domenica 29 marzo 2009

RADICOLITE SOFFERENZA INFETTIVA DELLE RADICI DEI NERVI DEL MIDOLLO SPINALE

RADICOLITE o rizopatia, termine neurologico con il quale si descrive una sofferenza infettiva delle radici dei nervi che escono dal midollo spinale. I nervi spinali sono 31 paia e sono formati da un contingente di fibre che escono dalla parte anteriore del midollo (per ogni lato), e che si uniscono ad un equivalente contingente che esce dalla parte posteriore. La radice dorsale contiene un rigonfiamento (ganglio) nel quale sono contenuti i corpi cellulari delle cellule nervose di senso. Le radici sono costituite da fascetti di fibre che circa ogni tre millimetri si riuniscono dopo essere uscite dal midollo. Le radici anteriori conducono il comando per il movimento destinato a raggiungere a muscoli (sia volontari che viscerali). Le fibre di tali radici nascono da cellule situate nel midollo spinale (nella sostanza grigia del corpo anteriore). Le radici posteriori in realtà entrano nel midollo spinale, provenendo dalla periferia del corpo, dove hanno raccolto le diverse sensazioni. Il corpo cellulare di tali fibre è situato nel ganglio annesso alle radici posteriori, di cui si è detto poco sopra. Le radici spinali sono: 8 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigea. Le radici dei nervi spinali sono compresi nello spazio (riempito di liquido cefalorachidiano) tra la dura madre (meninge) e la pia madre (l'altra meninge che ricopre l'organo nervoso). Questo fatto rende ragione delle alterazioni liquorali in concomitanza con le radicoliti. In corrispondenza del foro intervertebrale le radici posteriore ed anteriore si uniscono dando luogo al nervo. Le radicoliti hanno soprattutto causa infettiva (sifilide, tubercolosi, brucellosi, tifo, parotite, encefalite epidemica, ecc), ma possono anche essere dovute a tumori midollari o meningei, a fratture della colonna vertebrale, ad ernia del disco, ecc. La lesione delle radici nervose si accompagna a paralisi ed atrofia dei muscoli innervati (secondo una precisa topografia radicale) e a forti dolori, esacerbati da qualsiasi movimento capace di aumentare la pressione del liquido cefalorachidiano (starnuto, defecazione, tosse, ecc). Nel liquor aumentano le cellule e l'albumina (quest'ultima fino a dieci volte).