sabato 29 novembre 2008

Cisti Radiocolare

Cisti Radiocolare, cavità rotondeggiante rivestita da una sacca membranosa che compare in corrispondenza di un'apice radicolare. Origina generalmente da un granuloma, cioè da un'infezione cronica preapicale, colpisce solamente i denti privi di vitalità. Si riscontra molto raramente nei bambini essendo eccezionale nei denti da latte. E', più frequente nel mascellare superiore. La sintomatologia è varia ed è in rapporto con il volume della cisti. Si possono anzi distinguere, a questo proposito, quattro stadi di evoluzione.

Il primo stadio è quello della latenza, quando la cisti è ancora molto piccola, del volume approssimativo di una lenticchia, ed asintomatica. A questo segue la fase di deformazione per il progressivo aumento di volume della cavità cistica a spese del tessuto osseo, che è consumato senza però essere invaso. Sopra il dente interessato compare allora una bozza rotondeggiante ricoperta da tessuto gengivale normale o lievemente congesto.

Tale formazione è indolore anche alla pressione. Se non si interviene, a questo stadio segue quello dell'esteriorizzazione; la cisti distrugge allora il tavolato osseo che la separa dall'esterno e si fa sottomucosa; al quarto stadio si fistolizza verso la cavità orale. Anche in questi ultimi stadi la sintomatologia dolorosa è pressoché nulla, mentre la tumefazione può farsi tanto evidente da deformare addirittura il mascellare. La diagnosi è clinica nelle cisti più voluminose, radiologica in quelle piccole allo stato latente.

Cisti ossee

Cisti ossee, cavità tondeggianti delle dimensioni da una ciliegia a una prugna, che si sviluppano in corrispondenza degli estremi ( meta lisi) delle ossa lunghe. Le cisti, il cui interno è pieno di liquido, conferiscono alla zona colpita un aspetto «soffiato». Si tratta di un'affezione benigna che può colpire tanto i maschi che le femmine durante il periodo dell'accrescimento e generalmente prima che raggiungano i 20 anni. Forma di difficile classificazione, non sembra di natura tumorale.

In via di ipotesi si può attribuire ad eventi traumatici o anche ad una iperplasia vasale e del tessuto connettivale nelle sedi delle ossa dove esse crescono e si allungano. Si ritrova con maggior frequenza nell'omero, al suo terzo superiore, nella tibia e nelle ossa dell'avambraccio. 1 sintomi sono rappresentati da un dolore sordo e a volte il soggetto avverte un rigonfiamento, ma non infrequentemente le cisti ossee decorrono silenti e vengono scoperte incidentalmente nel corso di una indagine radiologica.

La diagnosi è radiologica con aspetti molto tipici di rarefazione tondeggiante della struttura scheletrica, mentre la corticale ossea si presenta assottigliata, con conseguente aspetto « soffiato ». Le cisti vanno soggette a fasi alterne di sviluppo e di arresto. Spesso possono fratturarsi (frattura patologica) e questo fatto porta non raramente a guarigione. La terapia è chirurgica e consiste in una pulizia della cavità che va accuratamente raschiata, con successivo impianto di osso prelevato allo stesso soggetto (autotrapianto). La prognosi è benigna.

Cisti Dermoide

Cisti Dermoide, forma di cisti che si trova soprattutto nell'ovaia, ma può comparire, raramente, anche in altri organi, ad esempio nel torace, vicino al cuore; si tratta di una malformazione costituita da ún ammasso di sebo misto a peli, di grandezza varia ma per solito di diametro prossimo ai 10 cm. Se la cisti occupa entrambe le ovaie, possono comparire disturbi caratterizzati da irregolarità o assenza di mestruazioni; se la cisti è voluminosa può esser palpabile con esame ginecologico. La lesione è benigna e si cura con asportazione chirurgica; in rari casi la parete della cisti dermoide può andare incontro a trasformazione cancerosa maligna, ma anche in questo caso l'operazione può comportare guarigione. Se si dubita che la cisti non sia stata asportata completamente, all'intervento chirurgico può esser fatta seguire una cura radiologica.

Ciste congenita cervicale malformazione collo

Ciste congenita cervicale, malformazione che può avere sede nella regione mediana o laterale del collo; la malformazione si rende manifesta nell'infanzia o nell'adolescenza, non dimostra predilezione per uno dei due sessi e sovente ha carattere eredo-familiare. Nelle cisti mediane la malformazione prende origine da parti del dotto tireoglosso non riassorbite e rimaste isolate fra la base della lingua e l'istmo della tiroide; la cisti è situata sulla linea mediana, al davanti della membrana tiroioidea alla quale aderisce, così come contrae rapporti anche con l'osso ioide, per cui seguendo i movimenti della laringe si sposta in alto durante i movimenti di deglutizione; il volume della cisti è vario, la consistenza è elastica e la cute sovrastante è normale; non vi è dolore se non si sovrappongono fatti infiammatori. La terapia è esclusivamente chirurgica; l'exeresi deve essere completa ad evitare facili recidive e, dati gli stretti rapporti che la cisti contrae con un" corpo dell'osso ioide, è necessario procedere alla resezione contemporanea della ciste e del corpo dell'osso ioide.

Cisti Aneurismatica cavità nell'osso

Cisti Aneurismatica, cavità che si forma spontaneamente nell'osso, i probablmente in seguito ad emorragia dovuta ad alterazioni malformative dei vasi sanguigni di un segmento dello scheletro. È malattia rara, che colpisce giovani del secondo decennio, specie di sesso femminile. Inizia con dolore, tumefazione dell'osso, e può esser causa di fratture sotto sforzo; si diagnostica facilmente con una radiografia, che mostra un'area rotondeggiante di trasparenza che occùpa un osso o sembra attaccata ad esso. La cura consiste nell'aprire l'osso, nello scucchiaiare le pareti della cisti e nell'impiantarvi eventualmente frammenti di un altro osso per favorire la formazione di un callo. Trattandosi di lesione benigna, questo intervento conduce alla guarigione. Se per ragioni anatomiche non si può operare, la cisti può essere irradiata.

Cisti raccolta di materiale fluido o semifluido

Cisti, raccolta di materiale fluido o semifluido in una sacca di forma rotondeggiante, che può presentarsi clinicamente come un tumore, anche se non è assolutamente, nella massima parte dei casi, di natura tumorale (ma anche in un tumore si può avere una raccolta di liquido che forma una cisti); in genere le cisti si formano nel contesto di un organo ghiandolare, il cui secreto non può esser regolarmente smaltito per ostruzione dei canali di deflusso. Vi sono alcune sedi e organi che sono sede prediletta di cisti, che di volta in volta prendono nomi diversi a seconda del luogo e tessuto di origine.

Così sono molto frequenti le raccolte cistiche di liquido nell'interno di tumori benigni della tiroide (cisti tiroidea); sono frequenti le cisti anche multiple nella mammella, per raccolta dei secreti di queste ghiandole; sono cistici molti tumori benigni e maligni delle ovaie; ci possono essere .cisti nel collo, dovute a malformazioni (cisti adioidea, in sede mediana, cisti branchiale, in sede laterale); nella regione sacrale trova sede un'altra cisti su base malformativa, la cisti pilonidale; nel contesto della pelle non sono rare le cisti sebacee, meglio chiamate epidermoidi, che altro non sono che raccolte del materiale grasso elaborato dalle ghiandole sebacee che non ha potuto scaricarsi all'esterno.

Tra le cisti merita ricordarne altre: la cisti dermoide dell'ovaia, che è una malformazione contenente pelle e peli, benigna e tutt'altro che infrequente come causa di sterilità femminile; le cisti dell'osso, solitaria e aneurismatica; la cui natura non è ben nota, che si presentano come aree di trasparenza rotonda ai raggi e che possono portare a fratture spontanee della zona indebolita; e le cisti da echinococco, che sono di natura infettiva e propagate dalla tenia echinococco.