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venerdì 1 agosto 2008

Anoressia - mancanza di appetito

ANORESSIA, mancanza di appetito, fenomeno che si verifica nella maggior parte delle malattie acute e croniche. Può essere inoltre la conseguenza specifica di un difetto della secrezione gastrica (gastriti, anemia perníciosa), di deficienza di vitamine, di abuso di alcool e di tabacco, di vita inattiva e sedentaria, di emozioni violente.

La cura dovrà essere diretta in primo luogo contro la causa primaria. Però sono efficaci anche talune norme igieniche e dietetiche come l'orario regolare dei pasti, la varietà gustosa dei cibi, il moto all'aria aperta. Possono avere un effetto apprezzabile gli amari (china, genziana, angostura, rabarbaro, ecc.), gli stomachici (che stimolano la secrezione gastrica e l'appetito: anice, finocchio, arancio amaro, garofano, rosmarino), il liquore del Fowler a base di arsenico, i ricostituenti in generale. Anche il bicarbonato di sodio, preso un quarto d'ora prima del pasto a piccole dosi (1/2 grammo) favorisce la produzione del succo gastrico, e così pure il brodo di carne ed il peptone. Quando l'anoressia è assolutamente ribelle, il rimedio di scelta è l'insulina che, iniettata nella dose di 10-20 unità mezz'ora prima dei pasti, provoca un notevole aumento dell'appetito.

Più difficile è vincere l'anoressia abituale dei bambini, quasi sempre conseguenza di conflitti psicologici familiari. Di natura psicologica è anche l'anoressia nervosa, più frequente nel sesso femminile, fra i 15 ed i 30 anni; questi soggetti, a poco a poco, a causa d'un patologico meccanismo mentale, finiscono per manifestare un vero disgusto per il cibo, una specie di terrore alla sola idea di mangiare, o perché dominati dall'ossessione di ingrassare, o in seguito a emozioni, delusioni, dissidi familiari, difficoltà scolastiche o ambientali in genere. In questi casi è necessaria essenzialmente la psicoterapia.

Come si previene. Quando nel vitto si ha deficienza di alcuni fattori alimentari, specialmente vitamine, l'appetito diminuisce lentamente fino al manifestarsi dell'anoressia. Perciò è importante un'alimentazione nutriente, ben equilibrata e completa, con buon apporto vitaminico: frutta, verdura, latte, burro, tuorlo d'uovo, farinacei.

mercoledì 9 aprile 2008

Sintomi malassorbimento

Qual è il segno più frequente di malassorbimento?
Il segno più frequente, anche se non costante, è la diarrea, con emissione di feci abbondanti e di aspetto variabile. In alcuni casi la defecazione è apparentemente normale e soltanto accurate indagini di laboratorio possono rivelare i segni di un'alterata funzione intestinale. Nelle forme di malassorbimento primitivo la diarrea è presente in circa il 92% dei casi, con ampie variazioni del numero delle scariche giornaliere. Inoltre nel 50% dei casi la necessità di scaricarsi può disturbare anche il sonno. L'aspetto delle feci è abbastanza tipico: semiliquide, di colore giallo-chiaro, traslucide per la presenza di grassi, di odore pungente, aderenti al recipiente.

In corso di malassorbimento si perde l'appetito?
L'appetito varia da caso a caso: la mancanza di appetito (anoressia) è frequente, accompagnata talvolta da nausea e più raramente da vomito. In qualche caso si può verificare l'inverso, cioè un appetito eccessivo (iperoressia), con ingestione di abbondanti quantità di cibo, senza per altro che si osservi un vero e proprio aumento di peso.

Il malassorbimento può provocare stomatite e afte?
Sì, le carenze vitaminiche che si manifestano nelle forme avanzate di malassorbimento o in quelle infantili (soprattutto frequenti quelle di vitamina D e del gruppo B) possono causare alterazioni delle mucose con comparsa di glossite, stomatite e afte.

Nel malassorbimento si può avere febbre?
Generalmente no; possono manifestarsi puntate febbrili di scarsa entità o transitorie nelle fasi di riacutizzazione o, in forma più elevata, nei casi in cui il malassorbimento è associato a enteriti o coliti acute infiammatorie batteriche. In questo caso la febbre è dovuta al processo primitivo e non al malassorbimento.

Il malassorbimento può causare disturbi renali?
I segni di carenza (insufficienza) alimentare sono particolarmente presenti nei malassorbimenti infantili e nelle forme adulte di lunga durata. Si possono avere quadri di ipoproteinemia (riduzione del contenuto delle proteine del sangue) con comparsa di edemi, ipocalcemia (diminuzione del contenuto di calcio nel sangue) che può provocare manifestazioni tetaniformi (parestesie, dolori ossei), ipolipemia (diminuzione dei grassi del sangue) e ipogammaglobulinemia. Nel bambino si osservano: alterazioni della crescita (spesso precedono i disturbi intestinali), modificazioni del metabolismo osseo che possono, in taluni casi, provocare osteoporosi e rachitismo.

Una sindrome da malassorbimento si può associare a quadri di pericardite costrittiva o di scompenso congestizio?
Sì, in quanto in queste condizioni è ostacolato il normale flusso della linfa intestinale che viene persa nel lume intestinale. Da ciò risulta, oltre la steatorrea, anche ipoalbuminemia, ipoglobulinemia, linfocitopenia ed allergia cutanea.