mercoledì 30 luglio 2008

Anchilostomiasi vermi intestinali

Anchilostomiasi, malattia sostenuta da vermi intestinali, clinicamente caratterizzata da anemie, grave a evoluzione lenta ma progressiva, da disturbi intestinali, da stato depressivo con accentuata apatia. L'anchilostomiasi è nota anche sotto il nome di anemia dei minatori, anemia dei fornaciai, anemia del Gottardo, anemia degli ortolani. Il verme responsabile, l'anchilostomiasi duodenale, vive per l'appunto nell'intestino tenue, dove provoca lesioni della mucosa e piccole emorragie. Le sue uova, prodotte ogni giorno a migliaia dalla femmina, vengono espulse con le feci; esse trovano condizioni adatte allo sviluppo nel terreno e qui si trasformano in larve (larva strongiloide), forma questa della quale l'uomo si infesta. La porta di ingresso delle larve è quella cutanea (ad esempio: attraverso la cute lesa dei piedi in chi cammina scalzo); da qui le larve si diffondono in tutti gli organi; giunte nel duodeno, in poco più di un mese si trasformano in vermi adulti.

La malattia si verifica quando è presente nell'intestino un certo numero di vermi. I sintomi sono: anemia (dipendente, più che dalle piccole emorragie duodenali, dalla azione tossica generale prodotta dai vermi), affaticamento, debolezza, difficoltà alla respirazione (dispnea), palpitazioni cardiache, mancanza di appetito (anoressia), perdita di peso. Nel punto di penetrazione dell'anchilostoma si può sviluppare una irritazione cutanea (dermatite) pruriginosa con arrossamento e formazione di vescicole.