domenica 29 marzo 2009

SINDROME DI PRATESI O IPERTSTONIA ARTERO-VENOSA DELLA COSCIA

SINDROME DI PRATESI malattia individuata nel 1956 dall'angiologo italiano Pratesi; viene detta anche iperstomia artero-venosa della coscia per il fatto che è determinata dalla presenza di comunicazioni tra arterie e vene, in corrispondenza della coscia, tali da dar luogo ad un passaggio accelerato di sangue dai vasi arteriosi a quelli venosi, la cui conseguenza è una riduzione del flusso arterioso alla gamba. Si riscontra in genere nella mezza età e nel sesso maschile. Si manifesta con una claudicatio intermittens (vedi) localizzata al polpaccio, simile a quella osservabile nelle occlusioni arteriose croniche. L'unica differenza è che in questi casi il fatto patologico è sempre bilaterale e che insorge solo sotto sforzo (intenso ritmo di marcia, ad esempio). Inoltre, mentre il malato avverte i piedi freddi, questi risultano caldi al tatto. Si osservano spesso varici, dovute alla brusca irruzione di sangue arterioso nelle vene della gamba. Le pulsazioni arteriose sono conservate lungo tutto l'arto. Mentre i sintomi farebbero pensare ad un'arteriopatia obliterante, l'arteriografia dimostra che il sangue transita liberamente nelle arterie, ma dimostra anche un riempimento precoce dei vasi venosi della coscia. Non si conosce alcuna cuka valida.