giovedì 31 luglio 2008

Anemia Perniciosa - stato anemico dipendente da carenza di vitamina

ANEMIA PERNICIOSA, stato anemico dipendente da carenza di vitamina B12 In realtà non si tratta di una carenza dietetica di questo fattore vitaminico, bensì è in causa un difettoso suo assorbimento intestinale. Con la scoperta della vitamina B12 e della sua correlazione con siffatta forma morbosa, tale anemia è diventata suscettibile di completa regressione e di conseguenza l'aggettivo « perniciosa » assegnato a questa anemia ora non ha più senso, in quanto la prognosi è divenuta favorevole. Solo se l'anemia perniciosa non viene trattata adeguatamente, il suo esito è costantemente mortale.

La malattia è rara al disotto dei 35 anni. Affinché si renda possibile l'assorbimento della vitamina B12 a livello dell'intestino, è necessario l'intervento di un fattore intrinseco (probabilmente di natura mucopolisaccaridíca), che normalmente viene secreto dallo stomaco, ma che nell'anemia perniciosa è carente. Un disturbo di assorbimento di vitamina B12, può dipendere dalla asportazione dello stomaco (gastrectomia per ulcera o per cancro); da malformazioni dell'intestino tenue; quando, per necessità chirurgiche, vengono resecati ampi tratti di quest'ultimo organo; da infestazione da botriocefalo.

In questi casi si parla di anemie perniciosiformi. Caratteristica clinica dell'anemia perniciosa è che la malattia viene sopportata abbastanza bene nonostante la sua gravità. I sintomi sono: facile affaticabilità, respiro pesante, senso di fastidio al cuore e accelerazione dei battiti cardíaci. La carenza di vitamina B12 determina irritazione della lingua con bruciore (glossite) e disturbi gastroenterici (eruttazioni, senso di peso dopo il pasto, riduzione dell'appetito e diarrea).

Nel 10 per cento dei casi si verificano, fenomeni nervosi consistenti in intorpidimento delle gambe e in disturbi della sfera psichica. Alla diagnosi di certezza dell'anemia perniciosa si arriva in base all'esame del sangue (dove i globuli rossi si presentano molto voluminosi; vedi anisocitosi) e del midollo osseo che si aspira dall'osso sternale con un apposito ago (puntura sternale). La moderna cura di questa forma, che un tempo era ad evoluzione invariabilmente infausta, permette di conseguire risultati veramente brillanti, tanto che le condizioni generali del paziente migliorano rapidamente, si ravviva l'appetito, la cute assume un sano colorito roseo, la lingua si normalizza e fa seguito la remissione dei disturbi intestinali e di quelli a carico del cuore. Più lentamente si attenuano le manifestazioni nervose.

Nella fase conclamata e attiva, la somministrazione della vitamina B12 (detta anche cianocobalamina) deve essere fatta da una a tre volte alla settimana mediante iniezioni intramuscolari. L'assunzione per bocca non è efficace per il fatto che, essendo carente il fattore intrinseco, la vitamina 1312, per questa via, non verrebbe utilizzata.

Il paziente deve essere conscio che per tutta la vita dovrà far ricorso alla vitamina B12. Solo quando i valori ematologici si siano normalizzati, sarà sufficiente un trattamento con vitamina B12 una sola volta al mese. Non sono necessarie altre curè consigliate in passato, a base di acido folico o di acido cloridrico per bocca. A meno che non siano presenti alterazioni neurologiche, non è indispensabile che il paziente venga ospedalizzato, fatta esclusione solo per il periodo necessario per la conferma diagnostica.

Come si previene. È utile, prevalentemente, la somministrazione di dose mensile di vitamina B12 ai soggetti che siano stati sottoposti ad asportazione dello stomaco.