mercoledì 18 giugno 2008

Allergie alimentari

ALLERGIE ALIMENTARI, forme allergiche dovute all'ingestione di alimenti verso i quali esiste una particolare ipersensibilità. I sintomi più comuni sono a carico della pelle: orticaria, eczemi, prurito: oppure dell'apparato digerente: gastrite o colite (nausea, vomito, acidità e bruciori di stomaco, crisi dolorose addominali); si possono avere anche attacchi d'asma, emicrania, vertigini, nevralgie, sonnolenza, insonnia, congiuntivite, dolori vescicali o renali, palpitazioni di cuore e perfino crisi che ricordano l'angina pectoris. In linea di massima tutti gli alimenti possono dare una reazione allergica, ma i maggiori responsabili sono le uova (l'albume in modo speciale), il latte, il frumento, il cioccolato, il pomodoro, i legumi, le fragole, i pesci, i frutti di mare, la carne di maiale.

Possono anche essere allergizzanti, ma meno frequentemente, certi funghi, il pane, il miele, il caffè ed i surrogati. Sono stati inoltre descritti casi di allergia allo zucchero, al sale da cucina, all'olio d'oliva, tutti alimenti in genere non sospettati. Può darsi anche che i cibi cotti non diano reazione, e la provochino invece quando sono ingenti crudi. Talvolta una quantità normale di cibo è ben tollerata, mentre una quantità abbondante provoca la reazione allergica: così è di comune osservazione l'orticaria dopo una indigestione. In genere la sensibilità allergica ha un carattere ereditario. Tutte le età possono essere colpite.

La diagnosi di allergia alimentare si fa quando i disturbi insorgono regolarmente dopo l'ingestione d'un determinato cibo, o comunque ad ore fisse durante la giornata, ma spesso è difficile stabilire questo rapporto e si richiede molto spirito di osservazione. La terapia consiste nella somministrazione di farmaci antiallergici (antistaminici, cortisone), e nel tentare la desensibilizzazione dando il cibo incriminato in piccolissime dosi da aumentare a poco a poco, oppure mediante autoemoterapia, iniezioni di calcio, ecc.

martedì 17 giugno 2008

Alitosi - alito di odore sgradevole gengivite stomatite

ALITOSI, alito di odore sgradevole. Può essere provocato da fatti infiammatori della bocca, come gengivite o stomatite , da scarsa igiene orale, da denti con carie vaste o profonde o granulomi, oppure da disturbi digestivi o epatici.

Nelle donne può essere in rapporto anche con i periodi mestruali. È un disturbo non grave, ma assai spiacevole nei rapporti sociali. La diagnosi è imperniata innanzitutto sulla ricerca delle cause che hanno provocato l'alitosi. Necessita quindi un esame accurato delle condizioni orali e della funzionalità epatica e gastrointestinale e, nel caso di un rapporto col periodo mestruale, una visita ginecologica.

Una volta individuata la causa dell'alitosi si potrà impostare la terapia che, nei casi ad origine orale, sarà imperniata su un risanamento delle condizioni della bocca, con l'estrazione o la cura dei denti cariati e dei fatti infiammatori delle gengive e di tutte le mucose orali.

Qualora si tratti invece di disturbi dell'apparato digerente o epatico, si ricorrerà alla somministrazione di preparati che migliorino i processi digestivi e la funzionalità epatica, associati ad una dieta leggera, povera di grassi e di cibi piccanti

Algheosi malattie determinate da alghe

ALGHEOSI, malattie determinate da alghe esistenti in natura nelle acque. Le alghe sono organismi vegetali unicellulari o pluricellulari, provviste di pigmenti azzurri, gialli, rossi, bruni. Il loro potere patogeno è modesto ma evidente: possono provocare infiammazioni croniche intestinali, con l'insorgere di granulomi (vedi granuloma), cioè di formazioni rotondeggianti abbastanza voluminose, con sintomi analoghi a quelli della colite: dolori addominali, stitichezza alternata con diarrea. Non esiste una terapia specifica.

Come si previene. Bisogna evitare di bere acqua non sicuramente potabile.

Alessia - incapacità di leggere

ALESSIA, incapacità di leggere mentre è conservata la capacità di comprendere il linguaggio parlato. È una specie di asimbolia (vedi) ottica per le lettere dell'alfabeto. Si distingue una alessia agnosica da una allesia afasica. La due forme differiscono sia sintomatologicamente, che per la zona cerebrale lesa.

L'alessia agnosica si manifesta con l'incapacità di riconoscere i segni grafici ed è dovuta ad una sofferenza delle fibre nervose contenute nel lobo occipitale o nello splenio . Nella forma afasica manca la capacità di riconoscere le frasi, mentre le parole sono correttamente identificate.

Qui si ha una lesione della zona cerebrale detta della piega curva (quasi sempre dovuta ad un danno della arteria omonima). Nella alessia semantica si ha l'incapacità di interpretare frasi complesse, mentre quelle semplici sono comprese, per una lesione profonda del lobo temporale nella zona di Wernicke.

In quest'ultimo caso si associa una lesione delle vie ottiche che dà perdita della visione dal lato opposto (emianopsia laterale omonima). Il danno deve essere nell'emisfero destro, salvo che per i mancini.

Alcolismo - abuso prolungato di bevande

ALCOLISMO, conseguenza dell'abuso prolungato di bevande alcoliche. I sintomi sono: disturbi gastrici, inappetenza, laringite cronica (voce rauca), cirrosi del fegato, tremori, dolori lungo il decorso dei nervi (polinevriti), arteriosclerosi precoce, deperimento organico progressivo, segni di malnutrizione (vedi), anemia (vedi anemia macrocitica alimentare).

L'alcol non dà una vera dipendenza, ma può compromettere l'attività cerebrale, provocando sia lesioni organiche che alterazioni psicologiche funzionali. Queste danno luogo a particolari forme di comportamento e possono nascere da bisogni affettivi non adeguatamente soddisfatti.

Alcalosi - eccesso di sostanze alcaline nel sangue

ALCALOSI, condizione patologica determinata dall'eccesso di sostanze alcaline nel sangue, in essa compaiono sintomi di diversa gravità come: nausea, vomito, dolori di testa, mancanza d'appetito, sudorazione profusa, oppressione e senso di mancanza d'aria, spasmi nervosi, contratture del viso e degli arti, formicolii, convulsioni.

L'alcalosi può comparire quando si ha assorbimento eccessivo di sali alcalini (dieta esclusiva a base di frutta e verdura o assunzione di bicarbonato di sodio come negli affetti da ulcera gastrica), quando si ha perdita di acidi minerali (come nei vomiti gravi e ripetuti) e quando sussiste un'eliminazione scarsa delle sostanze alcaline (come in alcune forme di insufficienze epatiche, pancreatiche e intestinali).

Vi è una forma di alcalosi, ordinariamente decorrente con sintomi leggeri, che si ha nel mal di montagna (perdita attraverso il respiro di acido carbonico). Manifestazioni più raramente riscontrabili interessano le grandi emorragie, alcune forme di asma e di enfisema, l'epilessia (alla fine di convulsioni prolungate), la tetania infantile, gli avvelenamenti da salicilati. Le ricerche di laboratorio sono uguali a quelle che vengono richieste per Vacidosi (vedi). L'analisi del sangue mette in evidenza un aumento delle basi alcaline e azotemia, mentre nelle urine compaiono reazione alcalina e proteinuria.

Nel trattamento dell'alcalosi vanno prescritti regimi acidificanti (quindi carne, con cui vengono introdotti protidi e lipidi). Si somministrano medicamenti acidi (acido fosforico, acido cloridrico), sali (cloruro di calcio) e vitamina C.