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mercoledì 2 aprile 2008

Che cos'è la tubercolosi polmonare

È una malattia che ha fatto molte vittime. Non si può certo definire sparita, ma comunque perfettamente controllata, anche nei casi più gravi. Nella maggioranza dei casi il germe entra nelle vie aeree durante la respirazione. Una volta entrato si insedia negli alveoli polmonari dove si stabilisce dando origine a un processo infiammatorio chiamato tubercolosi primaria. Le età più colpite sono quelle fra i 20 e i 30 anni e dai 60 in poi. La tubercolosi infatti, tutt'ora, non è rara tra gli anziani come si può ritenere comunemente. La diagnosi viene confermata dagli esami radiologici dei polmoni e dall'esame microscopico dell'escreato che presenta i bacilli di Koch. I sintomi sono la febbre, un senso di stanchezza, un dimagramento abbastanza rapido, sudorazione abbondante, soprattutto notturna, dolori un po' dappertutto quasi simili a quelli reumatici.
Il processo primario si articola in tre fasi: nella prima fase il tessuto polmonare reagisce alla presenza dei bacilli di Koch e all'azione tossica che esercitano sulle cellule alveolari: da questi escono globuli rossi, globuli bianchi e una buona dose di essudato che insieme formano una rete di fibrina. La seconda fase è quella in cui, oltre alla zona di polmone direttamente colpita vengono coinvolti anche i vasi linfatici dove scorre la linfa proveniente dai focolai; subentra allora una linfangite (infiammazione dei vasi linfatici). Dal processo infiammatorio dei vasi linfatici vengono interessate anche le ghiandole linfatiche cui arriva la linfa proveniente dai vasi. In questa terza fase si instaura così anche l'adenopatia. Questo processo può concludersi con il riassorbimento della sostanza caseosa e con un perfetto ripristino della struttura polmonare oppure, non potendo ricostruirsi, viene avvolta da tessuto connettivo e isolata. Se la tubercolosi dello stato primario non guarisce, ma peggiora, si instaura la tisi, ossia una caverna polmonare in cui si insediano i bacilli.