venerdì 28 novembre 2008

Causalgia distrofia simpatica riflessa

Causalgia, o distrofia simpatica riflessa, malattia caratterizzata da dolori persistenti e urenti con ipersensibilità in corrispondenza di un arto che, all'esame obiettivo, si presenta freddo e di colorito bluastro o cianotico con possibile concomitanza di atrofia della pelle, dei muscoli e caduta dei peli. La causa più frequente della causalgia è data da pregressi traumi o interventi chirurgici; talora il trauma è stato tanto lieve da passare del tutto inosservato.

Dolori alla spalla ed alla mano (sindrome spalla-mano) costituiscono un aspetto assai frequente della causalgia, che colpisce soggetti sottoposti a immobilizzazione dell'arto superiore, a prolungata degenza a letto, come ad esempio nell'infarto cardiaco. Il dolore, che insorge a distanza di settimane o mesi dall'evento traumatico, è spesso talmente vivo da limitare ogni movimento dell'articolazione, con conseguente rischio di una sua deformazione. Il paziente vive nel terrore di traumatizzare l'arto dolente.

Catexi energia psicologica erotica primitiva

Catexi, termine psicoanalitico che indica la destinazione della energia psicologica erotica primitiva (investimento fibidico). Si tratta di attribuire un particolare significato affettivo ad un'idea o ad un oggetto che, perciò, assumono un significato specifico. E' il meccanismo attraverso il quale si creano gli ideali politici, filosofici o, più semplicemente, sentimentali. Misura della catexi è la quantità di interesse che si ha per l'oggetto, la frequenza con cui vi si pensa volontariamente ed il peso che ha nei pensieri e nei comportamenti inconsci.

Catatonia modificazione del tono muscolare

Catatonia, modificazione del tono muscolare e dell'attività motoria assai comune nelle malattie mentali e, specialmente, nella schizofrenia. I catatonici restano immobili in atteggiamenti quanto mai scomodi ( posa statuaria), talora nascondono il capo sotto le lenzuola, non rispondono alle domande, trattengono le feci, le urine e la saliva.

Se invitati a muoversi o a cambiare posizione reagiscono irrigidendosi ulteriormente (negativismo). Nel tipo catatonico della schizofrenia si manifestano episodi di stupore e di eccitamento. Nella fase stuporosa o fase di negativismo il paziente assume posizioni bizzarre oppure può rimanere immobile per ore, inseguendo voci di comando o di condanna. Talvolta uno stato catatonico può essere caratterizzato da improvvisi e imprevedibili impulsi di violenza (omicidio, automutilazione), dalla fuga e dallo scoppio immotivato al riso.

Catarsi

Catarsi, termine di etimologia greca (katharsis significa purificazione) con il quale si indica l'azione purificatrice che l'arte esercita sulla psicologia profonda ed affettiva dello spettatore. È una espressione di uso psicanalitico con la quale si indica la liberazione che avviene durante una psicoterapia, quando si parla di esperienze disturbanti, rivivendole con intensità affettiva, o quando si riesce a portare alla coscienza un'esperienza dimenticata. Catarsi si ha nella abreazione , che è però più esplosiva e riferita ad uno specifico avvenimento solo inconscio. Talora i due termini sono usati nello stesso significato.

Catarro, materiale ricco di muco

Catarro, materiale ricco di muco prodotto dalle infezioni catarrali che colpiscono le mucose dei bronchi ( catarro bronchiale), dello stomaco (catarro gastrico: vedigastrite), dell'intestino (catarro intestinale). Altre manifestazioni infiammatorie catarrali si hanno nel comune raffreddore, nella laringite e nella tracheite. I fattori causali dei processi catarrali sono quanto mai disparati ( virus, diversi germi).

Cataplessia

Cataplessia, fenomeno psicopatologico che si realizza in certi malati mentali, soprattutto schizofrenici, per il quale, movendo passivamente il muscolo, il soggetto oppone una lievissima ma percettibile resistenza, come se il braccio o la mano fossero costituiti da tubi contenenti cera. Per questo motivo la cataplessia è più comunemente detta flexibilitas cerea (flessibilità di cera). I malati conservano per un tempo lunghissimo la posizione fatta assumere ai loro arti e non sentono la fatica. Un esempio vistoso del fenomeno è il guanciale psichico: il soggetto tiene sollevato il capo dal letto come se avesse un cuscino, senza dare segni di stanchezza, per un tempo indeterminato.

Negli schizofrenici l'atteggiamento cataplessico è una manifestazione della loro suggestibilità. Il fenomeno è, dunque, inquadrabile nei disturbi della volontà. Il termine cataplessia viene anche usato con un altro significato, per indicare un disturbo neurologico organico, costituito da un'improvvisa e breve perdita del tono muscolare, alla quale consegue una caduta e l'impossibilità a compiere qualsiasi movimento volontario, senza che la coscienza venga in alcun modo compromessa. Si tratta di un sintomo della narcolessia o di un'alterazione profonda del diencefalo (parte centrale del cervello che garantisce la vita vegetativa). Le crisi di cataplessia durano pochi secondi, raramente qualche minuto e sono accompagnate da un senso fastidioso di angoscia. Le cause sono (nella cataplessia da narcolessia) quasi sempre tumorali.