domenica 15 giugno 2008

Lavoro e tempo libero

Se il lavoro diviene, come dicevamo, espressione e realizzazione di sé, il tempo libero ha il significato di ritmare il vivere umano allo stesso modo del cuore e del respiro. È un tempo che rilassa, distende, riposa, ricrea, rinnova energie non soltanto per poi poter meglio lavorare, ma soprattutto per poter meglio realizzarsi.
In questo modo si sviluppa — attraverso l'alternarsi di occupazioni — l'unità del microcosmo: di questo essere unico, sempre uguale a se stesso, ma sempre in movimento per crescere e migliorare il proprio stato di benessere.

Ritorniamo così al modello fondamentale dal quale siamo partiti: l'uomo visto come microcosmo, cioè come completezza che si rinnova costantemente. Nella situazione di passività il tempo libero non ha senso: libero da che cosa se uno non lavora? Succede allora che il tempo libero possa diventare pienissimo; ma poiché il passivo è comunque passivo, questo tempo sarebbe pienissimo di cose senza valore o addirittura dannose. Inutile esemplificarle, perché tutti le conosciamo.

Nel caso dell'iperattività, di solito la libertà viene usata per compensare, per finire ciò che è rimasto sospeso, per preparare nuovi strumenti di lavoro, per elaborare in pace nuovi metodi di superattività. Non c'è vacanza per l'iperattivo: il pensiero ritorna agli impegni, alle telefonate, agli appuntamenti, alle scadenze, alle cose da fare e rifare a tutti i costi.

Tra queste due opposte posizioni esistono mille modalità che possono venir utilizzate per compensare la stanchezza del momento lavorativo. Tutto dipende dal proprio atteggiamento verso il lavoro: il lavoro è noia e monotonia? Il tempo libero sarà ricco di innumerevoli passatempi; tanto più di routine il lavoro tanto più varia e, se possibile, eccezionale la vacanza; il rischio è di buttarsi nel rumore, il baccano, la folla e di arrivare al lunedì o al ritorno dalle ferie più stanchi di prima.

Il lavoro è obbligo, costrizione, dovere, impegno? Il tempo libero sarà intonato al disimpegno, al dolce far niente, col rischio di svuotarsi, annullarsi e persino di uscirne un po' rimbambiti. Il lavoro sinonimo di corsa, appuntamenti pressanti, stress, orari precisi? Ecco un tempo libero senza orologi, all'insegna della massima libertà: nussun programma e nessun impegno. Tutti trasandati, in vestaglia fino al giorno dopo. Una vacanza fatta di niente, può essere anche costruttiva e risanatrice, purché non porti la noia.