lunedì 5 maggio 2008

Orologio della vita - sana vecchiaia

Per una sana vecchiaia è quindi necessaria una nuova igiene, che consideri più attentamente e più «strutturalisticamente» l'organismo e, di conseguenza, veda la salute come una stretta ed armonica interdipendenza tra le diverse strutture e le diverse funzioni. La medicina per prima dovrà quindi rispettare tale armonia evitando, quando non strettamente necessario, di comprometterla con l'azione tossica dei farmaci o con la mutilazione di parti del corpo che concorrono all'armonico funzionamento dell'assieme.

Quello di evitare farmaci ed interventi chirurgici non indispensabili è un capitolo non meno importante degli altri, cui si sta accennando, nel formulare un programma di vita capace di conferire la maggior quota di salute possibile nell'età avanzata e che parta da basi nuove che non consistano più nella semplice difesa da grossolana aggressioni quali un evento infettivo o una marcata carenza alimentare.

Si pensi che la più parte degli interventi chirurgici avviene a carico di tessuti linfatici (tonsille palatine ed appendice) che solo la ricerca più recente ha cominciato a mettere in luce in tutta la loro enorme portata funzionale. Si è già parlato delle difese immunologiche, cui è affidata la protezione dell'organismo dalle infezioni e dalle atipie cellulari, cioè dal cancro. È il tessuto linfatico che produce i linfociti che producono a loro volta gli anticorpi, cui spetta il compito di inattivare sia i virus ed i batteri, sia le cellule tumorali che probabilmente si formano di continuo nell'organismo, ma che fortunatamente vengono quasi sempre fermate in tempo da questi presìdi difensivi. Ora, asportare una parte anche minima di questo tessuto linfatico, espone fatalmente al pericolo che si indeboliscano le difese immunitarie dell'organismo o che, cosa non meno grave, esse non funzionino più con quella efficienza e rapidità che le varie situazioni richiederanno.