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domenica 6 aprile 2008

Terapia coliti

Esiste una terapia radicale delle coliti?
La risposta a questa domanda presume una definizione precisa del termine di colite. Colite significa infiammazione del colon: sono pertanto coliti la colite ulcerosa, la colite granulomatosa, la colite amebica, varie coliti batteriche e via dicendo. Non è quindi corretto l'uso del termine colite per quei frequenti disturbi funzionali, del colon in particolare e dell'intestino in genere, che comunemente si indicano come coliti, ma che niente hanno di infiammatorio. L'esatta denominazione di questo quadro è "sindrome del colon (o dell'intestino) irritabile". Per questa sindrome può esistere una terapia radicale quando si riconosce un definito fattore eziologico (per esempio l'abuso di lassativi). Il più delle volte la
eziopatogenesi della malattia è multifattoriale e quindi complessa, e la terapia difficilmente ha valore risolutivo.

Il malato può condurre una vita normale?
malato deve avere riguardo per alcuni fattori spesso implicati nella genesi e nel mantenimento dei disturbi, quali la dieta, il ritmo di vita, gli stress, e via dicendo. Di solito questo malato è in grado di continuare la sua attività lavorativa.

Qual è la terapia migliore per le enteriti? Esistono novità farmacologiche nel settore?
La terapia migliore per le enteriti implica, come sempre, il riconoscimento della causa che le sostiene. Se si riesce a pervenire a questo riconoscimento, la terapia può essere definitivamente efficace. Quando ciò non avviene, e questo può anche dipendere dal fatto che la causa è ancora sconosciuta, la terapia può essere solamente sintomatica.

Disturbi intestinali

I soggetti ansiosi hanno più facilmente disturbi intestinali?
I soggetti con instabilità emotiva a tendenza ansiosa sono colpiti più frequentemente di altri da disturbi intestinali; questi disturbi, abbastanza comuni, spesso non riconoscono cause organiche ma dipendono da un'abnorme stimolazione parasimpatica del colon o da eccessiva risposta di questo agli impulsi colinergici. Le espressioni soggettive tipiche sono dolori addominali e turbe dell'alveo con alternarsi di stipsi e diarrea. Fattori psicosomatici possono avere un ruolo anche in quadri di patologia più grave dell'intestino tenue e del retto; per esempio la colite ulcerosa insorge spesso in soggetti con peculiari caratteristiche psichiche (immaturità affettiva, tendenza depressiva ed egocentrica, scarsa adattabilità sociale); turbamenti emotivi possono dare l'avvio alla malattia o provocare recrudescenze. In questi casi si è osservato che la psicoterapia ha spesso effetto favorevole.