mercoledì 16 aprile 2008

la fatica

Quando l'attività lavorativa si è particolar­mente protratta e si sono spese molte energie, si può accusare una sensazione di fatica, loca­lizzata ad una certa regione muscolare o gene­ralizzata, che impone all'organismo un più lungo riposo: quello che intercorre, appunto, tra una giornata lavorativa e l'altra e che inclu­de il sonno. Vi sono però casi in cui la stanchez­za non scompare neppure con il riposo notturno, e la nuova giornata vede l'uomo iniziare la sua attività ancora affaticato. Giorno dopo giorno si verificherà un accumu­lo crescente di stanchezza, una sorta di vero e proprio esaurimento caratterizzato non solo da un calo di rendimento ma anche da sensa­zioni di malessere generale, di repulsione per il lavoro, di desiderio di dormire. Tale condizio­ne indubbiamente patologica richiede spe­cifiche misure sull'uomo (adeguato riposo) e sulle condizioni lavorative (riduzione del cari­co di lavoro). La fatica quindi è una conse­guenza di modificazioni biologiche locali che finiscono con l'interessare poi, progressiva­mente, l'intero organismo. Non va ignorato, tuttavia, che la fatica non è sempre e solo conseguenza di un superlavoro di un apparato o dell'intero organismo, ma può essere indotta o accentuata da fattori psi­cologici.

domenica 13 aprile 2008

Anemia cronica

L'anemia può insorgere improvvisamente?
L'anemia, comunemente intesa, ha per lo più un andamento cronico; tuttavia le anemie più gravi sono proprio quelle che insorgono improvvisamente o a causa di gravi perdite di sangue (traumi, ferite, emorragie da rottura di vasi) o a causa di improvvisa distruzione di globuli rossi (anemie emolitiche), conseguente all'inalazione o all'ingestione di taluni tossici, farmaci, legumi (fave, piselli): quest'ultima evenienza è tipica delle anemie emolitiche ereditarie, dovute per lo più a deficit enzimatici dei globuli rossi, oppure ad anemie emolitiche autoimmuni acquisite, che insorgono in seguito a una risposta abnorme dell'organismo che produce anticorpi contro i globuli rossi.

Anemie ereditarie

L'anemia è ereditaria?
Non tutte le anemie sono ereditarie. Si devono distinguere vari tipi di anemie: esiste un gruppo di anemie sicuramente ereditarie, che si trasmettono da generazione a generazione e sono causate da difetti genetici. Le più frequenti anemie ereditarie sono le talassemie o anemie mediterranee, dovute a un difetto dei geni che controllano la produzione dell'emoglobina. Le talassemie possono essere trasmesse indifferentemente ai maschi o alle femmine e presentarsi in forme molto diverse. I soggetti portatori possono anche non accorgersi di avere l'anemia, ma i figli di due genitori portatori possono avere un'anemia grave. Altre forme di anemie ereditarie sono quelle dovute a difetti di enzimi contenuti nei globuli rossi: l'anemia più comune è quella da difetto di glucosio-fosfato deidrogenasi, che causa il favismo, cioè un'anemia emolitica che insorge bruscamente in seguito all'ingestione di fave. Questa forma di anemia è legata al sesso, vale a dire è trasmessa dalla femmina al maschio; la donna è solo portatrice per lo più asintomatica; l'uomo è invece malato. Esistono altre anemie emolitiche meno frequenti, dovute ad alterazioni della membrana dei globuli rossi, che si trasmettono ereditariamente, per esempio la sferocitosi, l'ovalocitosi e altre simili.

Irregolarità mestruali e anemia

Nella donna le irregolarità mestruali possono causare anemia?
Una delle cause più frequenti di anemia da carenza dì ferro è proprio l'irregolarità mestruale: flussi mestruali abbondanti e frequenti provocano perdite di sangue con conseguente carenza di ferro, che non sempre può essere riequilibrata dall'introduzione giornaliera di questo minerale attraverso gli alimenti. Per questo motivo è frequente nella donna il riscontro di anemia, che scompare una volta risolti i problemi mestruali. Bisogna anche considerare l'eventualità opposta, e cioè che una grave anemia possa causare disturbi mestruali nel senso di rallentamento dei flussi, riduzione della quantità fino alla scomparsa (amenorrea).

Disturbi visivi anemia trombi

L'anemia può dare disturbi visivi, senso di vertigine?
Questi disturbi dipendono dall'entità dell'anemia; in corso di grave anemia si possono avere sensazione di vertigine, talvolta sensazione di mancamento e in taluni casi anche l'impressione di vedere piccole macchie scure davanti agli occhi; quest'ultimo fenomeno è per lo più legato a complicanze dell'anemia da parte fattori che possono causare la formazione di piccoli trombi nei vasi sanguigni con fondo dell'occhio.

Anemia stato anemico pallore

Che cos'è l'anemia?
L'anemia può essere definita come una riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue, in relazione naturalmente al sesso e all'età dei soggetti. È noto infatti che l'uomo ha una concentrazione di emoglobina superiore a quella che si riscontra normalmente nella donna.

Il pallore è un segno di anemia?
Il pallore costituisce il segno più frequente e caratteristico dell'anemia; esso interessa la cute e le mucose. Il pallore può anche essere influenzato da fattori diversi dalla concentrazione di emoglobina, per esempio, dallo spessore della cute, dalla presenza di altre pigmentazioni, dal restringersi e dal dilatarsi dei vasi sanguigni della pelle; è quindi possibile che non esista sempre un'effettiva correlazione tra lo stato anemico e il pallore cutaneo del soggetto.