mercoledì 18 giugno 2008

Amebiasi - malattia amebe intestino

AMEBIASI, malattia causata da amebe, con localizzazione, nella maggior parte dei casi, a livello intestinale (precisamente del colon), dove provoca sintomi dissenterici (dissenteria amebica). Va ricordato, però, che nell'uomo l'amebiasi può insediarsi anche nel fegato, nella vescica, nel polmone e persino nel cervello e nella cute. Le amebe sono protozoi (ovverossia organismi unicellulari) le cui specie sono numerose e assai diversificate tra di loro; esse vivono parassitariamente nell'intestino dell'uomo e degli animali. Sono dotate di movimenti (il loro nome deriva appunto da questa caratteristica) e quindi lentamente possono migrare anche a distanza dal primitivo luogo dove si sono insediate.

Quando le condizioni ambientali diventano poco favorevoli, questi protozoi perdono il movimento ameboide, cessano di nutrirsi e si racchiudono in una specie di capsula da loro stessi costruita, formando in questo modo le cosiddette cisti, che permettono all'ameba di sopravvivere anche in un ambiente inadatto. Per l'uomo le forme patogene sono rappresentate dalla Entamoeba hì-stolytica, dalla Entamoeba disenteriae, dalla Entamoeba tetragena e dalla Amoeba coli. L'amebiasi è diffusa in tutti i paesi dal mondo, ma specialmente nelle zone tropicali. In Italia è maggiormente frequente nelle regioni meridionali e nelle grandi isole. Nei nostri climi è di maggior riscontro l'amebiasi intestinale cronica che è caratterizzata da manifestazioni colitiche (diarrea, alternata a periodi di stitichezza), tra cui si intervallano periodi di relativo benessere. Più grave è l'amebiasi acuta che si manifesta con diarrea ed emissione di feci muco-purulente e sanguinolente (dissenteria amebica).