giovedì 27 novembre 2008

BRONCHITE, infiammazione dei bronchi

BRONCHITE, infiammazione dei bronchi che va distinta in forme acute e forme croniche Essa può rappresentare una manifestazione di richiamo che si accompagna a numerose malattie polmonari (tubercolosi, bronchiectasie, enfisema). Non bisogna, quindi, sottovalutarne l'importanza clinica anche se i disturbi, che spesso all'inizio non vanno oltre una modesta tosse, sono tollerati dal paziente.

La sintomatologia della bronchite acuta è caratterizzata da tosse e da gorgoglio (rantoli) dipendenti dall'intasamento delle vie respiratorie da parte di materiale mucoso e purulento; ad ogni colpo di tosse si ha emissione di espettorato denso di colore giallognolo o verdastro. Se in questi casi si esegue una radiografia non si osservano addensamenti di aree polmonari (si ha addensamento quando gli alveoli polmonari, anziché da aria, come di norma, sono occupati da catarro e ciò ai raggi X è visibile perché bronchiti acute che nelle persone adulte in buone condizioni di salute non sono preoccupanti, mentre lo possono diventare nei bambini in cui possono assumere una certa gravità. Le bronchiti croniche sono compromettenti nei soggetti con insufficienza polmonare cronica (specie nell'enfisema polmonare).

A differenza di quelle acute, nelle forme infiammatorie croniche sono in causa diversi batteri (streptococchi, pneumococchi, haemphilus influentiae). Secondo i moderni indirizzi, si preferisce definire la bronchite cronica come broncopneumopatia ostruttiva quando la malattia si trasforma in enfisema polmonare con carattere di irreversibilità. La bronchite cronica può riacutizzarsi e ciò ,per lo più avviene per la sovrapposizione di virus respiratori (superinfezione).

Si parla di bronchiolite nei casi in cui vengono interessate dal processo infiammatorio le più piccole diramazioni bronchiali: questa affezione colpisce di preferenza i bambini e le persone anziane e poiché può presentare un decorso fulminante è particolarmente pericolosa. Nella bronchite acuta due semplici misure sono fondamentali: il riposo a letto in un ambiente caldo ma non surriscaldato, ben aereato e accortamente umidificato, e la proibizione del fumo.

BRONCHIECTASIE, dilatazioni e sfiancamento dei bronchi

BRONCHIECTASIE, dilatazioni e sfiancamento dei bronchi di media grandezza a causa della distruzione delle strutture elastiche e muscolari della parete bronchiale. Il 50 per cento ed oltre dei pazienti ha sofferto in passato, generalmente nell'infanzia, di malattie broncopolmonari (broncopolmonite, pertosse, tubercolosi). Va annotato però che le affezioni bronchiali croniche, molte delle quali portano alla ostruzione di tratti di canalicoli respiratori, non sempre e non necessariamente determinano bronchiectasie, ragion per cui bisogna ammettere la concorrenza di sconosciuti fattori intrinseci ai bronchi, affinché possa realizzarsi questo stato morboso. Un dato di fatto non facilmente esplicabile è che nella maggior parte dei bronchiectasici è presente una sinusite.

Quando il paziente presenta una sintomatologia simile a quella della bronchite ma poco influenzabile dalla terapia è ragionevole pensare a bronchiectasie che facilmente si 'convertono in polmoniti. Inoltre una polmonite a ritardata risoluzione deve far prospettare l'ipotesi di una broncopatia sottostante, quale può essere la bronchiectasie. Tosse cronica ed abbondante espettorazione costituiscono i sintomi cardinali. Se si lascia sedimentare l'espettorato esso si separa in tre caratteristici strati: uno strato inferiore denso, uno strato intermedio sieroso e uno superficiale schiumoso. In circa la metà dei casi si verifica emottisi o emissione di sangue con l'espettorazione.

Altri sintomi generali sono rappresentati da perdita di peso, debolezza, facilità alla sudorazione, specie notturna; se insorge febbre ciò sta a significare che si è sovrapposta ed esacerbata una infezione polmonare. Con l'evolversi del processo bronchiectasico si verifica distruzione di tessuto polmonare con aree di cicatrizzazione e di enfisema e di conseguenza si attua uno stato di insufficienza polmonare.

Intossicazione da Bromo

Intossicazione da Bromo, intossicazione professionale il cui quadro sintomatologico, interessante pelle, mucose, vie respiratorie, è simile a quello dell'intossicazione da cloro, anche se di gravità assai minore. Esposti a tale rischio professionale possono essere gli addetti all'estrazione del bromo dall'acqua marina, alla preparazione di composto, all'uso di questa sostanza come ossidante e al suo impiego nell'industria chimica. La intossicazione acuta, per inalazione di vapori, presenta fenomeni irritativi delle congiuntive e delle prime vie respiratorie (con tosse, catarro, epistassi, dispnea); in casi più gravi la forma può evolversi in bronchite o broncopolmonite; casi mortali sono possibili per edema polmonare o paralisi respiratoria. Tale sintomatologia può essere accompagnata da uno stato di malessere generale (cefalea, diarrea).

BROMIDROSI, sudorazione maleodorante, fetida

BROMIDROSI, sudorazione maleodorante, fetida, legata quasi sempre ad una iperidrosi, cioè ad esagerata sudorazione. Colpisce soprattutto le ascelle e i piedi e talora gli inguini e costituisce veramente una infermità tra le più sgradite. La causa è una disfunzione delle ghiandole della sudorazione cui si aggiungono fattori fermentativi dovuti alla presenza di batteri che decompongono il sebo (grasso) della pelle trasformandolo in acidi grassi volatili ad odore fetido (acido capronico e derivati). I soggetti a temperamento distonico, emotivo sono i più colpiti. Sintomi e diagnosi sono facilmente comprensibili da quanto già prima specificato.

La cura è quella delle applicazioni di raggi X a basse dosi (plessioterapia) sulle zone ghiandolari delle ascelle o dei piedi. Contro l'associazione iperidrosica è utile la terapia generale interna per soggetti distonici: belladonna, anticolinergici. Si raccomandano frizioni locali alcooliche, associate ad acido salicilico e mentolo, soluzioni di tannino, e polveri al tannoformio. La conseguenza di una bromidrosi è la macerazione dei tessuti,

Ascesso di Brodie

Ascesso di Brodie, ascesso cronico dell'osso provocato da un fatto infiammatorio. Viene ben localizzato dall'esame radiologico, che mette in evidenza una cavità tondeggiante di distruzione della sostanza ossea, contenente del pus, e che si rileva particolarmente nelle ossa lunghe.

Afasia di Broca

Afasia di Broca, forma particolare di alasia, detta motoria, dovuta alla lesione dell'area della corteccia cerebrale che secondo la descrizione di Brodmann, basata sulla distribuzione delle cellule nervose, porta il numero 44 ed è situata al piede della terza circonvoluzione frontale dell'emisfero dominante (a sinistra, salvo che nei mancini). L'afasia di Broca abolisce la parola spontanea e sotto dettato, mentre è spesso conservata la comprensione delle parole e la scrittura copiata. L'area corticale di Broca può essere fisiologicamente considerata il punto in cui avviene la integrazione di tutti i meccanismi del linguaggio, prima che essi trasmettano il comando del movimento alla muscolatura, attraverso l'area corticale da cui partono le vie della motricità volontaria (davanti la scissura di Rolando).