giovedì 27 novembre 2008

Tubercolina

Tubercolina: - Nome generico usato per indicare l'estratto ricavato dai bacilli della tubercolosi, oggi impiegato esclusivamente a scopo diagnostico (la più nota è la cosiddetta tubercolina vecchia di Koch). Il principio attivo di tutte le tubercoline è rappresentato da un complesso di sostanze proteiche e proteino-simili, che non può essere assolutamente identificato con l'endotossina tubercolare. Tra le varie tecniche di reazione diagnostica tubercolare, ricordiamo la cutireazione, l'intradermoreazione e l'oftalmoreazione, che, in caso di allergia tubercolare, provocano una reazione infiammatoria. Ma, per la diffusione dell'infezione tubercolare anche in soggetti apparentemente sani, che si dimostrano allergici all'antigene tubercolare, dati significativi si ricavano dagli stati di energia, caratteristici delle forme gravi di tubercolosi evolutiva.

Tifo

Tifo: - Nome generico dato a varie malattie che hanno in comune (almeno in una fase del loro decorso) un particolare quadro sintomatologico detto staro tifoso, caratterizzato da offuscamento della coscienza, ipoacusia, adinamia, prostrazione, eventuale perdita del controllo degli sfinteri, forme deliranti, ecc. In particolare, si chiama tifo addominale, o ileotifo, o febbre tifoide la malattia infettiva, causata dalla Salmonella typhi e caratterizzata (nelle forme tipiche) da un'evoluzione a fasi successive, con febbre, stato tifoso, splenomegalia, disturbi generali, frequenti complicazioni (enterorragia) e lunga convalescenza. Il contagio avviene da ammalati a sani, ma esistono anche i portatori convalescenti e portatori sani; la penetrazione del germe si verifica quasi esclusivamente per via orale (ingestione di liquidi o cibi contaminati dalla Salmonella) e si hanno lesioni caratteristiche al livello dell'intestino, dove si osservano zone di infiltrazioni e di necrosi con formazione di escare ed ulceri a stampo della mucosa. La mortalità , un tempo del 15 %, è attualmente dei tutto eccezionale. La terapia si giova di antibiotici e di vaccini.

Oltre alla forma tipica esiste una numerosa serie di forme cliniche atipiche. Il tifo esantematico o petecchiale, è malattia infettiva, causata dalla Rickettsia Prowazeki, trasmessa dal pidocchio, e caratterizzata da febbre ciclica, stato tifoso, ed esantema maculoso ed emorragico. Il decorso non va oltre le due settimane, ma la convalescenza è molto lunga; frequenti le complicazioni (miocarditi, gangrene), e le localizzazioni meningitiche, encefalitiche e broncopolmonari. Terapia antibiotica; profilassi generale con D.D.T. per la distruzione dei pidocchi, e profilassi specifica mediante vaccinazione. Con il nome di tifo ricorrente, si indica un gruppo di affezioni da spirochete, caratterizzate da accessi febbrili a intervalli regolari. Terapia: antibiotici e arsenobenzoli; la profilassi si fonda sulla distruzione dei parassiti vettori.

Tibia: - Osso della gamba

Tibia: - Osso della gamba lungo e pari che si estende dal ginocchio al tarso; ha forma di prisma triangolare sottile e allungato, con l'estremità superiore, molto sviluppata, partecipante all'articolazione del ginocchio, e con l'estremità inferiore marcata dalla protuberanza detta malleolo interno. Insieme con il perone (o fibula), rispetto al quale è disposta internamente, la tibia costituisce lo scheletro della gamba.

Arterie Tibiali: Vasi arteriosi che decorrono nella gamba, distinti, per la loro posizione, in anteriore e posteriore.

Tachicardia Sinusale

Tachicardia Sinusale: Si tratta di un'accelerazione del ritmo cardiaco che supera i limiti considerati normali in rapporto all' età e al sesso. Si può manifestare in particolari condizioni: esercizio fisico, febbre, in cui l'aumento della frequenza cardiaca serve a compensare gli accresciuti consumi dell'organismo, oppure può essere espressione di emozioni, nevrosi, condizioni in cui vi è un aumento della stimolazione dei nervi del sistema simpatico che regolano la frequenza del cuore.

Tachicardia parossistica elevato battito cardiaco

Tachicardia parossistica: La tachicardia parossistica è un'accelerazione improvvisa (parossistica) ed elevata del ritmo cardiaco, provocata dall'eccitazione di una zona cardiaca che non appartiene a quelle solitamente responsabili delle contrazioni del cuore. Tale zona è situata nell'atrio o a livello del nodo atrioventricolare che prende temporaneamente il comando del ritmo del cuore. Si manifesta con improvvise palpitazioni cardiache spesso accompagnate a senso di malessere vago, dolore precordiale, talvolta al quadro più o meno grave di collasso cardiocircolatorio. La crisi può durare minuti, ore, giorni e si risolve bruscamente. A volte quando la frequenza è elevata e le condizioni del paziente sono compromesse, può essere una complicanza mortale.

Ne esistono di due tipi. La tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV) e la tachicardia parossistica ventricolare (TPV). La tachicardia parossistica sopraventricolare è caratterizzata all'elettrocardiogramma da una frequenza superiore a 150-160 battiti al minuto ritmici, dalla presenza di onde P spesso non visibili per la frequenza elevata, ma che si possono mettere in evidenza, per esempio, con registrazione di una derivazione nell'esofago. La tachicardia parossistica ventricolare è caratterizzata da frequenza elevata, spesso irregolare, complesso QRS alterato nella morfologia, onde P non evidenziabili se non con una derivazione esofagea che dimostra che le onde P sono disgiunte dall'attività ventricolare QRS.

Tabe malattia lesione del midollo spinale

Tabe: - In medicina si designa con questo termine, in senso assoluto la tabe dorsale (o atassia locomotrice progressiva), malattia di origine luetica che comporta lesione del midollo spinale accompagnata da degenerazione dei nervi spinali: si manifesta con dolori acutissimi, atassia caratteristica, abolizione dei riflessi, formazione di piaghe, diminuzione del tono muscolare, ecc. Terapia antiluetica, integrabile con piretoterapia. Tra le altre sindromi che portano questo nome, è la tabe meseraica, tubercolosi localizzata alle ghiandole linfatiche del mesentere o ad altri organi dell'addome, specie nei bambini; comporta deperimento, febbre, anemia, tumefazioni addominali, diarrea cronica. Terapia: antibiotici e chemioterapici antitubercolari.