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mercoledì 9 aprile 2008

Sintomi malassorbimento

Qual è il segno più frequente di malassorbimento?
Il segno più frequente, anche se non costante, è la diarrea, con emissione di feci abbondanti e di aspetto variabile. In alcuni casi la defecazione è apparentemente normale e soltanto accurate indagini di laboratorio possono rivelare i segni di un'alterata funzione intestinale. Nelle forme di malassorbimento primitivo la diarrea è presente in circa il 92% dei casi, con ampie variazioni del numero delle scariche giornaliere. Inoltre nel 50% dei casi la necessità di scaricarsi può disturbare anche il sonno. L'aspetto delle feci è abbastanza tipico: semiliquide, di colore giallo-chiaro, traslucide per la presenza di grassi, di odore pungente, aderenti al recipiente.

In corso di malassorbimento si perde l'appetito?
L'appetito varia da caso a caso: la mancanza di appetito (anoressia) è frequente, accompagnata talvolta da nausea e più raramente da vomito. In qualche caso si può verificare l'inverso, cioè un appetito eccessivo (iperoressia), con ingestione di abbondanti quantità di cibo, senza per altro che si osservi un vero e proprio aumento di peso.

Il malassorbimento può provocare stomatite e afte?
Sì, le carenze vitaminiche che si manifestano nelle forme avanzate di malassorbimento o in quelle infantili (soprattutto frequenti quelle di vitamina D e del gruppo B) possono causare alterazioni delle mucose con comparsa di glossite, stomatite e afte.

Nel malassorbimento si può avere febbre?
Generalmente no; possono manifestarsi puntate febbrili di scarsa entità o transitorie nelle fasi di riacutizzazione o, in forma più elevata, nei casi in cui il malassorbimento è associato a enteriti o coliti acute infiammatorie batteriche. In questo caso la febbre è dovuta al processo primitivo e non al malassorbimento.

Il malassorbimento può causare disturbi renali?
I segni di carenza (insufficienza) alimentare sono particolarmente presenti nei malassorbimenti infantili e nelle forme adulte di lunga durata. Si possono avere quadri di ipoproteinemia (riduzione del contenuto delle proteine del sangue) con comparsa di edemi, ipocalcemia (diminuzione del contenuto di calcio nel sangue) che può provocare manifestazioni tetaniformi (parestesie, dolori ossei), ipolipemia (diminuzione dei grassi del sangue) e ipogammaglobulinemia. Nel bambino si osservano: alterazioni della crescita (spesso precedono i disturbi intestinali), modificazioni del metabolismo osseo che possono, in taluni casi, provocare osteoporosi e rachitismo.

Una sindrome da malassorbimento si può associare a quadri di pericardite costrittiva o di scompenso congestizio?
Sì, in quanto in queste condizioni è ostacolato il normale flusso della linfa intestinale che viene persa nel lume intestinale. Da ciò risulta, oltre la steatorrea, anche ipoalbuminemia, ipoglobulinemia, linfocitopenia ed allergia cutanea.

domenica 6 aprile 2008

Enterocoliti ascessi intestinali malattie di fegato

Le enterocoliti possono provocare ascessi intestinali?
Alcune forme di enterocoliti, soprattutto quelle ulcerose, possono provocare, per la perforazione di ulcera nel mesentere o in sacche peritoneali, la formazione di ascessi con febbre anche elevata; la loro apertura in organi contigui può provocare la formazione di fistole.

Un soggetto che soffre di colite può subire alterazioni a carico del fegato?
È descritta una discreta associazione tra alcune forme di colite e le malattie di fegato; in particolare nella colite ulcerosa e nel morbo di Crohn è possibile che a causa di un'alterazione del sistema immunitario vengano implicati nella malattia più organi: uno dei bersagli preferiti è il fegato. Rimane da chiarire se venga prima la malattia di fegato o prima la colite; comunque, entrambe le lesioni sono di natura infiammatoria con una componente autoimmune.

Nelle enterocoliti acute si può avere confusione mentale?
Nelle enterocoliti acute con gravi perdite di liquido (diarrea, vomito) le alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico possono causare, soprattutto nei bambini, disturbi neurologici con forti cefalee, convulsioni, e in taluni casi, per effetto delle sostanze tossiche liberate in circolo possono comparire segni di tipo meningeo.

In corso di enterocolite si possono gonfiare le gambe?
Nelle forme più gravi, con imponente diarrea e vomito, si possono formare edemi agli arti inferiori per alterazione dell'equilibrio idroelettrolitico e soprattutto per dispersione di proteine.

Che cos'è l'enterite?

L'enterite è una infiammazione dell'intestino tenue, provocata da varie cause e con un andamento clinico che può essere acuto, subacuto o cronico. Data la lunghezza dell'intestino tenue, circa tre metri nell'uomo, e date le sue funzioni, digestione e assorbimento, è molto facile che si instaurino dei processi flogistici a carico della mucosa intestinale, che si traducono clinicamente in quadri caratterizzati da dolori addominali, nausea, vomito e diarrea.

lunedì 31 marzo 2008

Disturbi castrointestinali scompensati

I pazienti con scompenso possono presentare sintomi gastrointestinali quali nausea, inappetenza, vomito, senso di distensione addominale, cattiva digestione, stitichezza. Questi sintomi sono legati a disturbi circolatori e a congestione dei visceri intestinali; a volte dipendono dalla terapia praticata per curare lo scompenso, come con la digitale; la mancanza di appetito (anoressia) talvolta è dovuta alle limitazioni imposte dalla dieta iposodica, e in questo caso si accompagna anche a perdita di peso corporeo.