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mercoledì 2 aprile 2008

Asma bronchiale e asma allergico

La si riscontra in aumento soprattutto nei centri urbani più congestionati e la si può ritenere un vero e proprio flagello. Nel 50% dei casi ha inizio prima dei 20 anni di età e in particolare fin dalla primissima infanzia; nel 30% fra i 20 e i 45 anni; nel 20% fra i 45 e i 70 anni. Oggi è una malattia che viene spesso definita psicosomatica. L'asmatico, infatti, è di solito un emotivo, un ansioso, è soggetto sovente a cambiamenti di umore, reagisce con emotività eccessiva ad avvenimenti trascurabili per la maggior parte delle persone. Naturalmente se l'asma è allergico (la maggior parte dei casi infantili) il discorso è diverso. In tal caso, infatti, si

manifesta o si accentua nei mutamenti di stagione, nell'assunzione di un certo tipo di cibo o in presenza di polvere contenente determinate sostanze, o scompare cambiando località. Caratteristica dell'accesso asmatico è, soprattutto, la difficoltà dell'espirazione. Il paziente è spesso cianotico e suda molto. L'espirazione ansante è spesso accompagnata da un sibilo che si può udire anche da lontano, spesso accompagnato da tosse. Durante queste crisi è bene rimanere a letto per qualche ora o addirittura per qualche giorno. Se l'asma è allergico è importante trovare gli allergeni responsabili e procedere alla desensibilizzazione mediante le
iniezioni di estratti delle sostanze allergizzanti. Con la prima inspirazione l'allergene penetra fino a fissarsi sui granulociti basofili polmonari. A una successiva introduzione l'allergene reagisce con l'anticorpo legato ai granuli. Questa reazione libera sostanze che influiscono sulla muscolatura liscia dei bronchioli. Tali modificazioni comportano un ostacolo al passaggio dell'aria da cui il senso di soffocamento tipico della crisi asmatica.