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mercoledì 9 aprile 2008

Sindromi da malassorbimento disturbi gastrointestinali

Che cosa sono le sindromi da malassorbimento?
Le sindromi da malassorbimento sono quadri clinici caratterizzati da disturbi gastrointestinali e nutrizionali dovuti a un difettoso passaggio delle sostanze nutritive dall'intestino all'organismo. Il malassorbimento può interessare tutte le sostanze alimentari o la maggior parte e in questo caso si parlerà di malassorbimento globale, oppure può riguardare specificatamente una sostanza, in questo caso si parlerà di malassorbimento selettivo.

Il malassorbimento è una malattia o un sintomo?
Nella maggior parte dei casi il malassorbimento è un sintomo, cioè è un fenomeno che accompagna le più diverse malattie gastrointestinali che provocano alterazioni anatomiche e funzionali dell'intestino tenue oppure si associa a malattie del fegato e del pancreas capaci di alterare la digestione delle sostanze nutritive. Bisogna però ricordare che esistono anche, seppure molto meno frequenti, forme di malassorbimento primario che possono essere legate a cause ereditarie.

Dolori addominali diffusi, talora tipo crampo, sono la manifestazione di una forma di malassorbimento?
Il dolore addominale è sempre difficile da interpretare, perché può essere provocato da varie malattie. Nelle sindromi da malassorbimento la sintomatologia addominale più frequente è costituita da una dolenzia diffusa, talora con dolori di tipo crampiforme che possono essere provocati o esacerbati dall'ingestione di sostanze irritanti. Il dolore tuttavia non è l'unico sintomo, spesso sono presenti altri disturbi più specifici e che hanno una maggiore importanza per permettere al medico di riconoscere la malattia.

La diarrea può essere sinonimo di sindrome da malassorbimento o invece ne è un sintomo?
La diarrea grassosa, chiamata dai medici steatorrea, è il segno più comune, quasi costante, di tutte le forme di malassorbimento, primitive o secondarie ad altre malattie; rimane quindi un fenomeno molto importante per il loro riconoscimento. Le feci hanno un aspetto poltaceo, sono grasse, lucenti, grigiastre e fortemente maleodoranti a causa della degradazione batterica delle sostanze non assorbite. Il numero delle scariche giornaliere può variare in maniera molto ampia; la quantità delle feci è di solito molto abbondante, tranne in pochissimi casi nei quali può essere del tutto normale.

Come si può definire la diarrea?
La diarrea può essere definita in base a modificazioni dell'alvo, caratterizzate da aumento del numero delle scariche (nel soggetto normale non sono superiori a 2 al giorno), aumento della quantità delle feci e alterazione della consistenza. Nel malassorbimento le feci sono per lo più poltacee e maleodoranti.

Un soggetto con malassorbimento può avere una sensazione di peso addominale?
Il peso, e soprattutto la distensione dell'addome, sono disturbi dovuti alla produzione di gas sia per un'alterazione della flora intestinale sia per un'accentuata degradazione di acidi grassi, che non vengono assorbiti, di carboidrati, di proteine con conseguente formazione di sostanze volatili e capaci di irritare la parete intestinale.
Tutto questo quadro sintomatologico si verifica spesso nelle sindromi da malassorbimento creando al paziente un notevole malessere.

domenica 6 aprile 2008

Disturbi intestinali

I soggetti ansiosi hanno più facilmente disturbi intestinali?
I soggetti con instabilità emotiva a tendenza ansiosa sono colpiti più frequentemente di altri da disturbi intestinali; questi disturbi, abbastanza comuni, spesso non riconoscono cause organiche ma dipendono da un'abnorme stimolazione parasimpatica del colon o da eccessiva risposta di questo agli impulsi colinergici. Le espressioni soggettive tipiche sono dolori addominali e turbe dell'alveo con alternarsi di stipsi e diarrea. Fattori psicosomatici possono avere un ruolo anche in quadri di patologia più grave dell'intestino tenue e del retto; per esempio la colite ulcerosa insorge spesso in soggetti con peculiari caratteristiche psichiche (immaturità affettiva, tendenza depressiva ed egocentrica, scarsa adattabilità sociale); turbamenti emotivi possono dare l'avvio alla malattia o provocare recrudescenze. In questi casi si è osservato che la psicoterapia ha spesso effetto favorevole.

Che cos'è l'enterite?

L'enterite è una infiammazione dell'intestino tenue, provocata da varie cause e con un andamento clinico che può essere acuto, subacuto o cronico. Data la lunghezza dell'intestino tenue, circa tre metri nell'uomo, e date le sue funzioni, digestione e assorbimento, è molto facile che si instaurino dei processi flogistici a carico della mucosa intestinale, che si traducono clinicamente in quadri caratterizzati da dolori addominali, nausea, vomito e diarrea.