giovedì 27 novembre 2008

Buftalmo deformità dei globi oculari

BUFTALMO, malattia congenita che si cara dalla mostruosa deformità dei globi oculari sottoposti ad una pressione interna esagerata a causa di una malformazione della zona di deflubso dei liquidi interni dell'occhio. In questi bambini gli occhi si presentano di grandezza notevolmente superiore al normale, le cornee sono ingrandite ed opache, poiché sede di edema e di nebulosità grigiastre, la vista è abolita o notevolmente ridotta.

Questo è lo stadio finale di una malattia, il glaucoma congenito, che deve essere tempestivamente diagnosticata e operata poiché non esiste possibilità di cura medica. La malattia, quando inizia alla nascita e fino ad un anno di età, può, se non curata, provocare la deformità buftalmica, al disopra dell'anno può sussistere anche se non provoca deformità dei globi, ma è solo segnalata dalla grave riduzione visiva. Accanto a questa forma tipica di buftalmo coesistono forme fruste, meno gravi, che tuttavia vanno curate in tempo perché evoluiscono col tempo sempre verso la cecità.

Sindrome di BUDD-CHIARI ostruzione delle vene sovraepatiche

Sindrome di BUDD CHIARI, malattia estremamente grave e fortunatamente rara, caratterizzata dalla trombosi e di conseguenza dall'ostruzione delle vene sovraepatiche e della grande vena nella quale esse confluiscono, ossia la vena cava inferiore, in cui scorre il sangue venoso proveniente dalla parte inferiore del corpo e diretto al cuore destro. Colpisce indifferentemente sia l'uomo che la donna, per solito in età matura.

Si manifesta con dolori addominali di varia intensità, con ingrandimento del fegato (epatomegalìa) e più tardivamente con presenza di liquido nell'addome (ascite); nelle forme acute c'è anche la febbre; nelle forme croniche, il decorso è più lento e più insidioso, i sintomi descritti in precedenza si evidenziano con maggiore gradualità e vi si aggiunge la comparsa sia di vene turgide sulla superficie dell'addome e del torace (espressione del tentativo del sangue venoso di aggirare l'ostacolo), sia di un gonfiore esteso ad entrambi gli arti inferiori che interessa quasi sempre anche i genitali (indizio certo dell'ostruzione della vena cava inferiore). Sono i sintomi stessi a condurre alla diagnosi. L'eventuale compromissione della funzione epatica, che tende col tempo ad aggravarsi (negli stadi finali compare anche ittero, per passaggio della bile in circolo) dà un'ulteriore conferma diagnostica.

BRUXISMO contrazione muscoli mandibola

BRUXISMO, forzata ed inconscia contrazione dei muscoli elevatori della mandibola. E', quasi sempre notturna, può però verificarsi anche durante il giorno quando l'attenzione del soggetto sia particolarmente concentrata, ad esempio nel lavoro od in una lettura molto interessante. E' causata da fatti riflessi a partenza dalle terminazioni nervose del territorio dentale e può essere provocata anche da stimoli minimi, quale un contatto occlusale prematuro, un cambiamento di posizione durante il sonno, la percezione di un rumore insolito o un semplice sogno. Può però avere origine anche da stimolazioni non riflesse ma direttamente centrali (cerebrali). Colpisce prevalentemente soggetti ansiosi o in stato di ipertensione psichica oppure individui con turbe dell'occlusione dentale.

Questo stato di contrazione dei muscoli masticatori porta ad una pressione delle due arcate dentali fra di loro da cui deriva una lieve sintomatologia dolorosa, sia a carico dei muscoli masticatori che di tutti gli elementi dentali. Questa sensazione di indolenzimento è più intensa al mattino al risveglio. La diagnosi si basa sulla osservazione dello stato di abrasione dei denti più forte del normale per il loro ingranaggio forzato e sulla storia clinica tata in due sensi: nel cercare di vincere lo stato d'ansia e di iperemotività con tranquillanti e con la psicoterapia e nel riportare alla norma le condizioni dell'articolato. Consigliabile anche nei casi più resistenti alla terapia delle docce di scarico notturno da applicare sulle arcate dentali. Le conseguenze del bruxismo consistono per lo più nell'insorgenza di una parodontopatia.

Brucellosi lebbre maltese, o febbre ondulante, o morbo di Bang,

BRUCELLOSI, o lebbre maltese, o febbre ondulante, o morbo di Bang, malattia infettiva causata da germi e precisamente da tre specie di Brucella: la Brucella abortus (bovini), la Brucella suis (suini) e la Brucella melitensis (caprini). All'uomo la malattia viene trasmessa dagli animali infetti tramite le loro, escrezioni o le loro secrezioni. In altre parole i microrganismi contagiano l'uomo attraverso minime e talora inapparenti lesioni cutanee, oppure, assai più comunemente, con l'ingestione di latte crudo contaminato, oppure di derivati del latte (latticini). t oltremodo infrequente il contagio da uomo ad uomo.

La brucellosi presenta particolare incidenza nei macellai, nei con- tadini, nei pastori e nei veterinari, per i quali costituisce sotto certi aspetti una malattia professionale. Si è constatato che i bambini sono più resistenti degli adulti. In generale il periodo di incubazione (vale a dire il tempo intercorrente tra contagio e insorgenza delle prime manifestazioni della malattia) varia da cinque a venti giorni, benché siano dati da osservare in alcuni casi lunghi periodi di incubazione dell'ordine anche di alcuni mesi. Si fa distinzione fra brucellosi ad insorgenza acuta e quella a carattere cronico.

La forma acuta può simulare dapprincipo una banale influenza o altre malattie febbrili. Più comunemente la brucellosi ha una insorgenza insidiosa e va distinta dalla tularemia, dalla febbre Q e dal tifo addominale . Le forme croniche vanno differenziate dal linfogranuloma maligno o morbo di Hodgkin, dalla tubercolosi e dalla malaria. Clinicamente si può pe sosttare una brucellosi quando insorgono i seguenti sintomi: facile affaticabilità, mal di testa, dolori alle articolazioni, mancanza di appetito (anoressia), sudorazione, febbre intermittente nella forma acuta (quando la brucellosi si cronicizza la febbre assume un carattere ondulante e sale e scende in continuità).

Alla visita medica, nella metà circa dei casi, si apprezza ingrossamento delle ghiandole linfatiche ai lati del collo e in corrispondenza delle ascelle e inoltre tumefazione della milza (splenomegalia); meno frequente è l'aumento di volume del fegato (epatomegalia).

Sindrome di BROWN-SEQUARD

Sindrome di BROWN-SEQUARD, emiparaplegia con emianestesia del lato opposto, dovuta ad una lesione del midollo spinale che viene colpito trasversalmente da un lato. La causa della sindrome è una compressione a una sezione di una metà del midollo spinale, provocata da un trauma alla colonna vertebrale, da un aumento localizzato della pressione all'interno del canale vertebrale, da tumori, malattie infettive e da degenerazioni cellulari. I sintomi sono: dal lato della lesione: paralisi dei movimenti, anestesia in corrispondenza delle radici nervose che escono dal midollo spinale all'altezza. della zona danneggiata, anestesia profonda nelle zone inferiori a quella lesa; dal lato opposto alla lesione anestesia tattile, termica e dolorifica nelle zone inferiori a quella sezionata.

La sindrome di emisezione del midollo dimostra la disposizione delle vie nervose che conducono la sensibilità e la motricità. Esiste una seconda sindrome di Brown-Sequard che riguarda l'occhio. Esso presenta una midriasi spastica (vale a dire una dilatazione abnorme della pupilla), una elevazione della palpebra, esoftalmo (cioè sporgenza degli occhi) e disturbi vasomotori.

Tumore di BROOKE tumore della pelle

Tumore di BROOKE, raro tumore della pelle, probabilmente nato dai follicoli che danno origine ai peli. Si manifesta per lo più sulla faccia e sul petto, in forma di noduli multipli, molli, talora contenenti microscopichecisti; non sono rare le osservazioni di tumori di questo tipo in più persone di una stessa famiglia; la lesione è benigna, ma la sua molteplicità può esser causa di difficoltà terapeutiche.