli anestetici è attualmente assai generalizzato: va, infatti, dal comune mal di capo (per il quale si adoperano pastiglie o tabloidi o compresse di varia natura), al parto indolore realizzato con diversi sistemi secondo il fisico e la personalità delle pazienti. I principali anestetici in uso dopo il 1847, epoca nella quale si incominciò ad impiegare l'etere nelle operazioni chirurgiche, sono stati il cloroformio, l'aldeide, il protossido di azoto, il bicloruro di metilene, il tetracloruro di carbonio, la cocaina, la novocaina, la stovaina, il veronal, l'etilene, il vinotene e il pentotal.