mercoledì 18 giugno 2008

Dindrome di Alzheimer - forma di demenza senile precoce

SINDROME DI ALZHEIMER, forma di demenza senile precoce che colpisce i lobi frontali e occipitali del cervello, provocandone un'atrofia diffusa. Non se ne conosce la causa, benché la familiarità della malattia faccia pensare ad interferenze ereditarie. Colpisce di preferenza le donne tra i 50 ed i 60 anni, talora anche prima, tanto da essere stata definita come encefalite presenile progressiva.

Si manifesta con deterioramento mentale, agitazione motoria, ipertonia muscolare e compromissione delle funzioni cerebrali superiori del linguaggio, del riconoscimento e della fine organizzazione motoria. Inizia in modo subdolo, con una perdita progressiva della memoria per i fatti più recenti, accompagnata da una diminuzione globale delle capacità intellettuali. Poi iniziano tremori di tipo parkin-soniano. Dopo circa uno o due anni il deterioramento diventa una vera demenza.

L'esame pneumoencefalografico mostra una dilatazione delle cavità ventricolari del cervello. Finché il malato riesce a camminare è in apparenza iperattivo, irrequieto, continuamente occupato a spostare oggetti, in un complesso di attività inconcludenti. Se costretto a letto, si agita in continuazione, sovvertendo le lenzuola in modo caratteristico (i vecchi psichiatri dicevano che il malato « lava » ! ). Finché il malato riesce a parlare è eccessivamente loquace, ma perde il filo del discorso.

In seguito non trova più le parole, inverte le sillabe, si ostina su alcune di esse. Prima di giungere all'ottundimento completo compaiono idee deliranti, allucinazioni e, talora, attacchi epilettici. La malattia è incurabile e l'esito è mortale in pochi anni.