giovedì 27 novembre 2008

Intossicazione da Cadmio

Intossicazione da Cadmio, rischio a cui sono particolarmente esposti i lavoratori addetti all'estrazione del cadmio e alla preparazione delle sue leghe e composti, alla produzione di accumulatori e barre di controllo dei reattori nucleari, alla fabbricazione di cellule pori di cadmio. Il cadmio viene usato nell'industria, soprattutto sotto forma di solfato e di cloruro, e ha un'azione tossica sull'apparato polmonare. L'intossicazione può essere conseguenza di assorbimento della sostanza per via respiratoria o digerente, sotto forma di fumi, vapori o polveri che vanno ad accumularsi nei polmoni e nel fegato. L'intossicazione acuta da inalazione può dar luogo a un accesso febbrile della durata di pochi giorni o, nei casi più gravi, a fenomeni irritativi delle vie aeree (con tracheiti, bronchiti, broncopolmoniti); possono poi aversi anche grave dispnea ed edema polmonare (che può portare a morte).

Nell'assorbimento per via orale compaiono nausea, vomito, diarrea, compromissione renale ( oliguria, ematuria) e nei casi gravi morte da collasso. L'intossicazione cronica presenta analoga sintomatologia, in grado attenuato: i quadri di bronchite con enfisema e le turbe gastro-intestinali possono essere accompagnati da comparsa di caratteristica colorazione giallastra del colletto dei denti, di ulcerazioni e atrofia della mucosa nasale, nonché da grave stato di malessere generale ( colorito terreo, anemia, astenia, dimagramento). Sono inoltre noti casi di alterazioni ossee (osteomalacia, soprattutto interessante bacino, femori, scapole) e renali (proteinuria). La diagnosi si basa essenzialmente sull'anamnesi lavorativa e sulle ricerche del cadmio nel sangue, nelle urine e nelle feci. La cura è sintomatica.