sabato 11 ottobre 2008

ATRESIA DELL'ESOFAGO, malformazione congenita

ATRESIA DELL'ESOFAGO, malformazione congenita consistente nella mancata o incompleta canalizzazione dell'abbozzo embrionale dell'esofa­go, per cui l'esofago non è pervio o, se lo è, non è in comunicazione con lo stomaco, ma spesso invece si unisce al lume tracheale in prossimità della sua biforcazione (fistola esofago-tracheale) o talvolta al bronco principale sinistro (fistola eso­fago-bronchiale). La sintomatologia è legata alla impossibilità assoluta di una alimentazione nor­male e, in caso di fistola esofago-tracheale od eso­fago-bronchiale, alla comparsa immediata di com­plicazioni suppurative polmonari. L'atresia del­l'esofago, che si associa solitamente ad altre gravi malformazioni, è incompatibile con la vita; le pos­sibilità di sopravvivenza sono legate ad un tempestivo intervento chirurgico, i cui risultati sono d'al­tronde quanto mai aleatori. L'atresia dell'esofago può anche essere acquisita e rappresenta allora l'esito cicatriziale di una esofagite corrosiva acuta provocata dalla ingestione accidentale o volontaria di sostanze, acide od alcaline, ad azione caustica. La sintomatologia è rappresentata sempre dalla impossibilità alla normale alimentazione, se l'atre­sia è completa; in caso di un'atresia incompleta, vi è difficoltà più o meno grave nella deglutizione e nella progressione dei cibi attraverso l'esofago, con ristagno e rigurgito dei cibi stessi; se l'atresia è incompleta il primo, e sovente sufficiente, prov­vedimento terapeutico è costituito da ripetute se­dute di dilatazioni esofagee con apposita strumen­tazione; se l'atresia è totale diventa indispensa­bile una gastrotomia preliminare, in vista di un intervento chirurgico ricostruttivo.