venerdì 28 novembre 2008

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Cheratoacantoma, o mollusco sebaceo

Cheratoacantoma, o mollusco sebaceo, sporgenza unica o multipla della pelle, che cresce rapidamente, come un nodo rotondo liscio con alla sommità una zona centrale depressa, oppure, al contrario, un piccolo corno sporgente. Ha color rosso-carne e consistenza dura, il diametro di pochi centimetri. Le zone più colpite sono quelle scoperte: viso, orecchie, dorso delle mani, avambracci. L'età più colpita è quella media e anziana (la manifestazione è rara al disotto dei 20 anni). Il noduletto rimane stazionario per qualche mese, poi si risolve anche spontaneamente. La causa è ancora ignota; sembra trattarsi di una infezione da virus. Tra le conseguenze bisogna porre la possibilità della trasformazione del cheratoma in un cancro della pelle. La cura migliore è quella chirurgica, oppure la crioterapia ( ghiaccio secco, neve carbonica),

Infiammazione della Cornea CHERATITE

Cheratite, termine che designa le malattie infiammatorie della cornea. Esse sono di origine infettiva o infiammatoria, soprattutto allergiche, cioè senza compartecipazione infettiva propriamente detta. Si presentano sotto aspetti clinicamente assai variabili, ma con in comune l'evoluzione a caldo: arrossamento dell'occhio, irritazione, lacrimazione, fotofobia, dolore spontaneo. Tuttavia sono più frequentemente le cheratiti superficiali e più benigne che si manifestano con i segni reazíonali più intensi, al contrario delle forme più profonde e con evoluzione più grave: per cui la gravità della malattia non è legata sempre alla intensità dei sintomi. Le forme e le cause delle cheratiti sono tra le più svariate: è da ricordare soltanto che tra le cause una delle più frequenti e gravi è la infezione da virus erpetico (berpes simplex).

Cheilosi alterazioni mucosa del labbro

Cheilosi , alterazioni della struttura della mucosa del labbro, non acute: sono essenzialmente dovute a carenza di vitamine (disvitaminosi). Colpiscono di preferenza soggetti la cui alimentazione è povera di vitamine, specie del gruppo B, oppure coloro che hanno dovuto subire lunghe cure antibiotiche, le quali portano a una distruzione del fattore B. Si forma un assottigliamento della mucosa, che assume anche un colore più chiaro, poi Lilla desquamazione del labbro e, infine, delle erosioni, cioè delle spaccature. La cura consiste nell'elargire forti dosi di vitamine del gruppo B, specie la vitamina B; inoltre, creme antisettiche e epitelizzanti, con esclusione di stlifornidici.

Cheilite infiammazione delle labbra e mucosa

Cheilite, termine che indica genericamente infiammazione delle labbra, o meglio, della mucosa del labbro. Numerose possono essere le cause di una cheilite, principalmente le infezioni, le irritazioni da raggi solari, poi le infiammazioni ghiandolari e infine le forme precancerose. Le infezioni colpiscono soprattutto l'angolo della bocca (cbeilite angolare): sono causate da germi detti piogeni, oppure da funghi della pelle ( miceti) . Ne sono affetti prevalentemente i bambini, specie nei periodi di dentizione, quando all'angolo della bocca v'è anche ristagno di saliva. Il nome comune di questa cheilite è quello di boccheruola. Compare un arrossamento, che si allarga a raggiera e favorisce il formarsi di piccole ragadi dolorose.

I sintomi sono rappresentati da arrossamento violento del labbro ( specie quello inferiore), gonfiore, sierosità e croste, infine anche spaccature vere (ragadi) estremamente dolorose. La cura consiste nell'applicazione di creme cortisoniche e lenitive, soprattutto a componente oleosa. Sono utili anche alcune compresse di antistaminico per bocca. La convalescenza è piuttosto lunga e, soprattutto, è frequente la recidiva ad una successiva esposizione al sole, anche a distanza di un anno. È quindi fondamentale la prevenzione, cioè l'uso tempestivo di creme antisolari.

Sindrome di CHARLIN

Sindrome di CHARLIN, sindrome vegetativa naso-oculare, caratterizzata da un complesso di disturbi che consistono in crisi dolorose e violentissime che partono all'interno del naso, dietro l'occhio, e si irradiano alla tempia e alla mascella, rendendo sensibilissimo l'occhio stesso al più piccolo stimolo; compaiono per cause irrilevanti (ad esempio per uno starnuto), in un soggetto con congiuntiviti, ulcere corneali, infiammazioni dell'iride. Si tratterebbe di un'infezione delle cellule della cavità nasale e dei seni paranasali (sinusite etmoidale) in malati con patologia del metabolismo, soprattutto diabete ed uricemia. Tutti questi agenti patologici irriterebbero il nervo nasale (che è una branca del nervo oftalmico); l'unica terapia è l'applicazione di cocaina sul suo decorso, all'interno e nella parte anteriore alta della fossa nasale. La gravità dei dolori è tale da condurre talora il malato al suicidio. Ciò rende importantissima la diagnosi immediata e l'intervento terapeutico.