giovedì 9 ottobre 2008

ASCESSO, raccolta di pus nella compagine dei tes suti superficiali

ASCESSO, raccolta di pus nella compagine dei tessuti superficiali o degli organi interni. L'ascesso può rimanere, anche a lungo, circoscritto, oppure ingrandirsi, diffondersi nelle zone vicine, aprirsi la via verso la pelle; nelle localizzazioni interne, può rompersi in una cavità (pleurica, peritoneale) o comunicare con un bronco. Se i germi responsabili dell'ascesso, a causa delle scarse difese del paziente, si diffondono per via sanguigna, si può avere disseminazione generalizzata dell'infezione con formazione a distanza di altri ascessi e, nei casi più gravi, può verificarsi una setticemia. La cura è eminentemente chirurgica e consiste nell'evacuazione del contenuto purulento dell'ascesso.

ASCARIDIOSI, malattia da infestazione di vermi, o elminti intestinali

ASCARIDIOSI, malattia da infestazione di vermi, o elminti intestinali, precisamente dall'Ascaridis lumbricoides. Questo verme, molto comune in forma adulta, vive nell'intestino tenue dell'uomo, il quale contrae l'infestazione mediante l'ingestione delle uova dell'ascaride, maturate nel corso di due-tre settimane (le uova sono prodotte dalla femmina fecondata) e contenute in cibi e bevande contaminate da feci. Ciò spiega perché l'ascaridiosi solitamente è connessa a cattive condizioni di igiene personale. I grossi vermi adulti misurano 20 cm e più di lunghezza.

Poiché le larve derivate dalle uova di ascaridi si diffondono in tutto l'organismo, si possono verificare le seguenti manifestazioni: polmonite con febbre e tosse, emissione di sangue con espettorazione, orticaria, vaghi disturbi intestinali Accompagnati da crisi dolorose (coliche). In linea di massima in tutti gli organi dove si sono insediati i vermi si verificano reazioni infiammatorie. Quandò nell'intestino vi sono pochi vermi adulti, in genere non si avvertono disturbi. La diagnosi viene stabilita con sicurezza solo quando si rinvengono le tipiche uova nelle feci del paziente. La terapia si avvale di trattamenti con piperazina, esilresorcinolo, citrato di dietilcarbazina.

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martedì 9 settembre 2008

ARTROPATIA TABETICA sofferenza articolare

ARTROPATIA TABETICA, sofferenza articolare conseguente alla forma di neurolue chiamata tabe dorsale. La causa prima, dunque, è la sifilide, o lue, non tempestivamente curata e non bloccata allo stadio primario. L'artropatia tabetica fa rilevare articolazioni disarticolate, come se i giunti articolari fossero dei segmenti rilassati. Il soggetto appare slogato, le escursioni articolari sono esagerate e non comportano per il malato dolore alcuno. La zona particolarmente interessata dalla artropa-tia tabética è il ginocchio, che appare ciondolante, senza consistenza e compattezza dei legamenti e delle capsule articolari. I capi ossei articolari, ai raggi X, appaiono spesso decalcificati.

ARTROPATIA POST-TRAUMATICA

ARTROPATIA POST-TRAUMATICA, caratteri stica forma di sofferenza articolare che si instaura in una articolazione colpita da un trauma (una « botta » qualsiasi ). Naturalmente, più è violento l'impatto traumatico con la zona articolare colpita, più la possibilità di artrosi post-traumatica è frequente. Le articolazioni più interessate sono quelle del ginocchio, della caviglia (per distorsioni), del gomito. Dopo il trauma, l'articolazione appare tumefatta, calda, impotente dal punto di vista della dinamica articolare.

Talvolta non si tratta di una semplice contusione, ma coesiste una frattura in corrispondenza delle ossa dell'articolazione fratturata. Ad esempio: la frattura di un femore, nel suo mezzo, può comportare sofferenza articolare del sottostante ginocchio. Anche questo è un caso di artrosi post-traumatica. Occorre sempre, nell'artrosi post-traumatica, fare una acuta indagine radiografica per constatare se esistano fratture, versamenti endoarticolari, cioè formazione di liquido o di sangue nell'interno della cavità articolare.

ARTRITE GONOCOCCICA

ARTRITE GONOCOCCICA, forma di artrite cagionata dall'agente specifico della blenorragia, cioè da un germe detto gonococco. Questo germe si trasmette nei rapporti sessuali, e inizialmente dà forme acute infiammatorie localizzate alle parti esterne dell'apparato genitale maschile (uretra soprattutto) e femminile (vulva e vagina). Nell'artrite gonococcica a volte viene interessata un'unica articolazione; a volte vengono coinvolte più articolazioni.

In quest'ultimo caso è più esatto parlare di poliartrite gonococcica. Se il processo primitivo non è curato tempestivamente, l'artrite gonococcica può cronicizzarsi. Per formulare diagnosi corretta, bisogna isolare il germe. È molto importante la storia del malato, il quale deve sinceramente rivelare al medico se ha contratto rapporti sessuali con donna sospetta o con uomo sospetto.