giovedì 9 ottobre 2008

ASTIGMATISMO - astigmatico

ASTIGMATISMO, un occhio è detto astigmatico quando di un punto dà un'immagine retinica che non è un punto, ma una figura speciale costituita da due piccole rette perpendicolari tra loro e non situate sullo stesso piano. L'astigmatismo deriva dal fatto che i differenti diottri oculari non sono sferici, ma presentano dei raggi di curvatura differenti, secondo le differenti direzioni dello spazio, realizzando così una figura speciale chiamata toro. La visione dell'astigmatico è caratteristica: non può vedere nitido a nessuna distanza, poiché l'immagine di un punto sulla retina è sempre un cerchio di diffusione. La causa principale è la deformazione della faccia anteriore della cornea che non è più un segmento di sfera perfetto.

Questa deformazione è congenita e può variare durante la crescita. Qualche caso di astigmatismo regolare può essere acquisito, come nel caso delle incisioni chirurgiche della cornea nelle operazioni per cataratta e glaucoma. I sintomi sono caratteristici: l'astigmatico lamenta raramente una diminuizione visiva, mentre più spesso descrive disturbi della fissazione prolungata, cioè cefalee, arrossamenti oculari, fotofobie, ecc. Questo difetto viene corretto con l'uso di speciali lenti, che si chiamano cilindri.

ASTEREOGNOSIA, perdita della capacità di riconoscere gli oggetti al tatto

ASTEREOGNOSIA, perdita della capacità di riconoscere gli oggetti al tatto ( senza il controllo della vista) con integrità dei recettori sensoriali. Si tratta di un deficit del riconoscimento immediato e non della difficoltà a trovare la parola che designa l'oggetto (è una agnosia semantica). Il disturbo è dovuto ad una lesione, secondo alcuni autori, di certe zone della corteccia cerebrale situate alla base delle circonvoluzioni parietali; secondo altri ad un deficit della sensibilità generale della corteccia. Quest'ultima interpretazione è inaccettabile perché il bambino riconosce prima l'oggetto familiare e poi la sua forma geometrica.

Associazione tra astenia e stato confusionale ASTENOMANIA

ASTENOMANIA, associazione tra astenia e stato confusionale. Si manifesta con perplessità, ansia, indecisione, errori nella percezione del tempo e dello spazio, spesso a causa di una commozione cerebrale o di una intossicazione o di una forma psicotica.

Mancanza di forza ASTENIA diabete

ASTENIA, etimologicamente, mancanza di forza; il termine descrive lo stato di soggetti affettivamente labili e timidi, secondo alcuni su base costituzionale, che reagiscono passivamente alle contrarietà della vita elaborando, nella rinuncia, un risentimento interiore, associato al rifiuto della lotta. La causa di tale manifestazione è una profonda indecisione ed una incapacità ad attuare scelte volontarie spontanee.

Ciò rende gli astenici preda rela. tivamente facile delle decisioni altrui. Questi soggetti resistono poco alle fatiche e all'impegno intellettuale, non a causa di una incapacità organica, ma per una apatia psicologica. Spesso presentano note di depressione e di fobia, ma più frequentemente tendenze ipocondriache. Del tutto distinta da questa è la forma di astenia muscolare, detta miastenia. Al di fuori di questi casi, l'astenia può essere un sintomo di malattie generali ( anemia, insufficienza cardiaca, tumore, insufficienza endocrina della tiroide, delle ghiandole surrenali, dell'ipofisi e delle ovaie, eccesso ormonale). Astenia si ha anche nel diabete, in malattie epatiche e nelle intossicazioni croniche.

Difficoltà a stare in piedi mantenendo l'equilibrio ASTASIA

ASTASIA, difficoltà a stare in piedi mantenendo l'equilibrio. Tale disturbo è presente nelle paralisi agli arti inferiori, nelle affezioni che compromettono l'equilibrio e, talora, nell'isterismo.

ASSIDERAMENTO azione generale del freddo sull'organismo

ASSIDERAMENTO, è la conseguenza dell'azione generale del freddo sull'organismo, per cui si manifestano una serie di fenomeni che si ripercuotono su tutte le funzioni vitali, a differenza del congelamento che è una lesione locale da freddo. L'azione delle basse temperature, particolarmente sentita nelle zone battute dal vento o quando l'umidità dell'aria è elevata, o nell'immersione in acqua, è dovuta ad una rapida sottrazione di calore dal corpo. L'organismo resiste al freddo aumentando la produzione interna di calore (per esempio con i brividi) e restringendo i vasi sanguigni periferici per diminuire l'eliminazione di calore all'esterno, ma quando particolari condizioni ostacolano questi provvedimenti difensivi fisiologici, come nel caso di persone affaticate, di alcoolisti, oppure di una prolungata azione del freddo, compaiono i sintomi dell'assideramento: pallore, apatia, sonnolenza , annebbiamento della vista, tremore, difficoltà di parola. Bisogna trasportare il paziente in un ambiente caldo ma non troppo, e mai vicino al fuoco per evitare un'eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni periferici e un collasso; lo si spoglierà con delicatezza, lo si coprirà con coperte di lana e si frizionerà il corpo con neve o con pezzuole imbevute d'acqua fredda fino a che non comincerà a riscaldarsi. Nei casi gravi e con tendenza al coma, occorre praticare la respirazione artificiale. Appena ripresi i sensi si daranno bevande calde, per esem. pio latte o caffè, mai alcoolici. In genere occorrono 6 o più ore per riportare alla norma la temperatura corporea.

Appena compaiono i sintomi premonitori, trasportare il paziente in un ambiente caldo come si è detto sopra. Se ciò avviene in montagna durante un'escursione, fermarsi immediatamente, coprire il colpito il meglio possibile, con tende, coperte o teloni cerati contro il vento e la pioggia, montare una tenda oppure mettere il paziente in un sacco a pelo o avvolgerlo con sacchi e cercare soccorso. Il paziente deve essere trasportato in barella.