giovedì 27 novembre 2008

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE, malattia causata da molte sostanze di comune uso industriale o agricolo. Le forme cliniche più conosciute sono le pneuníoconiosi (vedi), dovute fra l'altro, all'inalazione di asbesto (asbestosi) libera (silicosi), carbone (antracosi), ferro (siderosi). Ma le sostanze capaci di provocare, se inalate, malattie professionali interessanti l'apparato respiratorio sono numerose: fra le molte vanno ricordate quelle per cui è previsto, in base alle leggi, l'obbligo assicurativo presso l'INAIL degli operai o dei contadini che con esse vengono a contatto per ragioni di lavoro, quali i silicati, il calcare, le polveri di alluminio, di metalli duri, di scorie Thomas, di legni esotici, di cotone, di fieno e cereali, nonché taluni derivati dermici ed escrementi animali, certi miceti, la farina di frumento, la gomma arabica, gli isocianati.

I disturbi provocati da tali sostanze sono estremamente vari, non solo a seconda dello specifico agente patogeno, ma anche della durata di esposizione al rischio. Nella maggior parte dei casi, comunque, le broncopneumopatie si evidenziano con la normale sintomatologia propria dei fenomeni irritativi delle vie aeree (dolori toracici, tosse, catarro) e delle bronchiti anche asmatiche (con o senza febbre ed enfisema). La diagnosi delle forme professionali si avvale dell'anamnesi lavorativa e, spesso, di tests cutanei; in taluni casi il mezzo diagnostico più semplice e valido è l'osservazione del malato, il quale, allontanato dalla fonte nociva, presenta remissione della sintomatologia. La cura, oltre che del cambiamento dell'attività lavorativa, si avvale di terapie sintomatiche.