La polmonite è una frequente causa di morte?
Una volta sì; oggi molto meno per l'uso degli antibiotici. Costituisce comunque sempre un rischio da non sottovalutare per le persone anziane.
Quali malattie si associano più frequentemente alla polmonite? Come si possono differenziare?
L'associazione più frequente è rappresentata dal versamento pleurico che tuttavia può essere dimostrato e differenziato dalla polmonite con l'esame clinico del malato e con quello radiografico del suo torace.
sabato 5 aprile 2008
Intervento chirurgico e infezione polmonare
Un intervento chirurgico può favorire la comparsa di un'infezione polmonare?
La comparsa di malattie broncopolmonari dopo un intervento chirurgico è dovuta all'azione dell'anestetico, che riduce le difese respiratorie, e a quella dei sedativi che fanno diminuire i movimenti del diaframma e limitano la tosse.
Cosa si intende per polmonite?
La polmonite è una malattia infettiva dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'infiammazione, in genere acuta, del tessuto polmonare.
C'è differenza fra polmonite e broncopolmonite?
Certamente. La differenza consiste nel fatto che nella broncopolmonite il danno si verifica anzitutto nei bronchi più piccoli e in seguito l'infiammazione si estende ai polmoni, mentre nella polmonite il danno interessa esclusivamente il tessuto polmonare.
Quali sono le cause che determinano la polmonite?
La maggior parte delle polmoniti sono dovute ad agenti infettivi, anche se si possono avere forme morbose di questo tipo, provocate da sostanze inalanti chimiche o allergiche.
La comparsa di malattie broncopolmonari dopo un intervento chirurgico è dovuta all'azione dell'anestetico, che riduce le difese respiratorie, e a quella dei sedativi che fanno diminuire i movimenti del diaframma e limitano la tosse.
Cosa si intende per polmonite?
La polmonite è una malattia infettiva dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'infiammazione, in genere acuta, del tessuto polmonare.
C'è differenza fra polmonite e broncopolmonite?
Certamente. La differenza consiste nel fatto che nella broncopolmonite il danno si verifica anzitutto nei bronchi più piccoli e in seguito l'infiammazione si estende ai polmoni, mentre nella polmonite il danno interessa esclusivamente il tessuto polmonare.
Quali sono le cause che determinano la polmonite?
La maggior parte delle polmoniti sono dovute ad agenti infettivi, anche se si possono avere forme morbose di questo tipo, provocate da sostanze inalanti chimiche o allergiche.
Sintomi polmonite e pleurite
Come insorge una polmonite? Quali sono i segni che ne indicano la presenza?
Spesso si manifesta dapprima un raffreddore o una qualsiasi infezione delle vie aeree superiori. Di solito, entro una settimana dalla comparsa del raffreddore, l'ammalato può presentare un rapido peggioramento, con un brusco aumento della temperatura corporea, sino a 38,5-39,5 °C, a volte di più, a volte di meno. Può anche esserci un violento brivido iniziale. Al tempo stesso si manifesta, di solito, dolore pleurico dalla parte del polmone colpito. La respirazione diviene molto frequente e il paziente ha la sensazione di essere seriamente ammalato. All'inizio può comparire una tosse secca, dolorosa, ma presto incomincia l'eliminazione dell'escreato. Spesso si sviluppa sulle labbra un herpes simplex.
Quali sono le caratteristiche dell'espettorato (sputo) nella polmonite?
L'espettorato dell'ammalato di polmonite è di colore rugginoso. I movimenti accentuano il dolore; per lo stesso motivo la respirazione risulta superficiale, giacché i respiri profondi accentuano le fitte dolorose. Il malato appare inoltre angosciato, con un certo affanno respiratorio (dispnea) e con un colorito bluastro al volto, alle labbra e ai lobi delle orecchie.
Il paziente con pleurite presenta un'alterazione del timbro della voce?
Sì. Se l'infiammazione dei foglietti : accompagna a un versamento pleurico, sarà all'ascoltazione una trasmissione de la voce di tipo belante (egofonia), oppure una trasmissione più chiara (bror cofonia) attraverso la parete toracica.
dovuta alla presenza di particelle di sangue alterato proveniente dalla zona del tessuto polmonare infiammato e quind infarcito di sostanze di degenerazione de tessuto stesso. L'espettorato è spesso viscoso e difficile da espellere; in alcun casi può anche essere purulento o leggermente striato di sangue.
Com'è il volto di una persona con la polmonite?
Fin dall'inizio il volto dell'ammalato appare congestionato. Il paziente è alla continua ricerca di aria, soffre per i dolori al torace; la cianosi alle labbra, al volte e alle estremità delle dita è in continue aumento, perché il paziente trattiene l'anidride carbonica a causa della riduzione della ventilazione polmonare.
Spesso si manifesta dapprima un raffreddore o una qualsiasi infezione delle vie aeree superiori. Di solito, entro una settimana dalla comparsa del raffreddore, l'ammalato può presentare un rapido peggioramento, con un brusco aumento della temperatura corporea, sino a 38,5-39,5 °C, a volte di più, a volte di meno. Può anche esserci un violento brivido iniziale. Al tempo stesso si manifesta, di solito, dolore pleurico dalla parte del polmone colpito. La respirazione diviene molto frequente e il paziente ha la sensazione di essere seriamente ammalato. All'inizio può comparire una tosse secca, dolorosa, ma presto incomincia l'eliminazione dell'escreato. Spesso si sviluppa sulle labbra un herpes simplex.
Quali sono le caratteristiche dell'espettorato (sputo) nella polmonite?
L'espettorato dell'ammalato di polmonite è di colore rugginoso. I movimenti accentuano il dolore; per lo stesso motivo la respirazione risulta superficiale, giacché i respiri profondi accentuano le fitte dolorose. Il malato appare inoltre angosciato, con un certo affanno respiratorio (dispnea) e con un colorito bluastro al volto, alle labbra e ai lobi delle orecchie.
Il paziente con pleurite presenta un'alterazione del timbro della voce?
Sì. Se l'infiammazione dei foglietti : accompagna a un versamento pleurico, sarà all'ascoltazione una trasmissione de la voce di tipo belante (egofonia), oppure una trasmissione più chiara (bror cofonia) attraverso la parete toracica.
dovuta alla presenza di particelle di sangue alterato proveniente dalla zona del tessuto polmonare infiammato e quind infarcito di sostanze di degenerazione de tessuto stesso. L'espettorato è spesso viscoso e difficile da espellere; in alcun casi può anche essere purulento o leggermente striato di sangue.
Com'è il volto di una persona con la polmonite?
Fin dall'inizio il volto dell'ammalato appare congestionato. Il paziente è alla continua ricerca di aria, soffre per i dolori al torace; la cianosi alle labbra, al volte e alle estremità delle dita è in continue aumento, perché il paziente trattiene l'anidride carbonica a causa della riduzione della ventilazione polmonare.
I polmoni e la loro funzione
Cosa sono i polmoni e qual è la loro funzione?
I polmoni costituiscono il vero organo della funzione respiratoria; è noto che nessuna cellula degli organismi superiori può vivere senza ossigeno, né può fare a meno di trattenere quel sottoprodotto universale dell'ossidazione metabolica che è l'anidride carbonica, per cui lo scambio gassoso respiratorio risulta essere una condizione essenziale di vita per le cellule di qualsiasi animale. La respirazione è garantita dai movimenti ritmici della gabbia toracica, che consentono il continuo rinnovamento dell'aria entro i polmoni e pertanto il continuo scambio di gas tra il sangue e l'aria contenuta negli alveoli polmonari.
Quali sono i caratteri generali dei polmoni?
I polmoni, in numero di due, destro e sinistro, collocati nella cavità toracica, sono rivestiti dai foglietti pleurici; hanno una consistenza spugnosa, elastica, e una forma pressoché conica, con la base posta in basso e l'apice in alto. Il loro colore, grigio-biancastro nel bambino, diviene grigio-ardesiaco nel soggetto anziano per il continuo deposito di pigmenti inalati con l'aria inspirata.
Quali sono le caratteristiche dell'aria inspirata nei polmoni?
È necessario che la composizione chimica dell'aria inspirata resti il più possibile costante, contenga cioè convenienti percentuali di ossigeno, di anidride carbonica, di azoto e di vapore d'acqua; abbia una temperatura costante; sia, inoltre, depurata da tutte quelle componenti accidentali che possono trovarsi nell'aria atmosferica e che costituiscono i cosiddetti inquinanti particellari, quali polveri, pollini, batteri, funghi, spore ecc.
Esiste nell'apparato polmonare un sistema di depurazione capace di rimuove qualsiasi componente inquinante?
Sì. In condizioni normali i batteri presenti nell'aria non riescono a raggiunge gli spazi alveolari polmonari, che risultano pertanto asettici (privi cioè di pari celle batteriche). La natura, con i suoi mezzi di termostabilizzazione, umidificazione, depurazione delle polveri, presenti negli animali, ha anticipato i sistemi depurazione e condizionamento dell'ar creati dall'uomo.
Quali sono le strutture che depurano vie aeree respiratorie?
I peli, nella parte anteriore del naso, mucosa vascolare, l'epitelio ricco di ciglia, il muco e l'eliminazione delle particelle patogene attraverso i linfatici cooperano tutti insieme a fornire un'importante difesa contro gli elementi nocivi presenti nell'aria. Le condizioni climatico possono ostacolare la funzione respiratoria favorire l'insorgenza delle malattie broncopolmonari È difficile stabilire quali siano le condzioni climatiche ideali per un individuo. È tuttavia abbastanza intuitivo che ci si senta meglio vivendo in ambienti caldi anziché in quelli freddi. Risulta dimostrato che i climi migliori per l'attività psicologica e fisica sono quelli temperati con una temperatura variabile tra i 4 i 21 gradi. Di conseguenza, quando il fattore termico (variazioni improvvise di temperatura, raffreddamento rapido ( corpo ecc.) si associa all'abuso del fumo di sigaretta e a un alto grado di inquinamento atmosferico, l'influenza negativa sulle condizioni di salute tende a aumentare ed è ancora più favorita all' insorgenza di affezioni respiratorie.
I polmoni costituiscono il vero organo della funzione respiratoria; è noto che nessuna cellula degli organismi superiori può vivere senza ossigeno, né può fare a meno di trattenere quel sottoprodotto universale dell'ossidazione metabolica che è l'anidride carbonica, per cui lo scambio gassoso respiratorio risulta essere una condizione essenziale di vita per le cellule di qualsiasi animale. La respirazione è garantita dai movimenti ritmici della gabbia toracica, che consentono il continuo rinnovamento dell'aria entro i polmoni e pertanto il continuo scambio di gas tra il sangue e l'aria contenuta negli alveoli polmonari.
Quali sono i caratteri generali dei polmoni?
I polmoni, in numero di due, destro e sinistro, collocati nella cavità toracica, sono rivestiti dai foglietti pleurici; hanno una consistenza spugnosa, elastica, e una forma pressoché conica, con la base posta in basso e l'apice in alto. Il loro colore, grigio-biancastro nel bambino, diviene grigio-ardesiaco nel soggetto anziano per il continuo deposito di pigmenti inalati con l'aria inspirata.
Quali sono le caratteristiche dell'aria inspirata nei polmoni?
È necessario che la composizione chimica dell'aria inspirata resti il più possibile costante, contenga cioè convenienti percentuali di ossigeno, di anidride carbonica, di azoto e di vapore d'acqua; abbia una temperatura costante; sia, inoltre, depurata da tutte quelle componenti accidentali che possono trovarsi nell'aria atmosferica e che costituiscono i cosiddetti inquinanti particellari, quali polveri, pollini, batteri, funghi, spore ecc.
Esiste nell'apparato polmonare un sistema di depurazione capace di rimuove qualsiasi componente inquinante?
Sì. In condizioni normali i batteri presenti nell'aria non riescono a raggiunge gli spazi alveolari polmonari, che risultano pertanto asettici (privi cioè di pari celle batteriche). La natura, con i suoi mezzi di termostabilizzazione, umidificazione, depurazione delle polveri, presenti negli animali, ha anticipato i sistemi depurazione e condizionamento dell'ar creati dall'uomo.
Quali sono le strutture che depurano vie aeree respiratorie?
I peli, nella parte anteriore del naso, mucosa vascolare, l'epitelio ricco di ciglia, il muco e l'eliminazione delle particelle patogene attraverso i linfatici cooperano tutti insieme a fornire un'importante difesa contro gli elementi nocivi presenti nell'aria. Le condizioni climatico possono ostacolare la funzione respiratoria favorire l'insorgenza delle malattie broncopolmonari È difficile stabilire quali siano le condzioni climatiche ideali per un individuo. È tuttavia abbastanza intuitivo che ci si senta meglio vivendo in ambienti caldi anziché in quelli freddi. Risulta dimostrato che i climi migliori per l'attività psicologica e fisica sono quelli temperati con una temperatura variabile tra i 4 i 21 gradi. Di conseguenza, quando il fattore termico (variazioni improvvise di temperatura, raffreddamento rapido ( corpo ecc.) si associa all'abuso del fumo di sigaretta e a un alto grado di inquinamento atmosferico, l'influenza negativa sulle condizioni di salute tende a aumentare ed è ancora più favorita all' insorgenza di affezioni respiratorie.
venerdì 4 aprile 2008
Crisi asmatica
Come si presenta un asmatico durante una crisi?
Il paziente improvvisamente, magari svegliandosi bruscamente dal sonno, o qualche volta gradualmente, dopo un periodo di irrequietezza, incomincia a respirare con maggiore frequenza ed avverte una sensazione sempre più intensa di affanno, di soffocazione, di fame d'aria, così da entrare in uno stato di angoscia che si riflette nell'espressione del volto. È pallido, talora cianotico, suda, impegna nello sforzo per respirare tutti i muscoli ausiliari della respirazione, cerca l'aria avvicinandosi alla finestra, ha tosse dapprima secca e stizzosa, che poi tende a dare esito a un'espettorato prima denso e vischioso e poi più fluido; con la comparsa dell'espettorazione più fluida diminuisce la sofferenza.
Cosa dovrebbe fare un asmatico durante una crisi?
L'asmatico durante l'attacco dovrebbe mantenersi il più possibile calmo, favorire la fuoriuscita dell'aria dai polmoni, emettendola attraverso le labbra socchiuse come se volesse « soffiare » per ravvivare un fuoco; inspirare, tirare cioè dentro il fiato, attraverso il naso il più piano possibile. Inspirazioni violente e scomposte, soprattutto se effettuate attraverso la bocca, servono a « gonfiare » più lo stomaco che i polmoni. Occorre tenere presente poi, che è sempre necessario l'intervento del medico per correggere una crisi asmatica di una certa entità.
Durante la crisi asmatica il soggetto cerca istintivamente di alzarsi e chinarsi in avanti, assumendo quella posizione che i medici chiamano genupettorale, per favorire la respirazione.
Quanto può durare una crisi asmatica?
L'accesso asmatico ha una durata e una intensità variabili; spesso si esaurisce in una, due ore; più raramente in meno di un'ora. In molti casi si protrae per molte ore e talvolta, con periodi di modesta attenuazione, per qualche giorno (stato di male asmatico); in questa situazione l'ammalato non riesce a riposare, si alimenta scarsamente ed appare in uno stato di grave e profonda depressione sia fisica che psichica.
Quali sono le sostanze responsabili della crisi asmatica?
I fattori principali sono gli allergeni, ma le sostanze attive responsabili direttamente delle broncocostrizioni sarebbero l'istamina, le sostanze a reazione lenta (SRS-A), la plasmachinina, la serotonina e l'acetolcolina tutte liberate da alcune cellule presenti nei bronchi, che reagiscono cosi allo stimolo allergico
Il paziente improvvisamente, magari svegliandosi bruscamente dal sonno, o qualche volta gradualmente, dopo un periodo di irrequietezza, incomincia a respirare con maggiore frequenza ed avverte una sensazione sempre più intensa di affanno, di soffocazione, di fame d'aria, così da entrare in uno stato di angoscia che si riflette nell'espressione del volto. È pallido, talora cianotico, suda, impegna nello sforzo per respirare tutti i muscoli ausiliari della respirazione, cerca l'aria avvicinandosi alla finestra, ha tosse dapprima secca e stizzosa, che poi tende a dare esito a un'espettorato prima denso e vischioso e poi più fluido; con la comparsa dell'espettorazione più fluida diminuisce la sofferenza.
Cosa dovrebbe fare un asmatico durante una crisi?
L'asmatico durante l'attacco dovrebbe mantenersi il più possibile calmo, favorire la fuoriuscita dell'aria dai polmoni, emettendola attraverso le labbra socchiuse come se volesse « soffiare » per ravvivare un fuoco; inspirare, tirare cioè dentro il fiato, attraverso il naso il più piano possibile. Inspirazioni violente e scomposte, soprattutto se effettuate attraverso la bocca, servono a « gonfiare » più lo stomaco che i polmoni. Occorre tenere presente poi, che è sempre necessario l'intervento del medico per correggere una crisi asmatica di una certa entità.
Durante la crisi asmatica il soggetto cerca istintivamente di alzarsi e chinarsi in avanti, assumendo quella posizione che i medici chiamano genupettorale, per favorire la respirazione.
Quanto può durare una crisi asmatica?
L'accesso asmatico ha una durata e una intensità variabili; spesso si esaurisce in una, due ore; più raramente in meno di un'ora. In molti casi si protrae per molte ore e talvolta, con periodi di modesta attenuazione, per qualche giorno (stato di male asmatico); in questa situazione l'ammalato non riesce a riposare, si alimenta scarsamente ed appare in uno stato di grave e profonda depressione sia fisica che psichica.
Quali sono le sostanze responsabili della crisi asmatica?
I fattori principali sono gli allergeni, ma le sostanze attive responsabili direttamente delle broncocostrizioni sarebbero l'istamina, le sostanze a reazione lenta (SRS-A), la plasmachinina, la serotonina e l'acetolcolina tutte liberate da alcune cellule presenti nei bronchi, che reagiscono cosi allo stimolo allergico
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affanno,
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crisi asmatica,
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soffocazione,
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Asma sintomi crisi asmatica
Perché l'asma si manifesta in qualche particolare stagione dell'anno?
I diversi allergeni inalanti, con capacità asmogene, sono generalmente presenti nell'atmosfera in maggior concentrazione in alcuni periodi dell'anno; infatti i soggetti con una « ipersensibilità » ai pollini andranno incontro, più frequentemente o esclusivamente, alle crisi asmatiche durante il periodo primavera-estate quando di regola gli alberi di alto fusto, le piante erbacee e le erbe selvatiche liberano i pollini. Per le muffe e per le spore non vi è una ben definita stagionalità: il contagio delle spore nell'aria è minimo durante la stagione fredda e raggiunge il suo massimo durante i periodi ventosi e di siccità. L'asma da polvere domestica può essere perenne; la sintomatologia presenta di solito un peggioramento quando la polvere, depositatasi per prolungata chiusura della casa, viene nuovamente sollevata, ad esempio, con l'entrata in funzione degli apparecchi per la climatizzazione forzata oppure con l'aerazione della stanza.
Quali sono i sintomi che accusa un paziente durante una crisi asmatica?
Inizialmente il paziente ha una sensazione di ostacolo espiratorio, per meglio dire ha una incapacità di eliminare l'aria introdotta nei polmoni seguita poi da tosse secca, stizzosa; l'espettorato, altre sintomo, è dapprima assente, poi si fa denso, di tipo sieromucoso; la febbre non è sempre presente.
I diversi allergeni inalanti, con capacità asmogene, sono generalmente presenti nell'atmosfera in maggior concentrazione in alcuni periodi dell'anno; infatti i soggetti con una « ipersensibilità » ai pollini andranno incontro, più frequentemente o esclusivamente, alle crisi asmatiche durante il periodo primavera-estate quando di regola gli alberi di alto fusto, le piante erbacee e le erbe selvatiche liberano i pollini. Per le muffe e per le spore non vi è una ben definita stagionalità: il contagio delle spore nell'aria è minimo durante la stagione fredda e raggiunge il suo massimo durante i periodi ventosi e di siccità. L'asma da polvere domestica può essere perenne; la sintomatologia presenta di solito un peggioramento quando la polvere, depositatasi per prolungata chiusura della casa, viene nuovamente sollevata, ad esempio, con l'entrata in funzione degli apparecchi per la climatizzazione forzata oppure con l'aerazione della stanza.
Quali sono i sintomi che accusa un paziente durante una crisi asmatica?
Inizialmente il paziente ha una sensazione di ostacolo espiratorio, per meglio dire ha una incapacità di eliminare l'aria introdotta nei polmoni seguita poi da tosse secca, stizzosa; l'espettorato, altre sintomo, è dapprima assente, poi si fa denso, di tipo sieromucoso; la febbre non è sempre presente.
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