venerdì 28 novembre 2008

Carbonchio malattia infettiva acuta Bacillus anthracis

CARBONCHIO, malattia infettiva acuta causata da uno specifico bacillo e precisamente il Bacillus anthracis (bacillo dell'antrace), detto anche bacillo di Davaine. Il carbonchio è comune tanto all'uomo quanto ad alcuni animali domestici (bovini, ovini, equini). Per l'uomo le principali fonti di contagio sono innanzitutto costituite dagli animali carbonchiosi e da alcuni loro derivati (lana, carni, pelle, setola, ecc.).

E' difficile la trasmissione da uomo ad uomo, mentre non va trascurata la propagazione della malattia tramite mosche e tafani. Macellai, pastori e veterinari sono facilmente contagiati dalle forme bacillari, mentre i conciatori di pelli, i lavoratori della lana, del crine e delle setole, i facchini, ecc., sono piú esposti al contagio delle spore del carbonchio (rispetto al bacillo del carbonchio, le spore possono vivere per mesi ed anche per anni sui peli e sulle pelli degli animali).

A seconda della porta d'ingresso del bacillo, si manifestano forme cliniche diverse e precisamente il carbonchio esterno o cutaneo, il carbonchio polmonare e quello intestinale. La forma di gran lunga più frequente è quella cutanea che è caratterizzata dalla pustola e dall'edema maligno. La pustola si localizza per lo più sulle parti scoperte del corpo (faccia, arti superiori, collo, nuca). L'incubazione è breve (da uno a tre giorni) e in questa fase non si ha alcun sintomo; successivamente, nel punto d'ingresso dell'infezione, si forma una piccola chiazza rossastra che nel volgere di poche ore si trasforma in una vescicola sanguigna. Quindi la vescicola si rompe e residua una crosta insensibile, attorno alla quale affiorano, a guisa di corona, altre vescichette e si forma un rigonfiamento molle della cute 'edema) di colore rosso-violaceo.