giovedì 27 novembre 2008

BLESITA' incapacità di pronunciare alcune consonanti

BLESITA', particolare forma di dislalia, consistente nella incapacità di pronunciare alcune consonanti (S, R, L e C palatale) a causa di una lesione anatomica o funzionale delle labbra, della lingua, del palato duro e molle, della glottide e del faringe. I difetti di articolazione della parola hanno significato solo dopo i quattro anni di età. Le cause spesso sono ricercabili in una cattiva comprensione del linguaggio altrui (insufficienzà dell'udito e dell'intelligenza). Le anomalie organiche responsabili possono essere rappresentate da: palatoschisi, lingua grossa, talora asimmetrica, labbro ipotonico, flaccido, mandibola sporgente. Gli esercizi rieducativi devono basarsi sulla precisa conoscenza delle cause del disturbo nel singolo individuo. E' utile l'impiego di un registratore per rendere consapevole il dislalico del proprio disturbo. Gli esercizi sono di respirazione, di movimento delle labbra, della lingua, della muscolatura delle guance, di soffio e di articolazione di sillabe e parole, con una continua rassicurazione e stimolazione, sempre sotto il controllo della vista (specchio).

BLEFAROFIMOSI, malattia congenit

BLEFAROFIMOSI, malattia congenita che comprende molte componenti: una ptosi, cioè un abbassamento della palpebra superiore che non può essere più spontaneamente e volontariamente sollevata; un epicanto, che è la presenza di una piega cutanea che sorge dalla regione del sacco lacrimale, surmonta l'angolo interno o nasale delle palpebre e tende a ricoprire l'occhio dal lato interno; e una anomala ristrettezza della fessura palpebrale. Questa malattia è una affezione ereditaria e familiare, cioè si ripresenta in molti membri della stessa discendenza, poiché ha un carattere ereditario dominante. L'attenta osservazione di questa anomalia così complessa mostra, inoltre, che la ptosi è asso.

Blefarocalasi distrofia della palpebra superiore

BLEFAROCALASI, distrofia della palpebra superiore, quasi sempre bilaterale, caratterizzata dalla formazione di una piega della cute palpebrale eccessivamente lussa che ricade come una tenda al davanti dell'occhio. Si riscontra facilmente nei giovani durante l'età della pubertà o nell'elastoressi generalizzata, malattia congenita, che si manifesta con una esagerata lassezza di alcuni tessuti causata dall'alterazione delle fibre elastiche in essi normalmente contenute. Presso il sesso femminile la blefarocalasi può rendersi più evidente al momento delle mestruazioni o accentuarsi all'epoca della menopausa. L'esatta natura della blefarocalasi è sconosciuta: tuttavia pare essere soprattutto un segno di degerazione del tessuto elastico.

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide delle palpebre

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide del bordo libero delle palpebre. E' estremamente frequente ed ha una marcata tendenza alla cronicità ed alle recidive. La causa della blefarite non è unica. L'eredità neuro-artritica è un fattore predisponente, così come il rachitismo. Una cattiva igiene alimentare con epatismo, turbe digestive e stipsi, crea un terreno favorevole. Le dermatosi, come l'eczema e la foruncolosi, l'accompagnano frequentemente. Altre cause sono soprattutto i difetti di rifrazione, in particolare l'astigmatismo, l'uso di cosmetici o di alcune pomate antibiotiche e per ultime alcune cause specifiche, come la lebbra e la sifilide. I sin- tomi che l'accompagnano sono svariati. Arrossamento semplice, accompagnato frequentemente da squame o da pellicole furfuracee, alla base delle ciglia. Spesso si hanno formazioni di crosticíne oppure di piccole ulcerazioni alla base delle ciglia.

Sindrome di BIELSCHOWSKY

Sindrome di BIELSCHOWSKY, o idiozia amaurotica, complesso di malattie caratterizzate dalla simultaneità di deficit intellettuale e di alterazioni nella vista. Si distinguono un'idiozia amaurotica infantile (o di Warren, Tay, Sachs), una giovanile (descritta da Spielmeyer e Vogt) e una tardiva (descritta da Kufs). Sono colpite le cellule nervose del cervello, che appaiono al microscopio rigonfiate e alterate, con i prolungamenti interrotti ed una alterazione nella parte retinica dell'occhio. Si tratta di un complesso di malattie ereditarie recessive. La forma infantile colpisce nei primi tre mesi di vita, quella giovanile dai sei ai no nell'incapacità di tenere la testa ritta e di muovere gli arti (acinesia) a causa di una diffusa debolezza muscolare. In alcuni casi si può avere, invece, una muscolatura posteriore, dorsale, contratta (rigidità da decerebrazione).

Nella retina, in corrispondenza della macula, la zona dell'occhio in cui si ha la massima concentrazione dei recettori per la vista, si rileva una macchia (osservabile all'oftalmoscopio) color rosso ciliegia, circondata da un anello grigio verdastro, assolutamente significativa per permettere la diagnosi. Ne consegue una deficienza intellettuale grave ed una cecità per la visione distinta. Sembra che la forma infantile sia esclusiva della razza ebrea.

Malattia di BEZOLD

Malattia di BEZOLD, mastoidite acuta che si distingue dalle altre forme di mastoidite per alcuni caratteri tipici; eccezionale in giovane età si osserva soprattutto verso i cinquant'anni; è imputabile alla esteriorizzazione del processo osteitico a livello dell'apice mastoideo; il pus, perforando la corticale interna della punta mastoidea, si diffonde al di dentro e al di sotto del muscolo sternocleido-mastoideo; la sintomatologia è soprattutto cervicale: torcicollo doloroso, talora accompagnato da trisma e dolore provocato alla pressione in corrispondenza della punta della mastoide, ma soprattutto lungo il margine anteriore del muscolo, mentre scarsi possono essere i sintomi auricolari; obiettivamente, mentre la regione retroauricolare appare indenne, si rileva la presenza di una notevole tumefazione della regione sottostante alla punta, di consistenza dura, che tende a fluidificarsi ed esteriorizzarsi; l'evoluzione della malattia è lenta ma non esclude la possibilità di complicazioni endocraniche; la terapia è quella di tutte le mastoiditi acute .