giovedì 27 novembre 2008

Perdita di capelli, calvizie

Calvizie, o alopecia ereditaria, perdita di capelli che colpisce il sesso maschile e che è stata tramandata nei secoli col nome di Ippocrate (primo medico dell'antichità), che ne risultava affetto. È una condizione comunissima, cioè molto diffusa, che colpisce le regioni frontali e temporali, fin dalla prima giovinezza, sempre dopo la pubertà. La causa non è precisabile, come per tutte le malattie ereditarie della cute: si può dire che è sempre associata ad uno stato seborroico della pelle, cioè ad una base costituzionale di pelle tendente al grasso. Probabilmente sono in gioco fattori ormonali, di carattere sessuale (testosterone). Come si è detto, colpisce il sesso maschile, dopo la maturazione sessuale.

Il sintomo fondamentale è la caduta dei capelli, progressiva, anche se lenta, prima alla fronte, poi alle tempie e infine al vertice della testa (chierica). Dal vertice scende sui lati della testa, lasciando solo una frangia terminale di capelli, più o meno larga tutto attorno. Il cuoio capelluto man mano si fa perfettamente calvo, lucido. La diagnosi è molto semplice e non occorrono esami di laboratorio. La cura deve essere molto precoce, ai primi sintomi della caduta dei capelli, ed ha lo scopo primo di combattere la seborrea, e, in secondo ordine, di stimolare il bulbo del capello. Ne deriva quindi la scelta di shampoo e lozioni allo zolfo o al catrame e di lozioni alla cantaridina, alla pilocarpina, alla resorcina. Cure generali corroboranti e polivitaminiche sono ugualmente di aiuto.