sabato 11 ottobre 2008

BALBUZIE, momentanea incapacità

BALBUZIE, momentanea incapacità ad iniziare a parlare a causa di una esitazione, un'interruzione o un blocco che fanno ripetere o prolungare sillabe o parole. A ciò si accompagnano talora spasmi del viso e di tutto l'apparato fonatorio. Le cause della balbuzie sono sostanzialmente sconosciute: alcuni pensano ad un fenomeno di origine psicologica, altri ad una lesione cerebrale organica, altri ancora ad un fatto ereditario. Colpisce di preferenza le età più giovanili, dal momento stesso in cui inizia il linguaggio comunicativo, per attenuarsi spontaneamente nella grande maggioranza dei casi, dopo l'adolescenza. L'età di maggior frequenza va dai tre ai cinque anni.

Da un punto di vista sintomatologico si distinguono abitualmente tre forme: quella tonica (in cui la parola è prolungata all'inizio, come se fosse trascinata), quella clonica (in cui la prima sillaba è ripetuta più volte) e quella mista (in cui i due precedenti aspetti si assommano). Per quanto riguarda le cause di un fenomeno così esteso e che sembra colpire una gran parte della popolazione mondiale (con valori che oscillerebbero dall'1 per cento di certi Autori al 5 per cento di altri), chi pensa a cause genetiche si basa sulla maggior frequenza di balbuzie nei gemelli monovulari (nati dallo stesso uovo e perciò con identico patrimonio genetico, assolutamente identici e dello stesso sesso), rispetto a quelli biovulari ( nati da due diverse uova fecondate, non sono necessariamente dello stesso sesso e si somigliano come i comuni fratelli). Altri si limitano ad affermare che di genetico nella balbuzie vi è solamente la predisposizione. Questa sarebbe legata a molti geni, disposti su vari cromosomi.