martedì 22 aprile 2008

Comportamento umano

Filosofi, politici, artisti avevano in passato considerato sotto aspetti diversi il comportamento umano, ma è stato solo in epoca recente che si sono sviluppate, in questo settore, ricerche scientifiche. Il meccanismo del condizionamento dei riflessi studiato dal Pavlov aveva portato la scuola reflessologica russa ad osservare che il comportamento è largamente determinato dal condizionamento sempre più ampio che si verifica attraverso il necessario soddisfacimento dei bisogni e le esigenze della vita sociale.

Largamente attinse a questi concetti «oggetti-visti» e «meccanicisti», B. Watson, che si propose di stabilire il comportamento umano sulla base dei dati osservabili dall'esterno, eliminando ogni riferimento a processi psichici che, in quanto «interni», non potevano essere, egli diceva, in alcun modo convalidati su un metro scientifico. Nella stessa epoca, ossia nei primi due decenni del secolo, si sviluppava, d'altra parta, la corrente tedesca della psicologia gestaltica, che sottolineava il rapido organizzarsi di schemi di comportamento e la possibilità di una subitanea riorganizzazione di questi schemi di fronte ad elementi nuovi.

Fondamentali in questo senso erano stati i pazienti esperimenti che W. Kohler aveva condotto a Tenerife sul comportamento degli scimpanzè, ed in particolare sul loro improvviso organizzare sequenze comportamentali atte a determinati scopi (raggiungere una banana, ecc.). Le ricerche del funzionalismo e del neo-comportamentismo, nonché le ricerche biologiche e mediche, hanno portato nuovi contributi a questo importante tema. Ed al riguardo si può brevemente rilevare:

• l'individualità umana è considerata un tutto in evoluzione, attraverso stadi biopsicologici, che comportano processi successivi di riorganizzazione di sequenza di comportamento, che si complicano e si perfezionano; secondo gli schemi di azione dell'età, il neonato o il lattante reagiscono agli stimoli ambientali con un procedimento simile a quello messo il luce negli animali;

• la mancata soddisfazione del bisogno comporta stato di stress e di frustrazione, nei riguardi delle sequenze bisogno-soddisfazione; e l'organizzazione comportamentale è condizionata dalla tolleranza individuale alle condizioni di stress e di frustrazione;

• il comportamento individuale può essere più o meno stabile e più o meno permeabile all'ambiente; ossia una persona può essere più o meno in grado di mantenere certi comportamenti o di accettare certe necessità di adattamento. Un certo grado di stabilità è necessario per assicurare coerenza, un certo grado di permeabilità è necessario per modificare il proprio comportamento secondo i bisogni (per trasferire le proprie autoreazioni da una sequenza comportamentale ad un'altra);

• la riorganizzazione del comportamento non riguarda solo lo psicologo ma anche lo psichiatra ed in genere il medico. Reazioni anomale, infatti, possono determinare il frantumarsi della organizzazione comportamentale (disorganizzazione) e l'indirizzarsi di una neostrutturazione in senso patologico;

• l'intervento di cause perturbanti che ostacolano una attività in corso di svolgimento, l'incapacità di sostenere un ruolo, ed anche cause fisiche come la prostrazione, la febbre, il patimento cerebrale possono favorire o produrre la disorganizzazione comportamentale. In particolare, sono gli eccitamenti emozionali, le situazioni acute e croniche di conflitto ed in genere le condizioni di frustrazione e di ansia che diventano più o meno gravemente disorganizzanti. E impulsi e conflitti rimossi possono precipitare la ristrutturazione nel senso di un comportamento anomalo e di una malattia psichica;

• la riorganizzazione del comportamento, di fronte ad una situazione di disorganizzazione, deve essere attuata secondo adeguati procedimenti terapeutici, indirizzati al nucleo dinamico disorganizzante ed al disarmo delle strutturazioni patologiche, costruite dal paziente, per riplasmare un comportamento adattativo normale. E spesso si utilizza in questo senso la terapia psichica «di gruppo».