martedì 6 maggio 2008

Terza età

L'età avanzata comporta una serie di problemi particolari, attinenti o meno a quello della salute, che pur rimane di prevalente importanza. Importanza che deriva non solo dal rappresentare la base di un benessere soggettivo che è condizione di tutti gli altri momenti della vita, ma anche di uno stato di indipendenza o per lo meno di autonomia, la perdita delle quali è il problema cruciale nella vita dell'anziano. La perdita dell'autonomia e della sicurezza, in ogni caso, è ciò che più negativamente caratterizza la vecchiaia e, in modo particolare, la vecchiaia nel nostro tipo di civiltà, urbana ed industriale.

Vi è certamente, con l'avanzare dell'età, un declino delle forze fisiche ed anche psichiche: più marcato ed ineluttabile per le prime che per le seconde, a patto che all'anziano sia concesso di mantenersi mentalmente attivo e partecipe degli eventi del suo ambiente e del suo tempo.
Si dice questo per introdurre un elemento di relatività nel processo di decadimento senile che, se anche avviene ed in maniera obiettivamente imponente a livello di molte funzioni e strutture, non sempre compromette in maniera sensibile quello che è il comportamento di tutto l'insieme dell'organismo.

Per essere più esatti, il ridursi a circa la metà (rispetto ai valori della giovinezza) della funzione cardiaca e di quella renale non significano una vistosa menomazione: esso avviene gradualmente ed impercettibilmente, accompagnando in modo armonico il graduale ridursi di prestazioni che l'età comporta, senza creare alcun dramma per il soggetto, a meno che alterate condizioni di salute non mettano criticamente in evidenza tale declino.